cipro e la costa turca
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Ci si apre al tu. All’incontro.
Per nutrimento. Per dialogo.
Senza sublimazioni. Senza proiezioni. Senza aspettative.
Ognuno porta il proprio pane all’altra creatura, non concependo pregiudizi né necessità di fucili al confine.
Chi offre il pane ha già fatto, e continua a fare, un grande lavoro artigianale, nella propria interiorità. Ha stracciato le vesti ornamentali. Le corone. Si presenta a festa per questione di vita e di morte e porta alle creature della stessa specie il meglio di sé. Della propria poiesis. In un’identità umile ma fiera, che non prescinde dal genere.
Sono stata chiamata. Sono andata. Ho portato i miei orti, le mie correnti, le mie fluorescenze, le mie pesce di terra, la mia animalità femmina mediterranea, in una delle isole più dolenti e, allo stesso tempo paradisiache, di questo bacino sorgivo dentro cui ancora canta Omero..
Il mio viaggio ha raccolto ricchezze.
Nascerà un’antologia che raccoglierà autori e autrici di Cipro, intrecciando lingue e identità, in un corale di artisti congiunti.
Intanto, apro offrendo il volto del festival in omaggio a Fikret Demirag, poeta turcocipriota a cui è stato intestato tutto il concerto di voci. E’ qui che sono stata invitata. Segue l’introduzione di Tamer Ȍncȕl, con poesie tradotte dal turco cipriota in inglese da Hasan Kahya poi riversate in italiano da me.
Questo è solo il primo passo nelle nostre carte sensibili.
Anna Maria Farabbi
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cipro nel mediterraneo- mappa
Uluslararası Fikret Demirağ Şiiri Festivali
International Fikret Demirağ Poetry Festival
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KIBRIS (Cyprus) YABANCI KONUKLAR / international guests
Burçak Midilli Güldoğuş
Christos Hadjipapas Anna Maria Farabbi (İtalya/Italy)
Emel Kaya Anti Kara (Yunanistan/Greece)
Fatma Akilhoca Metin Cengiz (Türkiye/Turkey)
Feriha Altıok Ogün Kaymak (Türkiye/Turkey)
Halil Karapaşaoğlu Uldis Berjins (Letonya/Latvia)
Hüseyin Bahça
Jenan Selçuk MÜZİK GRUPLARI
Maria Sakalli Sol Anahtarı
NeşeYaşın Selçuk Garanti / Androulla Shati
Saadettin Yıldız(LAÜ) Haji Mike
Senem Gökel Grup Sol-i
Tamer Öncül
Ümit İnatçı;
Vasilikka Hadjipapas
Zeki Ali
Androulla Shati
Haji Mike
PROGRAM :
01 Aralık 2017 Cuma:
10.30 – 12.00 : Lefke Gazi Lisesi Öğrencilerinin Kıbrıs Sanatçı ve Yazarlar Birliği üyesi şairlerle (Fatma Akilhoca, Hüseyin Bahça, Feriha Altıok, Burçak Midilli Güldoğuş) buluşması ve şiir dinletisi.
Yer: Lefke Gazi Lisesi
December 1, 2017:
10.30 – 12.00 : Meeting of Lefke Gazi Lisesi students with poets of Cyprus (Fatma Akilhoca, Hüseyin Bahça, Feriha Altıok, Burçak Midilli Güldoğuş) and poetry reading.
