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Un’antologia che si legge veloce, un centinaio di pagine, scritte con agilità ma anche quel savoir faire tipico di Giovanna Gentilini. Le storie sono dieci, una diversa dall’altra ma con un elemento che le accomuna, che le tiene legate con lo stesso filo. Si tratta sempre di protagoniste donne. Non ha affatto importanza che siano differenti per età, ciò che le accomuna, come una linfa che le nutre, come fossero germogliate da una radice comune, è il modo in cui affrontano ciascuna un evento e facendo questo ci mostrano come superare i propri limiti, in pratica calandosi in quei tanti problemi e accidenti che nessuno vorrebbe trovarsi davanti, perché implicano un fare i conti con se stessi. La perdita, la memoria, la speranza, e anche l’amore. Soprattutto l’amore, che non si ferma davanti ai pregiudizi, al sesso, alle proprie origini, perché capace di sollevarsi sempre sopra le miserie umane, facendosi un principio che tutti gli altri oscura e unico, capace di tenerci insieme in un gomitolo che si srotola per paesi e città, deserti e paesaggi marini, corpi di donna e di uomo, pensieri, cieli, storie che si accavallano e s’intrecciano, da un capo all’altro del pianeta, nel linguaggio degli ormoni, VITA e MORTE, tutti componenti di un passo leggero con cui viaggiare nei satelliti della nostra umanità di cui le donne sono la molteplice ed essenziale stellata galassia. Splendida la leggerezza della penna di Gentilini ci regala anche nei dettagli punti di percezione che sono singolari e puntuali sottolineature di quanto poi emerge nel complesso avvilupparsi e svilupparsi del racconto. Come a dire che i dettagli non sono tagli da effettuare ma da osservare con attenzione perché da quell’attenzione emerge la nostra reale presenza a noi stessi, agli altri, alla vita.
Fernanda Ferraresso
NOTE RELATIVE ALL’AUTRICE
Artista e poeta, è nata e vive a Modena. Nel 1993 realizza un intervento di Land-Art dal titolo Bunkers sul litorale di Qeparo (Albania). Partecipa alla Biennale Donna di Ferrara del 1994 e del 1996 all’interno della rassegna “Disegnare la vita” dedicata a Vanessa Bell e a Virginia Woolf. Espone alla 45° Biennale d’Arte di Venezia del 1995, nella sezione “Identità e differenza – Libri d’artista”, con il libro d’arte Il luogo della sapienza. Nel 2004 pubblica con la casa editrice Eidos di Vittoria Surian il libro d’arte Il corpo Disumano. Numerose le mostre personali al suo attivo, di cui l’ultima, nel 2018, dal titolo “Il giardino ritrovato” dedicata a Emily Dickinson. Sue opere sono alla Galleria Civica D’arte Contemporanea e al Museo Civico d’Arte di Modena. Fa parte del gruppo storico “Donne di poesia”. Nel 2013 pubblica il libro di poesie Mentre rammendi ascolta il lievito, edizioni Rossopietra. Sue liriche sono presenti nel blog “Carte sensibili” e in numerose antologie, tra cui Matrilineare. Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi, Editrice La Fenice, 2018.
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Giovanna Gentilini, La francese dagli occhiali rosa – Europa edizioni 2020