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Per quella montagna, mentre cadevo sentivo che tutte le cose erano
dette e il canto e la paura e tutta quanta la bellezza stava fuori di
me, come una mano mi stringeva il fiato cercava di dissolvermi dentro
la valle, e come un nome la morena il lago verde le erbe e ogni ogni
cosa schiarivano la voce – possente partigiana sconvolgente – per la
piena che riversavano in me, e le gambe e gli occhi e ogni ogni cosa di
me rimpiccioliva – zitta, zitta.
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Le parole svolano inabitate fra tutto il fuori e questo pulsare che
mi duole.
E’ tutto là fuori, semplice e complesso, prima ancora di me e dopo e
ogni cosa non ha necessità di essere nominata.
Stare immobile cercando di non venire travolta. Stare sull’orlo di
tutta la bellezza che preme addosso come una paura e le vertigini che
tolgono sangue alla testa.
Le parole sono lontane. Resto in equilibrio su questo burrone di
meraviglia di terrore.
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Ho il cuore che salta fra angoscia e gioia. Dire come perché non so.
Quelle creste di rocce frantumate, quell’acqua verdissima, le conche
di humus, le rocce spioventi, i bagliori della luce, i bagliori della
pioggia, e su a morire, a su a cercare di sentire. Ancora ancora.
Ho paura.
sparita Iole?
Iole Toini
Saviore dell’Adamello, Lago Salarno, Rifugio Prudenzini – 27/7/2012
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collage a day
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finalmente l’aria come un filo sottilissimo
un rosso di rame circola tra la tua porta e la mia attesa
non sapevo che stavi da qualche parte tesa
distesa tra le canape di un ripetibile giorno
la perpetuazione di un’azione
che si è fatta montagna una lavagna e il fiato che vi scrive
non esistono metodi per toccare il cielo
se ti allungassi le braccia è dentro la palma
che riesci a sfiorarlo e alla fine è lì la tua nuvola di cotone
e poi ora lo sai non esistono mediazioni niente ponti il cielo si attraversa
dentro di noi a suon di memoria prima che si tiri le cuoia
prima dell’ultimo strappo
un cielo senza tende o accampamenti
un cielo che non si leva di dosso eppure non si tocca perché ne restiamo attraversati
e bagnati riaffioriamo all’altra sponda
dimenticando d’essere stati uccello albero o nuvola.
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sono ancora a testa in giù come fanno i bambini
per vedere se il mondo si rovescia
per imparare che tutto è solo un’illusione
per costruirsi una scuola diversa
a testa in giù come fossi una ciotola
dove la miseria rotola e sale un cielo nitido pulito
da ogni regolismo e regoliere
la diseguaglianza fa la differenza e nei giardini
con giallo con oro o altri colori si mescoleranno i profumi
di una potenza umana mai sentita fino ad oggi
spalancheranno i nostri nasi fino a farli diventare
nastri e astri di essenze multicolori.
Niente oppressi niente soppressi
si riuscirà a stare insieme per quello che si è
perché il verbo avere non si coniugherà mai più
sarà questa la realtà e quindi niente dittatori o imperatori o falsi messia della scienza
che per quanto faccia resterà sempre modesta
non muoverà la galassia non sposerà né un neutrino né un bosone
la terra continuerà ad allattarci delle sue tante vene
e le scuole saranno aperte ai raggi del sole
a testa in giù dentro i cunicoli del cielo per dire se è vero
questo o l’altro
mondo più mondo.
fernanda ferraresso– senza luogo sicuro- dove sei, Iole?
oddio! che immagini!
leggo dopo, che ora sto cucinando….
;-)
siete immense voi due assieme.
immense.
vi ringrazio. Oggi è stata una giornata caldissima e piena di cose da fare, negli sprazzi ho scritto e postato dei pezzi. Grazie a voi.la mia felicità sentire Iole dopo molto tempo che non avevo sue notizie, è stato aprire ancora il cuore e trovarvi terra, luce vento e un mare profondissimo di fertile silenzio.f
“un mare profondissimo di fertile silenzio.”
e anche questo, anche questo è stupendo!
un profondo incanto, leggervi.
grazie anche alle due mie gemelle del cuore. un abcio (bacioalfabetico) a tutte e due, crollo dal sonno, al mattino sono in piedi tra le 4 e le cinque e adesso ho un sonno tragico, poi il caldo fa del suo meglio.Notte.f
questa non me la perdo, come le altre vostre è ricca di ogni ben di dio, e la metto dentro, dentro di me e nel quadernetto, per leggere quando mi sembra d’essere sola in questo almanacco. grazie di tutto sorelline.fede
Dire che non so cosa dire vi sembra assurdo? Resto qui, affacciata come gli altri ad ascoltarvi e vi tocco, vi sento vicine, anzi, vicinissime. Cosima
bellissime immagini! che venga questo mondo! buona domenica a tutte
belle,belle e ancora belle:voi siete e sarete sempre belle.
piaciutissimi i racconti di Iole Toini,le immagini che crea ogni sua parola. L’altra ha una forza che io non conosco ma sento che è una forza di bene.
Le ho lette ieri e oggi sono tornata.C’è una folla qui attorno! Grazie bellezze.Siete nel mio scrigno.V