Place: Lefke Gazi Lisesi
10.30 –12.00: Panel: “Akdeniz Şiiri”
Konuşmacılar: Anna Maria Farabbi, Ogün Kaymak, Prof. Dr. Saadettin Yıldız
Moderatör Konuşmacı / Ümit İnatçı
Yer: LAÜ Hukuk Fakültesi salonu
10.30 –12.00: Panel: “Mediteranean Poetry”
Speakers: Anna Maria Farabbi, Ogün Kaymak, Prof. Dr. Saadettin Yıldız
Moderator/Speaker: Ümit İnatçı
Place: LAÜ Hukuk Fakültesi Hall
12.30-13.30: Öğle yemeği. (EUL Lounge)
12.30-13.30: Lunch. (EUL Lounge)
14.00-16.00 Panel: Fikret Demirağ Şiirine Yolculuk
Konuşmacılar: Anti Kara, Metin Cengiz, Christos Hadjipapas, Uldis Berjins,
Moderatör/konuşmacı: Neşe Yaşın
Yer: Lefke AKM
14.00-16.00 Panel: Journey into Fikret Demirağ’s Poetry
Speakers: Anti Kara, Metin Cengiz, Christos Hadjipapas, Uldis Berjins,
Moderator/speaker: Neşe Yaşın
Place: Lefke AKM
16.00- 16.15 Çay/kahve arası (AKM)
16.00- 16.15 Tea/coffee recess (AKM)
16.15–18.30: Şiir dinletisi: Uldis Berjins, Zeki Ali, Anna Maria Farabbi, Ümit İnatçı, Metin Cengiz, Tamer Öncül, Ogün Kaymak, Maria Sakalli, Senem Gökel, Christos Hadjipapas, Neşe Yaşın, Vasilikka Hadjipapas
Yer: Lefke AKM
16.15–18.30: Poetry Reading: Uldis Berjins, Zeki Ali, Anna Maria Farabbi, Ümit İnatçı, Metin Cengiz, Tamer Öncül, Ogün Kaymak, Maria Sakalli, Senem Gökel, Christos Hadjipapas, Neşe Yaşın, Vasilikka Hadjipapas
Place: Lefke AKM
18.45 Açılış Kokteyli: EUL Lounge
18.45 Welcome Coctail: EUL Lounge
2 Aralık 2017 Cumartesi:
10.30: Ağaçlı Kahve’de buluşma
December, 2 2017:
10.30: Meeting at Ağaçlı Kahve
10.45-11.30: Fikret Demirağ Şiir Odası’nın Açılışı
Fikret Demirağ şiirlerinden serbest okumalar.
Yer: Lefke, Bandabuliya
10.45-11.30: Opening of Fikret Demirağ Poetry Room
Reading poems by Fikret Demirağ.
Place: Lefke, Bandabuliya
11.30-12.30: Hasan Karlıtaş Eşliğinde Lefke Yürüyüşü.
Fikret Demirağ şiirlerinden serbest okumalar.
11.30-12.30: Tour of Lefke with Hasan Karlıtaş.
Reading poems of Fikret Demirağ.
13.00-14.30: Öğle Arası
13.00-14.30: Lunch break
15.00- 17.30: Soli Harabelerinde Şiir Dinletisi: Uldis Berjins, Anna Maria Farabbi, Vasilikka Hadjipapas Metin Cengiz, Ogün Kaymak, Emel Kaya, Maria Sakalli, Christos Hadjipapas
Androulla Shati/Selçuk Garanti’den Müzik dinletisi.
15.00- 17.30: Poetry Reading at Soli Historical Site: Uldis Berjins, Anna Maria Farabbi, Vasilikka Hadjipapas, Metin Cengiz, Ogün Kaymak, Emel Kaya, Maria Sakalli, Christos Hadjipapas
Concert by Androulla Shati /Selçuk Garanti
19.00: Akşam yemeği: Swan of Soli
Grup Sol-i’den Müzik dinletisi
19.00: Dinner: Swan of Soli Restaurant
Music by Sol-i
3 Aralık 2017 Pazar:
10.00-11.00: Yusuf Nidai eşliğinde Tarih Gezisi.
Fikret Demirağ şiirlerinden serbest okumalar.
Yer: Vouni Harabeleri
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Fikret Demirağ
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December 3, 2017:
10.00-11.00: Guided History Tour with Yusuf Nidai.
