disegni dei bambini migranti
Mi sto domandando quali siano gli strumenti stilistici a cui debba ricorrere il poeta ‘in tempi bui’ (e questi inequivocabilmente lo sono), perché la denuncia dei fatti non scada nella retorica, ma mantenga un suo valore emozionale e persuasivo. Si sta tornando civilmente a una poesia di circostanza, con esiti del tutto opposti a quelli della sua origine. La ‘poesia di circostanza’ nasce nel 1500 come celebrazione di momenti festosi quali un matrimonio in cui i contraenti dovevano essere di alto rango sociale e in età neoclassica troviamo esempi famosi nelle odi di Monti,“Al signor di Montgolfier” o di Foscolo, “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo”. A cominciare dal Novecento, in corrispondenza dei massacri e delle stragi belliche, la circostanza inizia a riguardare le masse e dall’episodio singolo, degno di nota, si passa al genocidio, in cui la nota non può che annullarsi nell’indicibile di fronte alla portata generale e annichilente dell’evento. Dall’encomio al biasimo totale, alla condanna senza appello. Non sto a citare esempi: sarebbero troppi.
La poesia di Antonella Doria “In questa estate che…” (Lampedusa 2000) è poesia di nuova circostanza e la rappresentazione degli eventi nasce da un altro interrogativo fondamentale indicato dai poeti del Novecento, ovvero la ricerca linguistica. Occorre dare una descrizione assolutamente realistica degli uomini in mare (molto spesso donne e bambini), oppure trovare nel serbatoio delle parole e delle tecniche l’analogo della deriva, dello spaesamento, del soffocamento?
Potremmo definire la versificazione di Antonella Doria come aerobica: i vocaboli non sono soggetti a una digitazione convenzionale, ma una doppia o una tripla spaziatura dà loro ossigeno, come se fosse riportata a un livello dispositivo verbale la vera costrizione dei migranti sulle carrette del mare o sui gommoni.
Un controllo stilistico elevato, chirurgico fa scegliere alla poeta comuni parole scarnite, ed è come se fossero le parole-segnali a subire le ingiurie dello sfruttamento e del rifiuto di ospitalità, “portapeso di storie assordanti”.
La scelta dell’anafora a inizio strofa, dall’andamento prosaico, indica l’indifferenza di una stagione votata alle vacanze, in cui l’eco delle catastrofi umane, non può essere vissuta che come episodio a lato, come un fastidio fuori riquadro.
La parola che mi ha più colpito è un vocabolo composto, semplicemente e infantilmente, piccola parola, ossimoro contestuale, sette lettere che contengono illusione, speranza, destino finale: “casablu”.
La conclusione della poesia si appiglia ai versi di un altro poeta, come se il rimosso del racconto, la morte, cercasse un modulo di comunicazione, impercettibile, ma ancora sensibile per chi tende l’orecchio al mare, in apparenza tranquillo, della pagina scritta: “Una corrente sottomarina/Gli spolpò le ossa in sussurri”. La prospettiva della poesia è testimoniale e salvifica, i versi di Eliot rimandano a quelli di Shakespeare della canzone di Ariel ne “La tempesta”: “Sotto cinque tese di mare tuo padre giace. /Già corallo sono le sue ossa/ e sono perle, quelli che erano i suoi occhi/Tutto ciò che di lui deve dissolversi/viene cambiato dal mare/ in qualcosa di diverso e più ricco…”
Ciò che la Storia ha inabissato, la Natura conserva e cambia attraverso le sue metamorfosi, in una trasfigurazione fantastica. Se la politica non riesce a riscattare una vita umana è la poesia con la sua forza immaginifica a creare almeno una prospettiva di preziosa memoria. Il relitto diventa reliquia.
Ma in tempi bui la richiesta della redenzione poetica è annullata dalla neutralità delle parole d’uso comune, dallo sgranarsi quotidiano del calendario e dalla previsione, del tutto distaccata, del bollettino meteorologico. Ed è così che finisce questa e forse ogni altra poesia.
Paolo Gera
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disegni dei bambini migranti
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.Antonella Doria
In questa estate che … …
( Lampedusa 2000 )
Capita a volte
in un agosto come questo
con il cielo azzurro
corpi clandestini in
vortici di verdiblu cristalli
danzano una danza circolare
per strade d’acque poi si
perdono del grido dimentichi
di gabbiani da terre di promesse
d’esilio lontani … lontani
da corpi caldi a la deriva
dove dolore dove speranza
è spazio di paura nella
consistenza dei giorni
Capita a molti in questa
estate che non finisce sempre
più spesso accade a chi
portapeso di sogni assordanti
libertà infinite lascia che
lo porti un mare d’orizzonti
o una fatamorgana
sicuro s’allontana … ma
non è mare di deserto non
suono di terre d’arenaria
di pianure odorose rose
o melodia candida di
ciliegi … accade a chi
affiora a la fine dei giorni
Capita sempre più spesso
in questa fine d’agosto a chi
incerto dello sfolgorio del mare
sotto un cielo volubile va …
(la luna è testimone )
uccello migratore in cerca
di parole terre utili che
sulla scia di sogni l’acqua
muove … servono idee
il paradiso a guadagnare
tutto tutto l’inferno fra
le tante affioranti terre
sopra i luoghi e le cose
nella pietà dei giorni
Capita a volte accade
nell’assoluta evidenza di questa
estate che finisce … una via
improvvisa s’apre sanguinea
a ovest … a chi … dimentico
di quel che tiene nuvole
accese una capriola fece
leggera come da bambino
e … (lo prese al volo al petto
sua madre …) nella casablu con
la sua onda più profonda così
ogni giorno che nasce nell’alba …
(Una corrente sottomarina
Gli spolpò le ossa in sussurri.* )
Domani – 31 Agosto – giorno normale
È previsto – pioverà sul mare
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*T.S. Eliot, La Terra Desolata, Einaudi
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NOTE SULL’AUTRICE
Antonella Doria, siciliana, vive a Milano, dove da anni si dedica alla ricerca poetica e fa parte della direzione/redazione della rivista letteraria “Il segnale”. L’ultima raccolta di poesie è “Millantanni”(quaderni del Verri, 2015). Il testo inedito da noi pubblicato ha ricevuto vari riconoscimenti ai premi Montano, Il Sublime – Golfo dei Poeti, Albero Andronico.
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disegni dei bambini migranti
Molto belli i versi di Antonella Doria
Bello i versi di Antonella Doria, ancor più in questi tempi oscuri.
Grazie mia cara, è un argomento un’angoscia che purtroppo continua anche ai nostri giorni!!
È complicato fare una Poesia stilisticamente valida su questi argomenti. Il rischio è di scadere nella retorica. Ma la Poesia non ha non deve avere Aggettivi, qualunque argomento si tratti. O è Poesia o non lo è. !!