TELEGRAMMA- Mittente Paola Felice

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Graszka Paulska3

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Come i libri, alcune persone , si leggono tutte d’un fiato. E si dimenticano altrettanto rapidamente. Di altre non si è neppure curiosi di sfogliare le prime pagine. Poi ci sono quelle che ormai si conoscono a memoria, ma che si rileggono sempre volentieri. Perchè sono così speciali che si teme ci possa sfuggire qualche loro particolare.

Paola Felice

4 Comments

  1. @tramedipensieri: Io credo non si tratti di una vera e propria scelta, quanto piuttosto di una reazione di “conseguenza”…

    ecco, alla reazione poi si può contrapporre la scelta di non reagire così ma di voler scoprire, curiosare e quindi dedicare più tempo..

    ..può starci??

  2. Scusa @Erik il ritardo con cui rispondo alla tua riflessione e domanda.
    Certo che può starci, quando si tratta di relazioni, pochissime son le cose che non ci possono stare.

    La citazione di Paola è vera. In questo momento il più delle relazioni tra persone è proprio come ha descritto lei: relazioni iniziali veloci, tanta curiosità che poi presto si spegne e si dimentica. Così il resto.

    Certo che ci sono anche delle reazioni di conseguenza, nel senso che ci pone all’altro in misura di come quest’ultimo si comporta…e in una relazione si sa, è fatta di persone che dialogano. Sta a ciascuno cercare di andare oltre le incomprensioni, calarsi nei panni dell’altro etc.

    Nel fare il reblog ho scritto il mio pensiero che non è una regola è solo, genericamente, il mio modo di pensare\fare.

    Con il tempo ho notato che nelle persone che incontro, come qua, superato l’impatto iniziale, che può essere anche “duro e ostico”, si può con una certa apertura e pazienza; senza dare risposte che mettano l’altro sulla difensiva, portare avanti un dialogo di conoscenza e scoprire persone uniche.

    Diciamo che le persone siano uniche. Se sono “uniche” significa che hanno delle particolarità che le contraddistinguono.
    La curiosità porta a scoprire quali.
    La velocità non porta a questa introspezione per la comprensione reciproca.

    Non con tutti è chiaro che poi in modo del tutto naturale si fanno delle scelte ma quello va da se.

    Boh…mi auguro di non essere uscita fuori tema e che, soprattutto, abbia scritto in modo comprensibile considerata la mia incapacità a scrivere correttamente.

  3. COME I LIBRI, ALCUNE persone , si leggono tutte d’un fiato…
    Mi fermo prima qui. Le persone non sono libri ma indeterminatezza e improvviso.
    I libri sono costruiti, le variabili costruite, l’indeterminazione sta nella lettura che trasforma il libro in ciò che noi siamo, ciò che si credeva fosse il taglio soggettivo dell’autore acquisisce il taglio soggettivo del lettore.Proprio come si sta dimostrando nella lettura di queste poche righe.
    Si leggono d’un fiato queste parole, sono una manciata, parole che si pronunciano frequentemente nella nostra quotidianità e mettono insieme oggetti, libri-pagine , con persone, le emozioni, i pensieri, le riflessioni delle persone (comprendendo anche quelle che la scrittura riporta come sintesi di altri pensieri, di altre persone, dell’autore,…)Tutto ha in sé quel carico di vaghezza su cui noi, al contrario, vorremmo costruire una certezza, attraverso una memoria che non è che emotiva o logica, quindi comunque settoriale e mai ci darà una visione d’insieme, fossimo anche un milione di sguardi che espone il pensiero sintetico di tutti, non sarebbe esaustivo.
    Ciò che sta dietro quanto si legge ma non è scritto è invece il sunto fondamentale ed è la relazione che si ha, con il tutto, sempre, e per questo necessita di tutto il tempo della nostra vita per maturare e anche quella degli altri, senza escludere niente, senza lasciare fuori niente. ferni

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