Aleksander Balos- finding it
Una nuova collaborazione per questo blog che, tra i suoi obiettivi ha appunto anche quello di intrecciare le sue voci a quelle di altri, di mostrare i diversi punti di vista, le sintesi elaborate, cercare e ospitare l’uomo. Ci viene offerta, ogni volta che vorrà ospitarci in questo particolare territorio della scrittura e del pensiero, da Francesco Caramagna. Di lui non dico nulla, si presenta da sé in modo semplice e diretto nell’articolo che ci ha inviato, sottolineando inoltre la sua passione e le motivazioni che lo spingono a cercare in quella direzione. Ricordo che negli obiettivi del blog, così come appaiono nella presentazione del gruppo, CHI SIAMO, si trova scritto:
– Questo blog vuole essere un luogo aperto, un luogo dello scambio, tra il territorio interiore e quello abitato, che indossa le vesti della società, dell’economia, della politica, dell’ideologia di ogni genere e origine. Ambiente “diurno e/o notturno” cercherà di riportare le voci che , nel mondo, dicono o cercano , attraverso la libertà, la ricchezza dell’umanità, qualcosa che non ha a che fare con profitto e tassi di interesse, ma si sviluppa germinando da uno scambio tra e all’interno dell’essere: inter-ESSE. Non si farà silenzio su ciò che accade, ai cardin(al)i del pianeta , ma si traccerà una mappatura di quanto avviene per affondare, oggi, quella che è l’unica risorsa dell’uomo: L’UOMO STESSO. Prenderanno così forma delle mappe, nei territori dell’umano, le CARTE SENSIBILI, appunto, con le quali siamo abituati ad inter-agire quando si tratta di percorsi stradali, e qui saranno percorsi della mente, dello spirito, delle idee, dell’arte, della ragione, della logica, disciplinate secondo i diversi punti di vista che compongono il vasto oceano dell’essere, in un pianeta che comunemente chiamiamo uomo.-
f.f. 16 marzo 2010
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Aleksander Balos- fish me out
Ho cominciato a scrivere aforismi agli inizi del duemila, quando avevo trent’anni. Di fronte ai grafici di borsa e alla casualità dei rialzi e dei ribassi ero affascinato dalle teorie del trader matematico Nassim Nicholas Taleb che mi spiegava l’approccio probabilistico ai mercati finanziari. Secondo Nassim Taleb tendiamo a sottostimare il contributo del Caso in quasi tutto. Dominati dal demone dell’apparenza, vediamo solo la storia che si è realizzata e non le storie alternative. Sono sempre rimasto affascinato da come, nei mercati finanziari, l’ultimo granello di sabbia, quasi sempre invisibile e statisticamente irrilevante, sia responsabile del crollo dell’intera struttura. Chi avrebbe mai pensato che un mutuo-subprime impacchettato da una minuscola banca della California potesse causare il crollo delle borse e il fallimento a catena di migliaia di banche nel 2009. Un input addizionale molto piccolo, ovvero il granello di sabbia, causa un effetto sproporzionato, ovvero la distruzione della realtà.
Per anni nei mercati finanziari sono rimasto colpito dal dettaglio, il frammento, l’evento altamente improbabile laddove molti guardavano il macro, il continuum, la verosimiglianza degli accadimenti.
Il mio amore per il dettaglio è lo stesso che indirizza i miei gusti in campo letterario. In letteratura sono affascinato dalle forme brevi, dal minimo, dalla riga che si nasconde all’interno di un discorso più ampio.
Amo pensare al linguaggio come a un moltiplicatore di casualità. Nel linguaggio di tutti i giorni tendiamo a considerare come la più probabile una particolare realizzazione tra tutte le possibili storie casuali, dimenticando che potrebbero essercene delle altre. Ci appoggiamo al “luogo comune” e ignoriamo “l’improbabile“. Tra tutte le forme del linguaggio, l’aforisma, con il suo gusto del paradosso e del rovesciamento, mira a cercare una storia alternativa piuttosto che ad accontentarsi di una storia verosimile. Ecco tre esempi.
– Chissa che cosa faceva Dio prima della Creazione?- scrive Samuel Beckett.
– Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo se l’America non gli avesse sbarrato la strada- scrive Stanislaw Lec.
– All’inferno il diavolo è un eroe positivo – scrive ancora Stanislaw Lec.
Con il suo senso del paradosso l’aforisma parte esattamente dal contrario della storia ovvia. Si chiede che cosa facesse Dio prima della Creazione, che cosa avrebbe incontrato Colombo se l’America non gli avesse sbarrato la strada. Scopre che all’inferno il diavolo è un eroe positivo. All’interno di una serie di variabili prevedibili, l’aforisma cerca una variante altamente improbabile.
L’aforista non è forse colui che, quando le probabilità gli sono chiaramente contrarie, riesce a trascenderle credendo che, da qualche parte, si nasconda un aspetto che nessun altro aveva preso in considerazione? L’aforista non è forse un costruttore di trappole casuali di fronte all’ovvietà del reale?
Come tutti gli aforisti, anch’io adoro prendere in mano una frase, calcolare tutte le varianti possibili e cercare la variante inaspettata, la pointe . La realtà ordinaria è figlia della nostra capacità e della riluttanza ad accettare la casualità e l’aforisma ci da’ una mano a smontare questo castello.