Reading poems of Fikret Demirağ.
Place: Vouni Historical Site
11.15 – 14.00: Şiir ve Müzik dinletisi:
Şairler: Uldis Berjins, Metin Cengiz, Vasilikka Hadjipapas, Anna Maria Farabbi, Jenan Selçuk, Christos Hadjipapas Ogün Kaymak, Maria Sakalli, Halil Karapaşaoğlu.
Müzik: Haji Mike; Sol Anahtarı
Yer: Bademliköy, “Fikret Demirağ Şiir Tepesi”
11.15 – 14.00: Poetry Reading and Music:
Poets : Uldis Berjins, Metin Cengiz, Vasilikka Hadjipapas, Anna Maria Farabbi, Haji Mike, Jenan Selçuk,Christos Hadjipapas, Ogün Kaymak, Maria Sakalli, Halil Karapaşaoğlu.
Concert: Haji Mike, Sol Anahtarı
Place: Bademliköy, “Fikret Demirağ Poetry Hill’’
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- ULAŞIM: “FİKRET DEMİRAĞ Şiir Otobüsü” üç gün boyunca sabah 00.90’da Lefkoşa’dan (Otobüs Terminali) Lefkeye; ve akşamleyin Lefke’den Lefkoşa’ya dönecektir)
Transportation: During 3 days “FİKRET DEMİRAĞ Poery Bus” will be transporting visitors to Lefke at 09am in the morning (at Bus Terminal Nicosia) and returning to Nicosia in the evening.
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Festival Komitesi:
Festival Comty
Tamer Öncül, Hasan Karlıtaş, Yusuf Nidai, Emine Demirağ, Aziz Kaya, Zeki Ali (Kıbrıs Sanatçı ve Yazarlar Birliği); İsmet Yücelen +Prof.Dr. Mehmet Ali Yükselen (Lefke Üniversitesi); Münevver Ebedi (Lefke Belediyesi);
Katkıda bulunanlar:
Sponserd:
KIBRIS SANATÇI VE YAZARLAR BİRLİĞİ
LEFKE BELEDİYESİ
LEFKE AVRUPA ÜNİVERSİTESİ
CUMHURBAŞKANLIĞI
SOLİ SWAN OTEL
VUNİ KİNG OTEL
LEFKE TURİZM DERNEĞİ
BADEMLİKÖY MUHTARLIĞI
LEFKE GAZİ LİSESİ
RIFERIMENTO IN RETE: http://www.yeniduzen.com/lefke-sairini-aniyor-11572yy.htm
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Fikret Demirag- alcune pubblicazioni
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FIKRET DEMIRAG
Tamer Ȍncȕl
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Fikret Demirag, a partire dal 1955 fino alla sua morte avvenuta nel 2010, fu non solo partecipe della scena letteraria, ma pietra miliare della poesia Turco Cipriota.
Dopo 45 anni di sperimentazione e esplorazione artistica, ci ha consegnato più di una ventina di opere, tutte ancora oggi apprezzabili nella loro qualità. E’ un peccato che questo viaggio poetico, che è tutt’uno con la storia della poesia contemporanea cipriota, non sia stato studiato pienamente in profondità nella sua estetica e attraverso le sue tematiche.
Di un centinaio di articoli scritti sulla poesia di Demirag, alcuni hanno solo un’impronta di generale e superficiale valutazione, mentre il resto si limita a specificarsi su particolari testi. Fatta eccezione per Remembering with Poetry, Poetry Soylem publication, di Neşe Yaş n, che è uno studio comparativo sul nazionalismo e l’identità e la memoria, si lamenta la grave mancanza di uno studio serio e complesso sulla sua produzione.
