PASSAGGI CON FIGURE- Elianda Cazzorla: Qualcosa di scritto… Due

portogallo- sentiero dei pescatori

.

Ci sono propositi che -non si sa come o forse sì- perdono il pro, dopo breve tempo che sono formulati.
Non si sa come o forse sì, non vola più innanzi ad ogni pensiero o faccenda quotidiana il grande desiderio di realizzarlo e il proposito è riposto per un altro momento e un altro spazio.
Con i propositi si è nel Regno della Indeterminatezza che ha confini estesi, più dilaganti di quelli che riusciamo a immaginare. Per alcuni individui si perdono nella faglia terrestre e non ricompaiono in superficie. In genere vengono piantati e non è detto che si usi la zappa o lo stilo della penna, basta solo il pensiero ricorrente per elencarli all’inizio di quello che sembra un nuovo periodo di vita.
Senza cercare raggi di intimità nelle circonferenze delle altrui esistenze, che non è mai un cerchio ma un frattale, i miei propositi si sono sempre eretti all’inizio di un nuovo amore e anche alla fine, di un nuovo lavoro e anche alla fine, di un trasloco in una nuova casa. Quante volte ho ripetuto il garage non lo riempio più di cianfrusaglie e di cartoni che potrebbero servirmi tanto poi sono inutilizzati perché l’umidità li ammolla in maniera repentina. E poi li deposito. I cartoni con i propositi.
Non parliamo dei propositi d’inizio anno che proprio non mi piacciono. Ma quelli che mi mettono a disagio più di tutti, perché non vedo il motivo per non realizzarli, sono i propositi del ritorno. Bus. Treno. Aereo. Si alza in volo. Guardo le foto per ritrovare le situazioni vissute. L’areo va e nel ricomporre le scene, con il sipario non ancora chiuso nel teatro della mente e i suoni nel sottofondo, mi ripeto: riordino le fotografie riordino gli appunti riordino i file audio. Un mantra per rendere l’addio meno traumatico. Forse. Così Qualcosa di scritto, con la memoria labile che mi è toccata in sorte, mi aiuterà a radicare il viaggio nel vissuto… o bisogna lasciare andare…

.

portogallo- sentiero dei pescatori

.

Di fatto, in questa mattina di fine ottobre, davanti all’ appanno di nebbia che ha in sé il mistero e mi porta lontano, nella brughiera d’inchiostro di una delle sorelle Brontë , vorrei ritornare a un proposito lasciato a metà proprio su Carte Sensibili, in un continua scritto a fine testo e mai ripreso.

https://cartesensibili.wordpress.com/2019/10/28/passaggi-con-figure-elianda-cazzorla-ce-la-si-fa/

Vorrei ritornare alla Rota vicentina, lungo la costa atlantica del Portogallo, quando quattro donne, giovani nello spirito e nei passi, meno nell’età, avendo acquisito il diritto di andare in pensione, decidono di troncare da subito la nostalgia che in quei giorni sarebbe sopraggiunta per un suono, sentito per quarant’anni ogni mattina. Un suono radicato negli ossicini dell’orecchio. Indimenticabile.
Che ha in sé il vociferare delle studentesse e degli studenti. Il suono della campanella. Le quattro camminatrici, non più insegnanti, sono partite il 27 settembre 2019 da Venezia per ritornare il 10 ottobre, con 250 km nei passi. Quale modo migliore per sostituire alla teoria la prassi e lasciare sulla sabbia le orme dei loro piedi anche per pochi istanti?

(continua)

 

Elianda Cazzorla

.

portogallo- sentiero dei pescatori

 

Nota- tutte le immagini a corredo appartengono all’autrice

3 Comments

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.