PASSAGGI CON FIGURE -Elianda Cazzorla: Qualcosa di scritto… Quattro

ernst heinrich haeckel- kunstformen der natur 1904 ( forme d’arte della natura) tav.85

 

Le ombre lunghe sono quelle delle due compagne fotografate di spalle. Il pane è finito e domani la colazione sarà di sola cotognata. La compriamo ogni due giorni per avere la garanzia che se manca il pane, almeno c’è il companatico. Il blocco color ambra della cotognata, Gabri la divide in sedici quadratini. Ogni giorno due a testa. Nella nuova casa, che sarà tale solo per una notte, abbiamo messo la cotognata in frigo, e lasciato gli zaini vicino all’entrata del bagno. Dopo la trottola deciderà la coppia che dormirà nella stessa stanza. Ora andiamo verso la spiaggia di Porto Covo nell’azzurrità dell’ora vespertina. Il Silenzio ha qualcosa di sacro ma non immobile, è già muta l’aria. In fondo all’orizzonte la linea rosa sfugge e sfuma, il cielo si sfuoca. Lieve cala la sera sul leggio del mare. Ha una colonna di conchiglie e per piano mattonelle bianche e azzurre su cui è scritto.

PRAIA DOS BUIZINHOS

Porque nas suas areias existen muitos buzios com os quais se fazen pecas de artesanato

Incomincia il trallalero della traduzione.  “Secondo me vuol dire che…” “Ma no che dici!”. Julia vuole che ci proviamo. Tra le diverse proposte, finiamo per capire che siamo davanti alla spiaggia ricca di conchiglie con cui si realizzano oggetti d’artigianato. Non è chiaro se le conchiglie vengano sbriciolate o restino intere. E ritorniamo al Silenzio per non farci sorprendere dalla lenta sparizione di ogni oggetto. Mentre il lento andirivieni delle onde sulla sabbia aranciata è già quasi marroncina non si ferma mai. Silenzio. Il tappeto verde rossiccio di foglie carnose, a becco d’uccello, di cui nessuno di noi sa il nome, lentamente diventa più scuro. Fino a confondersi con il buio della sera. Rientriamo nella nostra casa bianca con le cornici azzurre.

Distesa nel letto nella mia stanza, guardo il soffitto e cerco l’immagine di un’ascidia. Ma non la vedo, la mia immaginazione non mi aiuta nei dettagli. so che sono viscide e piene d’acqua. Mi sfugge la sua forma. Nel buio, sotto le lenzuola, cerco in Wikipedia, scopro che ci sono quasi tremila specie diffuse nei fondali marini. Ne passo in rassegna diverse e mi scelgo la mia otre piccina di gelatina rosa antico, con i profili brunastri e una leggera peluria. E palpita e nuota. Filtra centinaia di litri d’acqua in un sol giorno. E non può fermarsi se vuole nutrirsi. Altrimenti muore. Finché non si conclude la metamorfosi, deve continuare a nuotare. Diventerà adulta e solo allora si fermerà. S’impianterà sulla sabbia o su qualche altro essere animale e cambierà la sua natura. Non più mobile, ma sessile. allora si mangia il cervello, perché non le serve più.

E buona notte!

Elianda Cazzorla

(Continua…)

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ascidia