becky blair
Uccelli
La sua prima notte di nozze Sofia ha usato sangue di piccione.
Il giorno dopo, mi ha raccontato al telefono
che suo marito ha sorriso quando ha visto le lenzuola,
che le ha prese, se le è messe sotto il naso,
ha chiuso gli occhi e ha passato la lingua sulle macchie.
Ha imitato la sua voce di baritone che sussurrava
Il suo nome è Sofia,
pura, casta, mai toccata.
Abbiamo riso accompagnate dal gracchiare del telefono.
Dopo gli elogi, lei ha sorriso al marito, poi gli ha accarezzato la testa,
e si immaginava la madre, al villaggio, che metteva in mostra
a tutti quanti quelle lenzuola di sirena,
salutando dai balconi, il petto gonfio d’orgoglio,
le sue braccia come grosse ali attaccate al corpo,
incapaci di prendere il volo.
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Sofia used pigeon blood on her wedding night.
Next day, over the phone, she told me
how her husband smiled when he saw the sheets,
that he gathered them under his nose,
closed his eyes and dragged his tongue over the stain.
She mimicked his baritone, how he whispered
her name – Sofia,
pure, chaste, untouched.
We giggled over the static.
After he had praised her, she smiled, rubbed his head,
imagined his mother back home, parading
these siren sheet through the town,
waving at balconies, torso swollen with pride,
her arms fleshy wings bound to her body,
ignorant of flight.
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becky blair
Fuoco (II)
Guidando verso l’albergo, ti viene in mente
quel funerale a cui andasti, ancora bambino,
doppia sepoltura per una coppia
che morì bruciata nella loro stanza da letto.
La moglie aveva ricevuto la visita
dell’amante di suo marito,
una donna giovane e attraente che girava
seminuda in cucina,
alzando il vestito per mostrare il petto
coperto da piccoli lividi,
la schiena con i succhiotti azzurri, poi si è rivestita
ed è uscita dalla porta.
La moglie, mentre aspettava che il marito rientrasse,
si è cosparsa di benzina. Quando lui si è presentato in casa,
gli è saltata al collo, le gambe avvinghiate al suo corpo.
Lui, sorpreso da tanto desiderio,
ha portato la moglie in camera da letto,
dove la donna, cavalcioni sul corpo del marito, ha premuto il viso di lui
contro il seno, poi ha acceso il fiammifero.
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Fire (II)
On the drive to the hotel, you remember
the funeral you went to as a little boy,
double burial for a couple who
burned to death in their bedroom.
The wife had been visited
by her husband’s lover,
a young and beautiful woman who paraded
her naked body in the couple’s kitchen,
lifting her dress to expose breasts
mottled with small fleshy marks,
a back sucked and bruised, then dressed herself
and walked out of the front door.
The wife, waiting for her husband to come home,
doused herself in lighter fluid. On his arrival
she jumped on him, wrapping her legs around
his torso. The husband, surprised at her sudden urge,
carried his wife to the bedroom, where
she straddled him on their bed, held his face
against her chest and lit a match.
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becky blair
Mi hanno chiesto come sei arrivata fin qui? Non lo vedi sul mio corpo? Il deserto della Libia, rosso con i corpi degli emigranti, il Golfo di Aden rigonfio, la città di Roma senza cappotto. Spero che il viaggio abbia significato qualcosa di più delle miglia percorse, perché tutti i miei figli sono nell’acqua. Pensavo che il mare fosse più sicuro della terra. Volevo fare l’amore, ma i miei capelli avevano l’odore della guerra, e scappar via, scappar via. Voglio stendermi e riposare, ma questi paesi sono come quegli zii che quando sei piccola ti toccano mentre dormi. Guarda quei confini, schiuma alla bocca, la disperazione di quei corpi spezzati. Ho sul viso il colore del sole che scotta, i resti di mia madre giacciono senza sepoltura. Ho passato giorni e notti nello stomaco di un TIR; una volta uscita, non ero più la stessa. Qualche volta ho l’impressione che sotto la mia pelle ci sia un’altra persona.
