DONNE CON INTELLETTO D’AMORE- Lucia Guidorizzi: Note di lettura su ““Donne Sante Dee. Guida ragionata alla città di Venezia” di A. Barina e D. Zamburlin

orlando donadi- enigmi femminili tra mito e quotidiano

.

Se Dante che si rivolgeva a “donne ch’avete intelletto d’amore” avesse letto il libro di Antonella Barina e Daniela Zamburlin ne avrebbe trovato e riconosciuto  moltissime. Donne con intelletto d’amore in primo luogo sono le autrici che con devozione, assiduità e abnegazione si sono dedicate per più di due anni alla costruzione di questa Grande Opera, una Guida, o meglio, un atlante di navigazione attraverso le acque plurali che circondano la città di Venezia. Per acque plurali intendo tutte quelle donne illuminate e sapienti che in vari ambiti hanno operato spiazzamenti, spostamenti del punto di vista, aperture e per questo risultano scomode rispetto al pensare comune. Si tratta di donne che con la loro capacità visionaria e creatrice hanno saputo esprimere in vari ambiti l’essenza femminile plurale che è l’anima autentica di Venezia.

In questo libro si evoca l’essenza femminile e fluida della città: Venezia è da sempre una città votata al molteplice e nella sua interazione continua tra mare, terra e laguna respira la sua anima dai molti nomi e dai molti volti, ma anche dalle molte maschere, un’anima magnetica, potentissima, insofferente e in perenne travaglio rigenerativo, pertanto è il luogo deputato per celebrare l’essenza sacra e geniale del femminile.

Del resto, quest’opera è stata creata da due Apsaras. Le Apsaras sono figure che nell’induismo esprimono la potenza dell’energia creatrice legata all’essenza fluida e potente delle acque e il loro operato è affine a quello delle Muse. Le due autrici sono state capaci di interagire genialmente, in perfetta sinergia d’intenti, creando questo libro che ci presenta il femminile creativo in tutte le sue forme, divine, sacre e umane.

Antonella Barina e Daniela Zamburlin sono due donne d’eccezione, che pur diverse tra loro per formazione e temperamento, sono accomunate dalla passione per il giornalismo e la ricerca grazie alla quale esprimono al meglio la loro “curiositas” e sono profondamente legate alla città e desiderose di conoscere e approfondire aspetti insondati della realtà veneziana. Nel leggere questo libro originalissimo, pregno di echi e risonanze incredibili, si presentano scenari inauditi, chiavi interpretative inaspettate, in cui dee e sante si alternano a donne che sono state protagoniste della storia veneziana. La prima a essere evocata è la dea del mare, Thetys, la più antica divinità marina mediterranea che apre la teoria, e di lei compare in copertina l’immagine (foto di Mita Barina Silvestri) presa da un particolare presente nei bassorilievi della fascia interna dell’arcone centrale della Basilica di San Marco. Via via che si procede nella lettura compaiono regine, dogaresse, artiste, poetesse, sante e cantanti, nobildonne e meretrici, badesse, schiave, merlettaie e regatanti, in un campionario ricchissimo di talenti e risorse. Quello che rende la ricerca di Antonella Barina e Daniela Zamburlin particolarmente radicata nel contesto urbano è che ad ogni figura femminile ricordata, viene collegato un luogo specifico, creando così una ricchissima mappa concettuale  piena di riferimenti e collegamenti. Le centocinquantaquattro schede che costituiscono l’opera sono supportate da un consistente repertorio d’immagini che consta di cinquecento fotografie di luoghi e personaggi e da più di centocinquanta ritratti opera della disegnatrice spagnola Eva Martinez Souto. Partendo dalla dimensione del mito, dallo studio delle agiografie e della storia, le due autrici giungono fino ai nostri giorni, a dimostrare che il talento femminile ha continuato a scorrere incessantemente, diventando l’essenza stessa della città. Ma soprattutto ora, nel nostro tempo, questa ricerca si carica di un valore e di un significato del tutto particolari: proprio quando le epoche sono oscure, come quella attuale, quando predomina l’incertezza e si è preda della confusione di un mondo in decadenza, è necessario affidarsi a delle guide eminentemente femminili che incoraggino e accompagnino i viandanti perduti nella foresta: in “Donne Sante Dee” questo campionario è ricchissimo di “exempla” incoraggianti e paradigmatici. Gran parte delle figure che si avvicendano, vive e luminose, in queste pagine, fino ad oggi erano cadute in obsolescenze volute, silenzi reticenti, avevano subito una “damnatio memoriae”, come affermano le autrici nell’introduzione. In questa Guida finalmente è stata resa loro giustizia e hanno trovato accoglienza. Pertanto tale coraggiosa ricerca celebrando il genio femminile che ha operato in prossimità delle acque, apre nuove possibilità di approccio alla storia di Venezia.