Nel libro di aforismi che ho appena pubblicato, intitolato Contagocce- 69 aforismi, una breve raccolta di un numero più ampio di aforismi che per il momento sono inediti, provo a costruire una serie di storie alternative attraverso il paradosso. Così, all’inizio del libro, immagino quale sarebbe il vero peso delle biblioteche, se i libri si alleggerissero delle tante citazioni, copie e anche plagi.
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Se le citazioni
sparissero all’improvviso
conosceremmo il vero peso
delle biblioteche
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Non mi lascio affascinare dal canto delle Sirene, ma al contrario sono convinto che la loro melodia serva a nascondere il difetto della coda che puzza
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Nessuno si è accorto
che la coda della sirena puzza
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La sua imperfezione
è nascosta dalla dolcezza del canto
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Nel ciclo eterno delle quattro stagioni, provo a immaginare la storia alternativa del ragno che aspetta la stagione delle mosche
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Il ragno
non sa se è primavera
o estate
Aspetta la stagione delle mosche
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Se lancio in aria un boomerang ricoperto di zucchero, è possibile che torni indietro, nel suo vorticare incessante, uno zucchero filato
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Una meraviglia
Se si lancia un boomerang
ricoperto di zucchero
Torna indietro
uno zucchero filato
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Nella lotta tra il bene e il male, il male si può infilare anche nella sottile fessura dell’aureola del santo
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Il male
si infila anche
nella sottile fessura
tra la testa e l’aureola
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Infine provo a immaginare lo storia del crisantemo che si sporge non da un vaso bensì da carro funebre per mostrare al mondo la sua bellezza
Peccato che un crisantemo
debba sporgersi
da un carro funebre
per mostrare al mondo
la sua bellezza
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Il libro Contagocce, da cui ho tratto queste brevi gocce aforistiche, ha un dosatore casuale, che amplia o restringe il campo della realtà, che distilla una serie di storie meno visibili rispetto alle storie già conosciute.
Circondati come siamo dal già detto, dal già sentito (dopo 5000 anni di storia effettivamente tutto è già stato detto e sentito), posso dire che – citando Gomez de la Serna, un autore che sento vicino
– l’aforisma è la parte più casuale del pensiero e per scovarlo bisogna percorrere sentieri da serpente, formica o tarlo, fino a quel preciso punto di casualità–
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Note sull’autore-
Fabrizio Caramagna vive a Torino, dove è nato nel 1969. Da circa dieci anni studia le forme brevi della scrittura aforistica. Nel 2009 ha pubblicato Contagocce, 69 aforismi, presso Genesi Editrice. Una selezione di Contagocce sta per essere tradotta e pubblicata in lingua serba presso un’importante rivista. Da qualche mese gestisce un blog di scritture e letture aforistiche
Riferimenti
ottima costruzione di “trappole casuali di fronte all’ovvietà del reale”
una splendida collaborazione alla scoperta di un (?) punto “di casualità”
grazie, Elina
Ringrazio Carte Sensibili per l’attenzione e per lo spazio che mi ha concesso.
Fabrizio
sono lieta di avere come ospite un genere che ho amato moltissimo soprattutto attraverso la carica di taluni autori, mi riferisco a Cioran in particolare. Ringrazio Caramagna per avercene portato degli estratti sintetici e mi auguro che ancora possa indicarci autori e aforismi su cui riflettere e meditare. ferni
PS: di Emil Cioran, questo è uno di quelli che amo ricordarmi.
«Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.»
Nei tanti percorsi aforistici, Cioran è un vero esploratore ed etnografo del vuoto…
Uno dei più intrepidi e sorprendenti…
Fabrizio
Impietoso, acuto,al limite, fines-tra del paradosso, Cioran, difficile da metabolizzare, resta, per me, uno dei più affascinanti compagni di viaggio che abbia incontrato. ferni
Interessante questo nuovo angolo visuale! Ogni aforisma è freccia che scrive, riesce ad afferrare anche la rapidità dell’aria che scorre sotto il segno di un gesto. Grazie.Nicolò
Commentando un articolo di Thoreau, ho visto il nome conosciuto di Fabrizio Caramagna.
Ne volevo approfittare per confermare, da utente che segue il suo blog abbastanza costantemente- seppur da poco tempo- che si tratta di un appassionato studioso di aforisti contemporanei e che il suo sito è uno dei autorevoli sul web attualmente e che pertanto consiglio vivamente ai lettori che vogliano approfondire il genere.
A leggere alcuni suoi aforismi affermo inoltre, senza timore di esagerazione, che è anche uno degli aforisti più prestigiosi e sofisticati che l’Italia può vantare.
Ci tengo a sottolineare che questo giudizio è assolutamente spontaneo e che non conosco personalmente l’autore.
Nel frattempo credo sia cambiato l’indirizzo del suo blog: basta comunque ricercare “Aforisticamente” su un motore di ricerca per trovarlo.
Consigliato!
Caramagna Egregio Signore,
Grazie per occupare il mio aforismi.
Cordiali saluti,
Milan Todorov