TUTTI GLI AUGURI OVUNQUE RACCOLTI A TUTTI I NOSTRI LETTORI

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Dicono che abitiamo sulla terra. Si sbagliano. Noi abitiamo il cielo. Qui, dove siamo ora, mani piedi cuore pancia e cervello: è luogo dei luoghi, l’antico paradiso, il RE-CINTO di meraviglia. A questo phil(os) di nebulose e galassie, a questa bocca che tesse vita e morte, che non può essere che di stupore costruita, improbabile  proprietà di chicchessia  tra noi reclami un qualsiasi primato, noi siamo legati. Di questa girovaga bellezza che si mangia la coda e si rinasce in armonia noi siamo corpo partecipante. L’oriente è soltanto un nome e una memoria – brevemente chiara– ma il resto, tutto il resto, che è infinito intatto,  è testo. Un testo ricco e suggestivo che ha ritmo intenso e nessuna altra voce narrante se non queste: esplosioni di magnificenza che di sé impressiona ogni essere. E’ come  un gioco permanente , una schermaglia amorosa, una seduzione lenta in cui nessuno è fuori dalla relazione. Il sospetto, anzi la convinzione è che sia il nostro, mondo concreto, anzi di creta , quello illusorio e che vi sia un altro mondo, meno aleatorio di questo, che ha la stessa doviziosa generosità di luce ma non il buio che costruisce sbarre al passo verso una verità complessa. E’ un paese di silenzio il nostro, per le nostre modeste orecchie ma ogni millimetro di pelle del nostro corpo è di questo che vive, è di questo che illumina il nostro stare qui, tra queste zolle, che vorremmo fossero di zucchero, evitando gli strapiombi e le voragini di tanta ingovernabile purissima e ordinaria bellezza. Per questo, nel percorso proposto per Natale, raccogliendo tutte le voci che ci hanno raggiunto, si è volutamente contrapposto lo sguardo in terra, ricca di incredibili universi e mondi e modalità in cui l’essere si moltiplica e crea, all’alto, il profondo, l’inesauribile cosmo. Tra questi due immensi noi viviamo, raccolti da un soffio che è il respiro di  tutti.
Con questa pubblicazione in rete, ASPETTANDO UN NATALE CHE RITARDA,  volevamo portarvi il territorio impossibile dei sogni a domicilio, la soglia che poesia apre in ciascuno di noi con precisione incorrotta, e qualsiasi pianura o montagna o anfratto in cui si vive in solitudine, spesso immersi nella paura che ci s(r)tinge la mente, si apra verso l’oltre che già è nostro, lo è sempre stato, senza dover reclamare proprietà o diritti, addirittura nemmeno doveri!

Capitale? E’ questa appartenenza che smisura e mette una co-meta sul tetto come a dire che sta là, dove stiamo anche noi, tutti, la vita, la ricchezza.

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AUGURI DI BUON NATALE E DI UNA FESTA CHE VIVA IN CIASCUNO OGNI GIORNO PERCHE’ OGNI GIORNO SIAMO IMMERSI IN QUESTA MERAVIGLIA CELESTE.

Tutto il gruppo di cartesensibili e tutti i collaboratori del blog. AUGURI- Natale 2011

13 Comments

  1. “Dicono che abitiamo sulla terra. Si sbagliano. Noi abitiamo il cielo.”
    un messaggio incarnato di appartenenza una veste raccolta un fiore di condivisione
    sono felice di essere voce tra le voci celesti, passo su questa terra ancora fertile

    elina

  2. … è che sia il nostro, mondo concreto, anzi di creta , quello illusorio e che vi sia un altro mondo, meno aleatorio di questo,…
    fra terra e cielo, Ferni. Fatti di questa terra con nell’ occhio il cielo, l’ oltre, immensità a tutti dono comune… Grazie, dmk

  3. Grazie Cettina, sapere che qui si può travare posto per stare meglio con se stessi e il mondo è una cosa che unisce e consola-f

  4. Grazie di cuore, carissima Fernanda, del tuo meraviglioso messaggio natalizio, e scusa se rispondo con ritardo…
    Desidero ricambiare con sincero affetto gli auguri per un 2012 sereno e creativo, mentre saluto caramente te e le amiche ed amici di questo così prezioso spazio, che ha nome “CARTE SENSIBILI”.
    Mariella

  5. Grazie e ti rinnovo l’invito a partecipare con noi a sensibilizzare ancora le carte e i lettori.BUON 2012, servirà molto lavoro e attenzione perché si faccia futuro e non solo augurio. Un abbraccio grande,ferni

  6. SAMEK = “sostegno” in ebraico.

    Sostegno tra il Mondo di Terra e il Mondo di Cielo.
    Quando Cielo e Terra si incontrarono, l’uno fu sostegno dell’altra. E’ ode alla vita questo profondo sentimento d’appartenenza: unico “respiro”.

    Grazie, Ferni…
    Nina*

  7. penso che noi tutti l’abbiamo, per il fatto stesso che esistiamo,anche se vorrebbero inculcarci nella testa,ma solo in quella e poi ci conta-miniamo da soli, che solamente alcuni hanno voce e forza e gli altri,dispersi.Noi siamo:questo dobbiamo ri-cor-darci.Grazie a tutte.ferni
    NB:avete notato come sia la componente femminile preponderante? Ne sono lieta.

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