Seguendo il suo primo libro Passion (1960), il suo secondo, The Life of the Two (1960), fu un tentativo iniziale di demolizione di tutto ciò che a quel tempo era predominante: l’idea calvinista della poesia come mera versificazione. E seguono nelle orme del libro di Taner Baybar Mendilin Ucundakiller, pubblicato in Turchia nel 1955, Esperanza (1962), Flower of Orbits in Bloom (1963) e Songs of Love (1965). Tutto questo manifesta una poesia aperta a varie influenze. Con The Stop of Short Poem (1968), la poesia di Demirag matura con autenticità. Da qui in avanti, assistiamo a uno straordinario, originale, viaggio poetico, sia in termini di tematiche che di stile,
La sua poesia raggiunse tematiche universali, pur rimanendo salda nella sua personalità, coniugandosi a radici poetiche socialiste. Assumendosi in un certo modo, la storia culturale della sua piccola isola, un’isola impregnata di grave dolore e da cui emergono poche speranze.
Questo nuovo alveo poetico, che sorge con Don’t Sing, Partridge, I Die (1972), si approfondisce con Endure, my Heart (1974), Poems from the Era of Hope and Horror (1978) e O Hear my Song (1982).
E nel 1984, più maturo con Mediterranean Poems and Words of Love, creò una nuova sensibilità e vie riflettenti le sue raccolte poetiche precedenti. Dopo Wounded, da Name and Lyrics in the Wind – the Long Walk of Poetry, entrambi pubblicati nel 1986, la poesia di Demirag raggiunse un nuovo picco con le sue 500 pagine For a Tormented Country. Questa sequenza di quattro libri di poesia è notevole non solo perché rappresenta uno scavo archeologico dentro una particolare cultura, ma anche perché offre un richiamo necessario e meritevole alla poesia turca mondiale. Quando scrissi l’articolo You must Cross your own Desert, Unaided (Virgule Magazine, n.5. p.35) su Psalm di Demirag apparso su Time for Poetry (1996), e pubblicato nella scia della sopra menzionata sequenza, cominciai con “ciascuna poesia porta in ogni sua cellula la visione del mondo del poeta: poetiche, concentrazioni poetiche e sensibilità, personale gusto, sogni, tanto quanto la propria individuale posizione riguardo alla storia e all’umanità. Ama tanto quanto spera e dispera.” Ciò che mi invita a continuare a lavorare nella sua poesia, è la bellezza che fluisce in For a Tormented Country e, con la stessa tensione, in Cupid’s Arrow (1997) volta verso l’ipocrisia, l’innamoramento e la sessualità.
Gennaio 2015
TRAGEDIA DEL SUOLO E DELLE RADICI
Quando una radice viene strappata dal suolo soffre,
così il suolo se si separa dalla radice:
una tragedia in carne e ossa nasce così.
Nonostante tutto, un po’ di terra sarà trovata ancora sulla radice,
violentemente estratta,
così come qualche suo capillare nel suolo.
Non realmente separabili,
sono compresenti l’uno all’altra.
La radice lascia al suolo un vuoto incurabile
come la ferita inflitta alla madre per la perdita del figlio.
Ciò che resta alla radice è il dono di chi lascia.
Lontano, la radice rovina, lasciando il suolo a sangue.
Strappata e abbandonata, la ferita pulsa esangue
qualcosa deve essere rimasto nel figlio da cui fu strappata,
qualcosa deve essere rimasto del figlio nel cuore della madre.
Nicosia 27.7.1993 Mercoledì
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pakistan geceleri- cestrum nocturnum- gelsomino notturno
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MALINCONIA, MUSICA NOTTURNA
voce interiore di una vedova anziana
Notte, stelle,
la malinconia e io.
Cinguettii nel silenzio
e lucciole
Vieni e siedi vicino,
qui accanto a me
così da ascoltare insieme
la notte i cinguettìi dei nostri cuori
Che la poesia profonda del mio cuore
incontri la tua.
