leonardo da vinci – progetto per un girarrosto, dal codice atlantico
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Per questa puntata dicembrina, date le festività imminenti, cercavo qualcosa di natalizio da proporvi, ma non è venuto in mente niente. Poi mi sono ricordato di questo sonetto di Leonardo da Vinci, nel quale il nostro polimate si rivela anche un nutrizionista, dando consigli su cosa mangiare, come e quando.
Se voi star sano, osser[v]a questa norma:
non mangiar sanza voglia e cena leve,
mastica bene e quel che in te riceve
sia ben cotto e di semplice forma.
Chi medicina piglia, mal s’informa.
Guarti dall’ira e foggi l’aria grieve;
su diritto sta, quando da mensa leve;
di mezzogiorno fa che tu non do[r]ma.
El vin sia temperato, poco e spesso,
non for di pasto né a stommaco voto.
Non aspettar né indugiar il cesso.
Se fai esercizio, sia di picciol moto.
Col ventre resuppino e col capo depresso
non star, e sta coperto ben di notte.
El capo posa e tien la mente lieta.
Fuggi lussuria e attienti alla dieta.
Mi è sembrato appropriato, in questo periodo di grandi mangiate e di stravizi: tanto più che il testo venne poi messo in musica da Vincenzo Galilei (1520 circa – 1591), padre del più noto Galileo, che fu liutista, compositore e studioso di teoria musicale.
Il testo è conservato nel foglio 213 del Codice Atlantico, che contiene anche altre annotazioni culinarie, fra le quali diverse ricette e vari progetti per cavatappi, affetta-uova a vento (!), trita-aglio, macinapepe, frullatori, macchine per tenere in fresco i cibi e per uno spiedo che giri da solo, sfruttando il calore delle fiamme.
Tecnicamente, la poesia è un “sonetto ritornellato”, ossia con una coppia di endecasillabi a rima baciata in coda al testo. I più attenti noteranno che alcuni dei versi sono ipermetri o irregolari metricamente, ma si sa che Leonardo si autodefiniva “omo sanza lettere”. Direi che possiamo perdonarlo.
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Buon ascolto.
Sergio Pasquandrea
Molto interessante. Grazie.
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