GIANMARIO LUCINI QUESTA NOTTE SE NE E’ ANDATO…

alice lin

Faramita-2014

 

Questa notte, senza altra voce che una e-mail che ci aveva inviato, come credo ad altri che con CFR EDIZIONI hanno collaborato e di cui Lucini era l’anima,  ha lasciato questa terra. Proprio ieri sera aveva spedito agli amici,  una mail che ora appare come un testamento spirituale. Diffondiamo questa inattesa notizia che ci coglie impreparati: Gianmario era un fuoco vivo dentro e lo accendeva intorno con la sua partecipazione appassionata e attenta, non è possibile per noi pensarlo in altro modo. Chi volesse lasciare uno scritto, un pensiero, qualcosa su di lui come testimonianza sarà nostra cura inoltrarlo alla moglie Marina o potrà  farlo anche in facebook nella pagina delle edizioni CFR https://www.facebook.com/cfr.edizioni?fref=ts.

I funerali si svolgeranno a Piateda (SO) giovedì 30 ottobre alle ore 14,30.

Questa è l’ultima lettera che Gianmario ci ha scritto dopo aver letto la lettera che Reyahneh Jabbari, impiccata per aver ucciso il suo stupratore, ha scritto a sua madre Sholeh.

E’ una testimonianza altissima di etica, una capitale lezione per noi colti e “democratici”. Ho pianto come un vitello leggendola e mentre scrivo ho uno spasimo in gola che mi fa male, perché la voce è impotente e la parola non riesce a dire. Uccidere donne (una ragazza poi: appena 19 anni!) dal cuore così grande non è una scusabile “ignoranza”, è malafede crudele e sadica, è vigliaccheria di un potere sadico e corrotto, ben conscio di esserlo. Il solo sentimento che mi rimane è la collera, nera. Ora vedo i “loro volti”, dei viziati e corrotti dal potere, lo vedo meglio di prima.

Spero che per voi sia una collera ancora più forte, ve lo auguro. Gianmario

Tutti noi di CARTESENSIBILI abbiamo ancora vivissime le sue parole nel cuore.

 

gianmario lucini

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Da Sapienziali– Gianmario Lucini

Io sono la Sapienza e abito nel vuoto
fra l’abisso e l’abisso, sono scintilla
che graffia l’orizzonte come stella
un lampo nelle notti dell’umano.
Ho aperto la porta, ho acceso il focolare
ho chiamato i miei figli a rinsavire
prima che ardesse l’astro di sventura
e si levasse il vento a urlare e sradicare;
ho pianto nella notte, ho la gola riarsa
ho il cuore pesante,
oggi per sempre ho richiuso i battenti;
cessate dunque di bussare alla mia porta:
resterà sempre chiusa, soglia muta
– come l’arida tecnica o la scienza
che si esalta per una formula nuova,
cerca la gioia ma sparge dolore –.

**

Io sono la Sapienza e non ho corpo, non ho voce;
non sono la parola che straripa dal suo tempo
non sono il silenzio che contiene ogni parola
sono l’orecchio che sente
vibrare nell’abisso altri mondi.
Ho gli occhi chiusi, il vuoto li rapisce
dove ogni meta è confusa con l’origine.

Il sale spezza le labbra ai miei sorrisi.

Io sono il grande invito nel diniego
– la libertà è la grande meretrice
che si dissipa in cacce spensierate
a briglia sciolta giù per le colline

in un vagare per vagare, senza fine -.

**

 

53 Comments

  1. …bello ritrovare il profumo dei ricordi in una amicizia…forse perchè la rosa ed il tulipano sono fiori che si ricordano nella nostra vita e nelle poesie.

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