VIAGGIANDO A…- Teresa Mariniello: Parco Archeologico Industriale ex Breda di Sesto San Giovanni

sesto san giovanni (milano)- carroponte

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C’è un luogo appena fuori Milano, al confine tra questo e il Comune di Sesto San Giovanni, che è dotato di un fascino particolare. Si tratta di un parco molto ampio che un tempo era occupato dalle acciaierie Breda, e che custodisce attualmente alcune delle testimonianze di un passato molto importante per la presenza di più industrie come la Falck, la Breda, la Ercole Marelli, la Campari. Fabbriche importanti che avevano attratto manodopera con caratteristiche politiche tali che Sesto venne definita la piccola Stalingrado d’Italia; il movimento operario sestese oppose infatti una forte resistenza al regime con gli scioperi del 1943 e 1944 che culminarono poi in una lotta armata clandestina. Testimonianze della vita operaia in tutti i suoi aspetti sono custoditi nell’archivio della Fondazione ISEC; ci si trovano documenti preziosi, dalle cartografie alle immagini, dagli statuti ai volantini.
Questo il passato del luogo che respira innanzitutto nel grande Carroponte situato nel parco anzidetto e che ne determina lo sviluppo longitudinale. Questa grande struttura metallica, lunga duecento metri e alta venti, serviva a spostare i rottami pesanti che arrivavano su vagoni ferroviari per essere poi smistati attraverso una rete di binari nelle fonderie della fabbrica. Le due file di pilastri e di travi metalliche con una copertura voltata restituiscono uno spazio definito, seppure aperto sul parco intorno.

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immagine da web

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Grazie a un gioco di luci molto accese, rosse naturalmente, il Carroponte è oggi luogo di spettacoli, di incontri, di raduno tra giovani. Intorno altre testimonianze: una locomotiva FS 830 di produzione Breda, un carro lingottiera di produzione Falck; tra questi due è posta una parete in acciaio con le iscrizioni relative agli avvenimenti più importanti della storia di Sesto e della sua industrializzazione.

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Sul prolungamento assiale del Carroponte e ricostruito secondo l’impianto dei capannoni industriali preesistenti è posto lo Spazio MIL, affermando in questo modo la geometria del luogo. Questo spazio (Museo dell’industria e del lavoro) è dedicato alla creatività e al design; dotato, tra l’altro, di un museo permanente, di uno spazio espositivo e dell’archivio Sacchi si presta ad ospitare eventi molto vari, che vanno dallo spettacolo teatrale ai laboratori di tornio tenuti da falegnami esperti.

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Un luogo dunque dove si intrecciano ancora testimonianze, importante quella dell’archivio Sacchi, modellista, che ha collaborato con i più importanti e noti marchi del design italiano, con sperimentazioni di giovani artisti e compagnie teatrali.
L’edificio riprende la geometria dei capannoni sia attraverso la pianta, dotata di grande campata, sia attraverso i prospetti che con una memoria di muri in mattoni su cui sono impostate larghe finestre si integrano con pareti costituite da nuovi materiali.
Al centro una scala metallica ingabbiata in una struttura vetrata conduce al terrazzo; da lì, vicino ai tetti a falde e verso il Carroponte si respira pienamente lo spirito del luogo, di un parco archeologico industriale.

Teresa Mariniello

 

vista dal tetto dello spazio MIL

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Nota al testo: le immagini presenti nell’articolo, eccetto una da web, appartengono all’autrice Teresa Mariniello.