PROPOSTE DAI LETTORI- Due poesie di Maria Lia Lotti

tosha stimage-pieta turning our sons into flowers

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LE MADRI

a Barbara e Monica al Parco Amendola

Poi si alzarono da ogni parte
le madri. Erano ragazze e nonne e
bambine, per disperazione e sgomento,
per paura, adirate e piangenti.
Avevano capelli lunghi, capelli che
si alzavano come spade e occhi di
lampi. Allora raccolse ciascuna in seno
i dispersi pezzi di sé, lì saldò
a fuoco in una sostanza d’amore
e decisero di generare.
…………………………………………..Il mondo
era ormai troppo freddo e guasto
per essere dure, si fecero morbide
come carne e come culle, accoglienti
come campi arati, come pezze di lana
e di seta. E trovarono mani e mani, mani
che erano lì, mani sorelle, generarono
cerchi nei prati, scuole, tavole di pane
e vivande, danzarono giochi e gioia,
bambini, uomini, giustizia.

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tosha stimage-an/a/logus

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LA CURA

L’altra parte di sé si dedicò
alla cura. Ogni cosa nascente vibrava
fino allo zenit, poi adagio si logorava
e segretamente ospitava una morte.
Come le antiche donne fluviali
che scoprirono i semi, le madri del
terzo millennio impararono il parto
di ogni singolo giorno. Ogni giorno
il figlio rinasceva nel cuore, nelle mani,
nel pensiero celeste, nella pazienza.
Fu così che germogliò il paradiso e
la stirpe terrestre degli angeli.


Maria Lia Lotti

 

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