Lucia Guidorizzi

.

NOTE RELATIVE ALLE AUTRICI

Antonella Barina: poeta, drammaturga, giornalista.  Dagli anni Settanta studia il mito – sul divino femminile in particolare – con ricerche e viaggi documentati fotograficamente. 
La sua principale attività è da sempre la poesia (in tre i filoni: poesia dell’identità, poesia del territorio, poesia di viaggio) e dall’inizio degli anni Novanta pratica quella che ha definito poesia olistica. Tre le sue pubblicazioni molteplici ricordiamo “Madre-Marghera”,(1967-1997) edito in proprio nel 1997 e da Editoria Universitaria (una selezione) nel 2005, “Canto dell’acqua alta” Editoria Universitaria 2000, “Mestre niente” Edizione dell’Autrice, 2003, confluite poi nella trilogia “ Opera viva”, Comune di Venezia, 2007, “Turning le città della Luna” Empiria, 2005 e  innumerevoli saggi e racconti.

Dal 2016 crea ogni anno un testo teatrale in lingua veneziana rimata per il Carnevale di Venezia. Le sue più recenti raccolte edite sono di haiku, landai e poesie in siciliano. Con Edizione dell’Autrice ha pubblicato “Venezia Xenithea- storie di donne straniere a Venezia” 2019, scritte da una decina di autrici, volume da lei curato fin dal 2005 nel segno del desiderio e della stranierità.

 

Daniela Zamburlin: giornalista, scrittrice, storica. E’ socia fondatrice e già presidente dell’Associazione Moderata Fonte per la promozione della cultura delle donne del presente e del passato. Attualmente è direttrice di Kaleidos, la rivista dell’Università Popolare di Mestre e codirettrice di Nexus, periodico di cultura veneziana. Tra i suoi interessi principali, vi sono lo studio della favola e delle tradizioni popolari, la storia delle donne e la storia di Venezia. E’ direttrice della collana di Fiabe di Supernova e autrice di saggi sui giochi infantili. Organizza manifestazioni letterarie e poetiche tra le quali “Libri in spiaggia”

Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: “Fiabe veneziane” Corbo e Fiore Editori, 1989, “Mangiar fiabesco”, Canova editrice, 1993, “Un mare di favole. Leggende di mare e di costa”, Todaro Editore, 2000, “Le fate sono tornate” Matteo Editore, 2006, “Dogi in controluce” Supernova, 2011, “Le frittelle di Hansel e Gretel. Quaranta fiabe per quaranta ricette” Supernova, 2015, “Fiabe popolari veneziane. Venetian folk fairy tales.” Venipedia, 2017, “Dogi di Venezia-libro agenda” Venipedia, 2018,“L’altra metà del Veneto. Vite di donne tra ‘800 e ‘900, Supernova 2019.

.

Antonella Barina e Daniela Zamburlin, Donne Sante Dee. Guida ragionata alla città di Venezia– MarediCarta 2021

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.