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They ask me how did you get here? Can’t you see it on my body? The Libyan desert red with immigrant bodies, the Gulf of Aden bloated, the city of Rome with no jacket. I hope the journey meant more than miles because all my children are in the water. I thought the sea was safer than the land. I want to make love, but my hair smells of war and running and running. I want to lay down, but these countries are like uncles who touch you when you’re young and asleep. Look at all these borders, foaming at the mouth with bodies broken and desperate. I’m the colour of hot sun on the face, my mother’s remains were never buried. I spent days and nights in the stomach of the truck; I did not come out the same. Sometimes it feels like someone else is wearing my body.
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becky blair
Amore e guerra
A mia figlia dico
‘quando gli uomini arriveranno, tu datti fuoco.’
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To my daughter I will say,
‘when the men come, set yourself on fire’.
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Teaching my mother how to give birth-Paperback- Flipped Eye Publishing Limited (2014)
Warsan Shire, nata nel 1988, è una poetessa somala nata in Kenia e residente a Londra. La sua poesia, dal linguaggio scarno ed essenziale, è dotata di grande forza espressiva ed è caratterizzata da una forte critica sociale. Molti dei suoi testi parlano infatti di viaggi di emigranti e dei traumi da loro subiti. Accanto a questa componente civica, leggiamo poesie che parlano di donne, di sensualità, dei loro corpi, della loro complicità come della gelosia, delle loro piccole e grandi tragedie quotidiane. Warsan Shire è stata tradotta in italiano, spagnolo e portoghese. I testi che ho scelto appartengono al suo primo libro, intitolato: “Teaching my mother how to give birth” ( Ho insegnato a mia madre a partorire) ,edito nel 2011.
Daniela Raimondi (curatrice delle traduzioni)
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ALTRI RIFERIMENTI:
https://cartesensibili.wordpress.com/2014/05/12/warsan-shire-poesia-per-voci-lontane/
http://www.poetryinternationalweb.net/pi/site/poet/item/22832/29/Warsan-Shire
Cara Fernanda, come dicevamo, una voce potente, e un’autrice ancora giovanissima. Il suo e’ stato uno dei migliori libri di poesia letti quest’anno, e devo ringraziare Cartesensibili per questa preziosa scoperta! :)). Sentiremo parlare spesso di lei.
Belle davvero!
Ma c’è modo di recuperare un libro in italiano? Devo cercarlo.
No, non è ancora stato tradotto niente in italiano,o meglio non è stato pubblicato nessuno dei suoi libri già diffusi invece in lingua inglese.Se vuoi leggere suoi testi, pertanto, lo puoi fare in inglese.
http://www.amazon.com/Warsan-Shire/e/B00CNFXBRO
Questo è il suo blog: http://warsanshire.blogspot.co.uk/
notizie: http://www.poetryinternationalweb.net/pi/site/poet/item/22832/29/Warsan-Shire
ciao Anila, no, non è stato tradotto, ma in rete ci sono parecchie traduzioni di questa autrice, e dello stesso libro che, credo, sia ancora l’unico che ha pubblicato. Un saluto.
La penso anch’io così Daniela, grazie per aver portato anche tu un altro pezzo del suo mondo attraverso le tue traduzioni…si potrebbe pensare a tradurla e pubblicarla…o no? ferni
…tremende….
è di grande impatto la sua parola anche se lei dice che è curativa…a me pare il più delle volte deflagrante
f
Fernanda…. anche a me era venuto in mente che, attraverso te, si poteva pensare di pubblicare l’intera raccolta in italiano. Tieni presente che al momento sono anche a Londra e mi sarebbe facile telefonarle o persino incontrarla, se la cosa le interessasse e dovesse concretizzarsi…
fammi sapere. Un abbraccio.
perché non provare, se riesci a contattarla, potresti proprio essere tu al curatrice delle traduzioni…Bellissimo sarebbe.f
Splendido: in bocca al lupo a Fernanda e Daniela per questo bellissimo progetto.
spero vivamente che il progetto di tradurre e pubblicare sia andato in porto…
non ancora ma ci si sta lavorando. f.f.