SENTIERI SOGNANTI- Lucia Guidorizzi: Tra ardire e agguati la via lucis di Zingonia Zingone

lucia guidorizzi

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L’ultimo libro di Zingonia Zingone è una parabola d’intensa spiritualità carnale e di spirituale carnalità, un viaggio atta ricerca della conoscenza attraversando i grandi enigmi della Storia.
E’ un viaggio sospeso tra lacerazioni e cadute, tra smarrimenti e riconoscimenti. Tutto in questo libro si fa ricerca e tensione verso l’Assoluto, in un’accoglienza della dissonanza e della
ferita che induce a compiere l’estremo sacrificio dell’ego, in un ascetico esercizio di sottrazione che conduce ad osare un Oltre fino a diventare Altro. Un percorso di umiltà e di accoglienza che s’impara giorno per giorno, osservando dai vetri dello sguardo, un mondo spesso incomprensibile nella sua propensione al Male.
Ma facciamo attenzione, non si tratta di un libro religioso, né consolatorio, bensì di un libro profondamente spirituale, nel senso che la ricerca di Zingonia Zingone è tutta tesa al senso
ultimo delle cose che spesso ci sorprendono con le loro dolorose dissonanze. Nella prima sezione, già il titolo “Accanto al pozzo” rivela il suo intento poetico: ci troviamo in medias res, tra le pagine del Vecchio e Nuovo Testamento in cui compaiono accanto ad un pozzo figure indimenticabili di donne: Rachele, la figlia di Labano, che Giacobbe incontra accanto ad un pozzo e la Samaritana, con cui Cristo dialoga proprio accanto allo stesso pozzo. Entrambe queste donne non casualmente sono state trovate in questa prossimità, in quanto desiderose di interagire col mistero, custodi della sacralità dell’acqua in tutte le sue profonde implicazioni.
Da questa prossimità con l’acqua inizia il percorso di Zingonia Zingone, un viaggio sempre oltre i propri confini.

se mi vuoi
lascia tutto e vieni
nella mia terra
il tuo sospiro fiorirà in parola nuova
e quel corpo rigoglioso
diventerà albero
della mia vita.

Che cosa sono le religioni se non abiti del Divino? Ogni immagine biblica ci parla della nostra profondità psichica, ci offre una cifra per interpretare le diverse stazioni della vita stessa.
Essere accanto al pozzo significa trovarsi già predisposti all’accoglienza dell’acqua che toglie la sete, ma implica anche il saper stare in prossimità della mancanza, dell’assenza, saper
sopportare la sete stessa.

è dal fondo del pozzo
che sorge la sete maggiore.

Il viaggio poetico di Zingonia Zingone procede con la seconda sezione “Peregrinazioni” di viandanza in viandanza, qui luoghi e latitudini diverse sfilano nei versi che inseguono tracce di memorie attraverso le quali si snoda il suo percorso sempre teso al raggiungimento del Luogo che contenga in sé tutti i luoghi.

La bicicletta va
e taglia il vento
i rami
il volo innocente dei moscerini
e i boschi del Massachussets

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lucia guidorizzi

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tra immagini luminose e percorsi oscuri, queste peregrinazioni si snodano in una ricerca continua di senso, inseguendo le vie dei Canti, scritte nell’aria dal linguaggio orale di popoli che non conoscono la scrittura, le stesse di cui parlava Bruce Chatwin nell’omonimo suo libro.

In India
i cani sono nomadi
camminano per le strade
polverose e sconnesse
sanno dove portano le vie.

Un nomadismo dello spirito, un’irrequietezza, un’instabilitas loci che sottolinea la precarietà della condizione umana, in un andare che a tratti assume una dimensione infera

Il poeta
si fa strada
cerca
la tomba di Nizamuddin
attraversa scalzo
il bazar
il lerciume
i corpi sfigurati

La terza sezione del libro “Ombre di luce filtrata” si apre con una citazione di Leonard Cohen

“Forget your perfect offering
There is a crack in everything
That’show the light get in”

Questa sezione si apre con un testo in poesia cui seguono altri di prosa, susseguendosi in un ritmo sempre più incalzante e serrato.

