PROPOSTE DAI LETTORI: Tre poesie da “MU” di Nunzio di Sarmo

owen gent

.

Poesia

Il tempo trascorso nel dolore
A portare in giro la carcassa
È valso a sentire i limiti
E a intonare i lamenti
Per farne un canto

Vestire i panni del docente
Per sopportarne l’indecenza
Bruciando l’idiozia di stato
Negli abbracci dei Down

Correre nel tremore
Dei muscoli consumati
Trovare un cesso sicuro
Per svuotarmi le viscere

La pelle attaccata alle ossa
Fa risuonare il mondo intorno
E piano ne sfuma il contorno

Il vuoto a fatica trovato
Si riempie d’inutili macerie
Pur sempre carne

Residui di vite indistinti
Vorticanti nell’inappagabile
Cercano affannandosi
Briciole di pace e felicità

La colite dei secondini
Il reflusso degli scrutatori
È la colla rancida che
Tutto mantiene

Faccio la spola blue
Tra casa e scuola
In giro tra marmi animati
E musica d’appendice

Il vino al ritorno
È il compagno
Che accorcia
L’attesa per la cura

Ma la cura è la Vita
Che taumaturgica tace
Come vuoto che riempie

.

owen gent

.

Abbraccio

Al guinzaglio del tempo
Qui e là vagando

La gioia è un urlo
A un passo dall’abisso

Le chiacchiere
Un dolce girotondo

Carico al fin
Della rincorsa

Salgo e scendo
Solo sciogliendomi

Nel ritorno dell’onda
Cosa aspetti!?

Abbracciami

Fa’ che il cerchio
Si chiuda!

.

owen gent

.

Perché non mi faccio saltare il cervello con un colpo di pistola

Quando il buio mi mangia il cuore
E la saturazione m’irrigidisce
E mi arma la mano

In un attimo un filo si allenta
E piano ritorna a galla
Ciò che mi trattiene −

Le telefonate
improvvise A un passo
dal baratro

Il sole sugli occhi chiusi
Che indora i pensieri

Il vento che asciuga
E suona al contatto

Le sante immersioni
Nell’utero marino

Le abbuffate infinite
Delle feste comandate

Le pisciate da ubriachi
Mentre si ride da soli

La lealtà furiosa nel Pogo
Battezzato dal sudore

Il profumo delle tette
E le curve della
schiena

I viaggi in nave da solo
A piangere sul ponte

Le epifanie in Grecia
E la philia dei greci

La nemesi inaspettata
Per l’uno e per i molti

L’amore degli amici e
L’amicizia delle amanti

Le lenzuola pulite dopo
Chilometri macinati

I papaveri che spuntano
Tra binari e traversine

La neve che ammutolisce
E riempie col silenzio

La scienza evangelica
Del marxismo che verrà

Il nodo alla gola che
Si scioglie in lacrime

I respiri sintonici nel sesso
Eccitati dall’odore della
pelle

Il sonno animale dopo la fatica
Sicuro e avvolto dal calore

I pianti disperati, di rivelazione
D’amore e di riconciliazione

Il sorriso contagioso
Dei vecchi e dei bambini

L’abbraccio delle famiglie
Vecchie, nuove e ritrovate

L’alleanza terapeutica in
Ogni contatto risvegliato

L’impermanenza sicura
Della follia e
del dolore

Il blu insondato delle
Dorate meditazioni

E per ultimo la realizzazione
Che la coscienza non si
estingue

Non con un proiettile da due soldi
Né con una bomba all’idrogeno

E quella che si spera una fine
Sarà un inizio

E quello che si crede un attimo
Sarà un’eternità

.

 

 

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