Daniel Merriam
questo intrico di pagine
lati cunicoli falde sommerse
strade nella grotta
folta parola luce sommersa
sommossa e messa
in un mappario d’acque
rea di essere tempo
un estuario stretto che irriga il nostro sangue
fondo dell’ alba
e promessa
nuova alta luce freatica
un tempio
regola annuncio impronta imprendibile
l’imperdibile origine salda
attraverso le sue orme
forma del vento
impressa traccia di ogni inviolabile
labile dimora
Non conoscevo questo artista, Merriam, ma in questo blog vengo anche per questo. Per trovare nuove proposte. Ricchissima la visualizzazione della luce,scomposta nei colori del quadro, che sembrascelta in opposizione all’altro fluire del testo scritto, come per ricordare che tutto è uno scorrere verso l’ignoto e il silenzio.Sbaglio tutto? al.
A me piace fernirosso! grazie di tutto questo offrire,ale
Bella,bella ,bella come sempre.E’ da qualche giorno che ho ripreso a leggere. Ma come e dove le scova tutte queste belle cose? Giovanna Kless.
Ps: Ma la signora Farabbi manderà un nuovo pezzo? Sono curiosa di leggerla.Ha una scrittura di grande sensibilità e mi piace moltissimo la sua rubrica. G.K.
“…imprendibile/imperdibile…” già: c’è tutta la vita.
Ciao, Ferni. G.
c’è, nelle parole, spesso, molto spesso, quel filo sottilissimo del sortilegio, per cui si può vedere, se si presta attenzione all’in-significante, lo scarto, quell’impercettibile che dà l’intervallo, dentro cui c’è l’intero. Ciao Gigi, grazie,ferni
ieri avevo tra le mani “Ombre come Cosa Salda”, oggi leggo questo testo e sembra quasi un’ulteriore riflessione sul tema del cammino di chi scrive
forse la parola deve essere attesa, partire dalla sua origine (anche etimologica, ma non solo) per poi procedere attraverso orme che tracciano una dimora “inviolabile e
labile”
un testo da approfondire che si accompagna ad un’immagine che mescola sogni
un saluto, Elina
anche questo è un mo(n)do…nel viaggio, o il viatico del viaggiatore. Ciao Elina,ferni
E non mi voglio perdere nemmeno questa. Le salvo in un quaderno e le leggo, nelle lunghe giornate di silenzio. Grazie.giulia
Anch’io faccio spesso così con i testi che vengono presentati qui. Prendo nota se sono pubblicati e poi li vado a cercare. Condivido l’osservazione di Gigi, poco sopra, c’è tutta la vita in un soffio. Alexandros.