“Senza crepe non filtra la luce. E’ impossibile vedere gli spettri, ombre di luce filtrata.”

Compare l’immagine di San Giovanni alla quale si sovrappone quella di un mendicante, le frontiere spazio temporali vengono abbattute e ci si immerge in un eterno presente denso
d’immagini simboliche, in un infittirsi di ombre attraversate da lampi.

Dal tram i puritani incendiano con lo sguardo la strega di Salem.

La quarta sezione s’intitola “Prospettive sull’abisso” e propone figure ed immagini apocalittiche in un susseguirsi d’insidie, cadute e rinascite. Ezra Pound dice “Poesia è semplicemente linguaggio caricato di senso al più alto grado possibile” e in questa sezione l’autrice ci da un’evidente dimostrazione di questa incandescenza della parola, in un addensarsi di significati profondi.

Il suo è autentico Cammino, che parte da una profonda trasformazione interiore come dichiara l’intento poetico dell’ultima poesia di questa sezione, intitolata “Dalla polvere alla
polvere”

mi sono svuotata dalla rabbia
scrollata di dosso la vanità
accompagno
il movimento degli astri
senza schivare gli scogli
da ogni scontro
vita nuova
da ogni vita
una nuova declinazione di amare.

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lucia guidorizzi

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La penultima sezione del libro è intitolata “L’ardire” e qui il viaggio spirituale subisce un’impennata di coraggio e determinazione. Tutto ciò conduce a varcare sempre i limiti imposti dall’ambiente e dalle circostanze al desiderio naturale che ha l’anima di espandersi per fondersi con l’Amato.

mi spoglio delle cose
per incontrarTi
nel nulla

E’ il linguaggio San Giovanni della Croce, dei mistici del Sufismo, quello che pervade questi versi che parlano di spoliazione, ma anche di desiderio carnale, di Amore che declina in sé
tutte le forme del possibile.

mi apro
a quel corpo ebbro d’amore
e ricevo l’universo
che transita
ardente
per le tue dita.

L’ardire limpido di un movimento che parte da questo desiderio mistico e carnale al tempo stesso, passa attraverso la lettura delle Scritture, ma si può adattare ad ogni condizione
dell’esistenza.

nella croce mi scopro
tralcio di vite
e nel pianto scoppio in frutto
spandendo il vino della Tua fragranza

Il libro si chiude con “Prendi il mio silenzio. Canto quaresimale.”, scandito dalle stazioni della Via Crucis che si trasforma attraverso lo sguardo della Madonna, che vede il suo Figlio morire,
in una Via Lucis. Questa parte è stata scritta, come racconta Zingonia Zingone, in occasione diun laboratorio poetico fatto in carcere con i detenuti.
Attraverso la sofferenza del Figlio, la Vergine vive un suo personale Calvario, filtrato attraverso lo sguardo della Com-Passione. Anche qui, si tratta di un punto di vista al femminile, come accade nella prima sezione del libro. Non dimentichiamo che furono le Donne a non abbandonare Cristo nell’ultima drammatica fase della sua esistenza e che rimasero con Lui ai piedi della Croce. Dolore, violenza, ingiustizia sono il linguaggio dell’uomo che si estrinseca nel conflitto, mentre la capacità di accogliere la lacerazione e la morte stessa sono prerogative tutte
femminili, come il saper vedere lo strazio della ferita permette di cogliere anche la Luce che l’attraversa.

“le tentazioni della Luce” è un libro che non si esaurisce ad una prima lettura, ma che zampilla sempre nuovi significati , come una risorgiva. E’ un libro che osa, con l’onestà e l’autenticità di
chi ha sete di conoscenza, di raccontare gli slanci e le cadute dell’anima tesa verso il desiderio incessante di oltrepassare i confini.

Lucia Guidorizzi

 

Zingonia Zingone,  Le tentazioni della Luce -Edizioni della Meridiana 2017

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