TRA LA PAROLA POETICA E LA MUSICA – Sergio Pasquandrea. È già nostro nemico?

achille sacrifica i prigionieri troiani – affresco dalla tomba françois di vulci

.

Ho pensato a lungo al soggetto per questa puntata della mia rubrica. Non sono tempi adatti alla leggerezza; allo stesso tempo, non trovavo nulla di adatto a parlare di una situazione, di fronte alla quale ormai da settimane non trovo parole. Poi ho ripensato alla puntata precedente, dedicata a Virgilio Savona, e mi sono ricordato che proprio lui, nel 1970, scrisse testi e musiche per uno dei dischi più insoliti di Gaber, l’unico nel quale egli non è autore, ma solo interprete.

“Sexus et politica” uscì su etichetta Vedette, per la collana “I dischi dello Zodiaco”, diretta da Savona. Il titolo latino deriva dal fatto che tutti i testi sono traduzioni (o meglio, adattamenti) da brani di Ovidio, Catone, Giovenale, Properzio, Marco Aurelio, Orazio e altri autori antichi. I temi sono, per l’appunto, il sesso e la politica.
La prima canzone che vi propongo, brevissima, è ispirata ad un passo di Marco Porzio Catone, tratto da uno dei suoi celebri discorsi contro i Cartaginesi, all’epoca della terza guerra punica. Lascio al lettore il compito di dedurne la rilevanza per la situazione attuale.

 

Il cartaginese
È già nostro nemico
Perché chi si prepara
A muovere una guerra
Pur se non stringe ancora
Un’arma nelle mani
Ma è pronto per colpire
Colpire all’improvviso
È già nostro nemico
È già nostro nemico

.

.

Per non lasciarvi con una nota troppo cupa, propongo anche una canzone che pertiene all’altro versante del disco.
“Donne credetemi” riprende un celebre passo di Ovidio: il finale dell’Ars amatoria (libro III, vv. 769-812), nel quale il poeta dà consigli alle donne su come valorizzare il proprio corpo quando si è a letto con un amante. Vi trascrivo qui sotto il testo sperando che, in un prossimo futuro, un po’ di gioia possa rischiarare questi giorni oscuri che viviamo.

 

Donne credetemi, io mi vergono
Di tutto ciò che vi sto per dire
Ma è stata Venere a consigliarmi
Di non temere di farvi arrossire

Sia vostra cura conoscervi bene
Per valutare le situazioni
E in base alla forma del vostro corpo
Sapere scegliere le posizioni

Tu che sei bella rimani supina
Perché il tuo viso lui possa ammirare
Ma se hai le spalle più belle del viso
è chiaro che tu ti devi voltare

Se c’è una ruga che segna il tuo ventre
Devi nasconderla con le tue arti
E con sapiente premeditazione
Dall’altra parte tu devi mostrarti

Tu che hai gambe così agili e belle
Devi cercare di metterle in vista
E sulle spalle del tuo compagno
Devi appoggiarle vicino alla testa

Tu che sei piccola sali a cavallo
Ma se sei alta non devi mai farlo
Difatti è noto che Ettore mai
Chiese ad Andromaca di cavalcarlo

Se sai di avere bellissimi i fianchi
Resta in ginocchio sull’orlo del letto
Stenditi invece un po’ obliquamente
Se nei tuoi seni non c’è alcun difetto

Non ritenere che sia sconveniente
Sciogliere tutti i tuoi biondi capelli
Tieni presente che sul fianco destro
Potrai passare i momenti più belli

Nemmeno i tripodi del grande Febo
Neanche il famoso cornigero Ammone
Vi san cantare come io faccio
Una così deliziosa canzone

È stata forse la lunga esperienza
Che mi ha aiutato a conoscere un’arte
Fatta di mille nascosti segreti
Potete fidarvene, siatene certe

Dovrai cercare che sia per entrambi
Contemporanea la conclusione
E sussurrando parole d’amore
Sarà più dolce la situazione

Anche se sei per natura un po’ fredda
Io ti consiglio di fingere un poco
Ma quando fingi non ti tradire
E non scoprire le carte del gioco

Donne credetemi, io mi vergogno
Ci sono cose che non so svelare
Ma voglio darvi ancora un consiglio
Poi finalmente potrò terminare

Non spalancate mai le finestre
L’ambiente deve restare un po’ scuro
Ci sono parti del vostro corpo
Che vanno in ombra, questo è sicuro

E se alla fine al vostro compagno
Volete chiedere un pegno d’amore
Potete chiederlo ma a condizione
Che il dono sia di nessun valore

E a questo punto, giovani amiche
Termina il canto, termina l’estro
Ma ricordatevi di dire sempre
Che è stato Ovidio il vostro maestro

.

.

Per chi fosse interessato, l’intero disco si può ascoltare qui.

Buon ascolto e alla prossima puntata (che, mi auguro, troverà tempi migliori di questo).

Sergio Pasquandrea

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.