agnes varda e jr
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Ad errare e girovagare per le strade di Francia è una nota regista, Agnes Varda, premiata nel 2014 con il Pardo d’Onore Swisscom al Festival di Locarno. Il premio era stato assegnato alla carriera ad un’altra donna 26 anni prima e riconosce per la Varda la sua grande abilità di apripista di generi e stili, oltre che di tematiche e tecniche cinematografiche, che sono state basilari per numerosi altri cineasti. Come a dire che lo sguardo e il taglio visivo di una donna incidono in un mondo che porta spesso targhette maschili!
Indomabile e creativa, ancora oggi che ha superato gli ottanta anni, si è messa in viaggio con un giovane fotografo noto solo attraverso due iniziali JR e insieme hanno costruito arte là dove l’umanità e l’attimo catturato hanno offerto una luce più vera su ciò che il cinema solitamente recita, la macchina fotografica rapprende in contenuti spesso estetici lasciandosi sfuggire la sostanza più vera: la vita. Qui invece, in questo lavoro di cattura dell’istante, in modo diverso e originale, la coincidenza tra l’immagine e i gesti della vita, lasciano scorrere qualcosa che passa dallo schermo allo spettatore, nutrendolo, in qualche modo, della luce che illumina la spontaneità. Per Varda il viaggio è stato spesso l’elemento coagulante nelle sue opere di regia, sia lungometraggi che cortometraggi, fiction o documentari, ed è soprattutto un muoversi tra elementi che sono impastati di ricordi, incontri, pubblico e privato, fotografie, dissertazioni come richiami a colpi d’occhio in cui l’opera d’arte entra con maestria a dire, a segnare qualcosa che altrimenti sfuggirebbe per la fragilità di cui è fatta.
Il salto generazionale tra i quasi novanta anni della Varda e i trenta di JR ha dato ancora più smalto alla resa delle riprese, all’attenzione e anche alla leggerezza con cui gli attimi del viaggio e le persone incontrate sono stati colti, rendendo la loro indagine socio-antropologica qualcosa che coinvogle anche chi guarda da un fuori e da un dopo distante da quei momenti.
A bordo di un furgoncino, che assomiglia all’esterno ad una grande macchina fotografica, la coppia di artisti ha viaggiato e raccolto per due anni innumerevoli scatti e video, lasciandosi ispirare e contaminare dalle storie della gente, che lungo la strada hanno incontrato, conosciuto. Gente assolutamente comune, ripresa e riprodotta con una fotografia stampata su un manifesto di 100×70 cm e poi lasciata nel luogo in cui è stata scattata, incollata sui muri delle strade, dei paesi attraversati.
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agnes varda e jr
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agnès varda e jr
Film semplicemente meraviglioso visto una domenica di pioggia al Lumiere. Un film che secondo me ha dietro una sceneggiatura forte, ma Agnes è così brava da convincerci che si tratti di un reale documentario in presa diretta. Mi sono commosso quando l’ultima inquilina delle case dei minatori esce e rimane sorpresa di vedere la sua gigantografia sul muro. Ed è bellissima la parte finale con la delusione per l’incontro mancato con Godard e JR che si toglie finalmente gli occhiali ma noi non li vediamo perché assumiamo il punto di vista miope di Agnes. Il grande cinema è questa tensione tra ciò che ci si aspetta e ciò che ci viene dato, la tensione tra la documentazione del visibile e la frontiera dell’invisibile. Grazie per questa bella segnalazione!