PASSAGGI CON FIGURE-Elianda Cazzorla: Il trip della ricotta

maria lai

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Mia mamma un giorno entrò nel trip della ricotta. La nostra vicina gliel’aveva mostrata dal balcone di fronte, tremula e fumante, nel piatto a rombi e quadri colorati. La nostra vicina mentre le ripeteva la ricetta, non guardava mia madre, ma la ricotta, la coccolava con gli occhi e avrebbe continuato; invece, doveva metterla in frigo per tre ore nel fuscello. Mia mamma, che a quell’ora doveva scappare a scuola perché insegnava, entrò comunque nel trip della ricotta con un litro di latte intero e mezzo limone, spremuto e filtrato. In quei mesi in casa si beveva siero, che faceva tanto bene e si mangiava ricotta, una sera sì e una sera no. A me non interessava proprio nulla di quella massa che nasceva, come per magia bianca, dal latte cagliato. Ero in terza liceo, in piena adolescenza, guardavo perplessa mia mamma mentre mi offriva alla vista, con l’entusiasmo di bimba, quella massa tremante nel piatto.

Nel leggere le poesie di Maria Grazia Palazzo, Stanza d’anima, pubblicata da Collettiva nel maggio 2022, mi è comparsa questa sequenza di scene con la ricotta fumante. Perché?

Ieri sera, dopo averle rilette, ho lasciato che le diverse immagini delle quarantacinque composizioni poetiche di Stanza d’anima fermentassero, così stamattina, 21 gennaio 2023, mi sono ritrovata avvinghiata a una pertica, quella dell’ora di ginnastica ai tempi del trip della ricotta, la pertica che pendeva dal soffitto della palestra del liceo con noi ragazze che dovevamo esercitare l’agilità mobile nella forza delle braccia. Una pertica di corda intrecciata, la stessa che sulla banchina fermava il peschereccio azzurro, Sparviero, in dondolio serale nel porto del mio paese.

elianda cazzorla –  maria grazia palazzo -lecce agosto 2022

.Una corda, perché? La notte aveva cagliato tutte le parole cercate e scelte da Maria Grazia Palazzo per Stanza d’anima, quel parlarsi di donne dai balconi, quel dirsi di acido, delicato e vibrante che c’era nell’esistenza di ognuna. Palazzo trasforma quel parlarsi in mormorio antico e famigliare, intimo e sonante che crea legami tra un di qua e un di là dalla ringhiera in ferro. Corda in orizzontale, ma anche perpendicolare che permette di risalire dal fondo. Semplicemente corda. L’autrice la usa nelle sue variabili possibilità d’essere, inedite e misteriose, la pone davanti ai nostri occhi per farci scoprire i mondi nascosti d’anima.  Alcuni frammenti nelle poesie della raccolta.

ché poi tu cosa hai fatto?  (…)
fratello figlio amante, schiavo di terra
matrigna, tutt’intorno argilla, un lampo (…)
addio! sprofondo senza ritorno, dove
liquefare il sogno a una corda di strada

Oppure

Prima corda da recidere
intreccio dalla madre, anello ombelicale
 (…) cannocchiale
l’illusione d’essere altro che
materia di imperfezione- ossessione

E ancora

Non ci si rende conto
che la morte è compagna
curiosa, algida, quotidiana, sorda
a consumare frammenti in un sibilo,
ineludibile aria sulla quarta corda (…)

Nella quinta composizione

devi andare per sogni se vuoi
pane, fragranza e lievitazione,
crosta dura e polpa, corda
di mollica bianca è storta (…)

Sintagmi in altre composizioni

annodata a una corda
spettinata corda
corda estrema
sottile corda da buia luce
vita al bavaglio su corde d’arsenico
corda recisa di cielo
corda tesa

Quante altre corde, che sostengono, legano, trascinano, incoraggiano, aiutano, corde vibranti che si riverberano? Quante altre corde nella raccolta Stanza d’anima? Le ho cercate, ma non posso fare lo spoiler di tutte. Ognuno legga, si lasci andare nella massa bianca tremula che fa tanto bene. Dentro.

 

Elianda Cazzorla

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NOTA SULL’AUTRICE

Maria Grazia Palazzo è nata in Valle d’Itria a Martina Franca (Ta) nel 1968 e vive Monopoli da 15 anni. Ha una formazione umanistica, giuridica, teologica. Ha esercitato la professione di avvocata dal 1992 al 2015. Con la maternità adottiva, ha intrapreso un nuovo percorso di studi tra teologia e studi di genere. Ha pubblicato in poesia Azimuth (Lietocolle Editore, 2012), In punta di piedi (2017) con Terra degli Ulivi, Andromeda (2018) con I Quaderni del Bardo, Toto Corde (2020) con la Vita Felice. Sogna di ritornare a viaggiare e di mettere in salvo alcuni progetti di contaminazione tra saperi e pratiche artistiche.  https://cartesensibili.wordpress.com/about/

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Maria Grazia Palazzo, Stanza d’anima– Collettiva edizioni 2022

 

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