Osserviamo le lucciole
nella loro intermittenza corale
Notte, malinconia,
il mio Dio e io
La mia sedia vuota sta aspettando l’ospite,
il mio cuore il calore di qualcuno
Amo la fragranza
del gelsomino notturno*
ma di più il profumo
di una creatura umana
La notte è lunga Malinconia
cresce in brividi.
Ascoltiamo insieme il gentile sciabordio
dell’età nei nostri cuori
L’attesa
di un compagno di vita,
la tazza di caffè
accanto alla mia
Corse e chiuse la porta,
arrestando il cinguettio e spegnendo le lucciole
Nel buio gli occhi si voltarono
verso la finestra dell’appartamento di fronte
Notte, stelle,
la malinconia e io
Musica blunotturna nel mio cuore
il mio Dio e io
Nicosia 13.10.1989
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Nota al testo
* pakistan geceleri è la pianta estiva del cestrum nocturnum, ovvero il gelsomino notturno, ha fioritura piccola bianca e intensamente profumata
TRADUZIONE DEI TESTI a cura di Anna Maria Farabbi
La poesia in origine aveva una sua funzione politica, tutta la Divina Commedia lo è ad esempio, lo è quella di Brecht , il “Canto general” di Neruda, “Urlo” di Ginsberg. Nella nostra epoca dove il testo poetico perde le sue caratteristiche di persistenza e di memorabilità, il suo destino può essere o quello dell’espressione di un io che scandaglia la propria interiorità o quella della propensione allo scambio con gli altri, alla comunicazione, all’azione politica, appunto. Io credo che piuttosto che essere una modulazione di singoli sospiri la poesia debba trovare la forza di raccogliere ferite collettive e metterle con ostinazione davanti agli occhi del mondo. “Presentarsi alla festa per questione di vita o di morte” è frase che racchiude perfettamente la testimonianza di una poesia necessaria, sanguigna, combattente, eretica, denunciante. Cartesensibili si apre a una fase importante di dialogo con la realtà cipriota che pare lontana come esperienza, ma che ha invece un’urgenza assoluta di uscire fuori dall’isolamento e di far fluire nel Mediteranneo le sue correnti, i suoi canti, il suo sangue pulsante.
La poesia di Saffo che si sofferma sull’eleganza di un piegarsi a raccogliere la tunica o su quella mela impossibile da cogliere per la sua altezza o sul dolore livido di una notte d’amore perduto, fu ai suoi antichi tempi, è ancora oggi potente nell’esprimere l’io, e corale e politica nel suo comunicare mondo, bellezza, amore, dolore, in un modo così immediatamente autentico da essere rivelazione. Come il Dante di Tanto gentile e il Cavalcanti di Chi è questa che ven. Che il tempo presente esiga una partecipazione attiva alla rimozione dei suoi disastri è indubbio, che la poesia debba e possa essere una delle forme della testimonianza e della partecipazione per un cambiamento al meglio è altrettanto indubbio. Che però la poesia abbia diritto di “presentarsi alla festa” solo se capace di “raccogliere ferite collettive” per mostrarle “con ostinazione” al mondo, riducendo le altre espressioni a inerte inutile scandaglio della “propria interiorità”, a insignificante “modulazione di singoli sospiri”, è non solo riduttivo, ma pericoloso. Fikret Demirag è necessario e disvelante sia quando mostra lo strappo della radice dalla terra, leggibile simbolicamente come segno delle mille diaspore nel mondo ma anche potente a farci entrare nella ‘piccola’ meravigliosa dimensione del “verde”, che consideriamo solo utilitaristicamente o catastroficamente nelle grandi questioni planetarie dell’ecologia; sia quando ci ferma al profumo del gelsomino, al battito delle lucciole, alla malinconia di una donna rimasta sola. Sono molto contenta di questa apertura al Mediterraneo, anche perché spero che tante voci di poesia tengano aperti cuori e orecchie e sì, anche porti, ai tanti che a questo mare affidano la possibilità di vita.