liliana spiktorenko
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Da Geologia di un padre, di Valerio Magrelli per Einaudi Editore, alcune tracce di lettura dai primi cinque capitoli del suo ultimo libro, risultato di una ricostruzione di frammenti di memoria, appunti, scene di vita, viaggi, ed è il tentativo di ripercorrenza, attraverso le mappe della prosa prosa di un insieme di rilievi e pianure, acque profonde o iridescenti che costituiscono l’oro – idro-grafia di una vita in cui numerose sono le vicissitudini che la rendono ricche e impervia al tempo stesso, di non facile percorrenza in tutte le sue direzione di sviluppo e inviluppo.
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Morto, il padre diventa più forte di quanto fosse stato da vivo
Sigmund Freud
“Ormai sono solo al mondo, – egli pensò, – la catena di un’ancora si è spezzata… io salgo alla superficie!”
Robert Musil
1.
Mio padre sta versando caffé nelle tazzine degli ospiti. Sono un bambino e non bevo caffé, ma oggi questa scena mi incuriosisce, perché mio padre è ferito. Sembra averlo scordato, adesso, mentre ride chiacchierando, col carillon dei cucchiaini che girano tintinnanti nel sole pomeridiano. Eppure il suo mignolo è avvolto in una smisurata garza, per proteggere l’unghia rimasta schiacciata nello sportello di un’auto, qualche giorno fa. Io guardo affascinato l’enorme dito bianco che oscilla sulla tavola, finché, d’un tratto, lo vedo immergersi nel liquido fumante, senza che lui, distratto, se ne accorga.
Sto lì, ipnotizzato, in mezzo al tepore postprandiale, tra l’odore di cibo e di tabacco, senza dire nulla, senza avvertirlo del nero che intanto va montando lungo la fasciatura, risalendo verso la sorgente del dolore, lentamente, inesorabilmente. Più su, più su, e lui niente. Adesso, però, l’intera benda è diventata scura, intrisa di un bitume incandescente. Così la mia infanzia si arresta, attraversata da un urlo improvviso, il tonfo del bricco, le schegge di ceramica, gli schizzi sulla tovaglia. Ecco cos’è per me “la voce del sangue”: la fitta di chi chiama dall’interno, e chiama e chiama, finché la gente intorno si decide a ascoltarla, mentre lento si spande l’aroma del caffè.
Per continuare la lettura: http://www.leparoleelecose.it/?p=8615
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m’interessano, del blog di cui abbiamo lasciato riferimento, gli obiettivi e le motivazioni con cui si muovono.Le riporto perché degne di nota:http://www.leparoleelecose.it/?page_id=2
un articolo incantevole! sai, io e te siamo sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda le immagini, perchè le illustrazioni del tuo blog mi colpiscono sempre