TRASMISSIONI DAL FARO N.71- Anna Maria Farabbi: IN CLASSE CON I POETI. Un testo a cura di Maurizio Casagrande

 h. koppdelaney

h. koppdelaney.

Anche questo lavoro di Maurizio Casagrande è stato tessuto con estrema, paziente, intensa cura chiamando a sé molti poeti nel fuoco tematico della scuola. Alla premessa iniziale, rispondono e completano una più articolata postfazione e l’apporto bibliografico. Di Maurizio Casagrande, oltre alla sua ormai consistente produzione poetica, non posso non ricordare qui l’altra sua grande opera edita da Il Ponte del Sale, In un gorgo di fedeltà con venti poeti italiani, dentro cui intrecciò interviste preziose, ritraendo carattere e identità di venti autori della poesia contemporanea. Un testo che andrebbe diffuso e valorizzato.
Puntoacapo www.puntoacapo-editrice.com è un’altra importante, piccola, casa editrice, diretta da Mauro Ferrari, e presieduta da Cristina Deaglio, che da anni porta qualità e ricerca agli studiosi e lettori di poesia, sempre con coraggio e limpidità nell’investire rigore, energia e passione.
In ordine cronologico, si succedono poeti con testimonianze e scritture dedicate alla scuola, sia da un punto di vista dell’insegnamento, sia nella loro esperienza di alunni.
Moltissimi i nomi noti. Elogio a Maurizio Casagrande nell’aver riportato anche impronte di autori morti, (pur sempre vivissimi nella loro opera) come Sante Minetto, Beppe Salvia, Bino Rebellato, Ligio Zanini, Andrea Zanzotto, la folgorante incisione testuale di Don Andrea Gallo.
Voglio segnalare la pagina firmata da Paul Polansky, poeta americano, scrittore, giornalista, fotografo e operatore umanitario, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti umani delle comunità Rom dell’Est europeo, culminato nella denuncia delle morti per avvelenamento da piombo in alcuni campi di rifugiati in Kosovo. Proprio agli zingari è dedicata la sua poesia, affrontando un aspetto sociale e culturale troppo spesso dimenticato.
Cito inoltre La scuola di confine di Sania Roić, che illumina luoghi situati in incroci geografici e politici, dentro cui le comunità vivono vite di frontiera con inimmaginabili disagi. Qui il ritratto affonda tra la Bosnia, l’Erzegovina.
Evidenzio anche la scrittura asciutta di Milo de Angelis, perché apre la sua testimonianza forte di insegnante nelle carceri, con un testo già apparso nella Rivista Poesia di Crocetti del 2003 che, benissimo ha fatto Casagrande, è stato fondamentale riportare nel cratere di questo vulcano scuola.
Potrei continuare portando altri occhielli del libro, dentro cui entrare, ciascuno dei quali spalanca vie, prospettive esistenziali, confronti con esperienze didattiche e di apprendimento nel corso degli anni. Nello stato attuale della scuola, credo che quest’opera dia un contributo importante per le polpe sostanziali che porta, filate con suggestiva bellezza.
Esatte le quattro righe di Claudio Damiani che considero il vero e proprio solare baricento eversivo di quest’opera.
Non posso non pensare che pedagogia e poesia siano la stessa cosa. La mia pedagogia è in sostanza questa, che l’insegnate è un pastore, e gli alunni sono le pecore. Insegnare vuol dire portare a pascolare gli allievi, mentre loro pascolano bisogna stare senza far niente.

anna maria farabbi

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prima di copertina

IN CLASSE CON I POETI, puntoacapo, 2014
a cura di Maurizio Casagrande

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