composizione remi aeroporto di bari 2020
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Ho visto cose che noi umane e umani non avremmo mai potuto immaginare quando, chiusi e sigillati nelle nostre case, prigionieri di un signore invisibile, ma dotato di nome, Covid-19, né dio né diavolo, semplicemente virus, iniziammo a considerare la possibilità di poter sorridere, ancora. Erano le Idi di marzo del 2020 e nessuno ci sperava.
Zoom divenne, per i più, la parola magica declinabile in interrogative, esclamative e affermative. Zoom come si fa? Zoom proviamo! Zoom ci aiuta. E con Zoom milioni di persone sono entrate in contatto. Non solo Zoom, ma anche Meet e tante altre app sono state utili per sentirci vicini. Certo eravamo quadratini di cioccolato sugli schermi del computer, incorniciati in piccoli spazi che lasciavano intravedere l’intimità dei luoghi abitati, con gli oggetti di ordinaria quotidianità. Non eravamo corpo da toccare, ma da vedere con librerie, poltrone, quadri, pensili, piante, finestre, lampade, nel possibile miagolio dei gatti e abbaiare dei cani, con le risate di bambini, improvvise, e singhiozzi indecifrati sprigionati dai microfoni aperti, nei colpi di tosse e nelle voci di estranei che raccontavano dettagli interessanti, ma non inerenti al contesto, e ogni tanto lontana la sirena di un’autoambulanza che ci ricordava la sofferenza. Il mondo interno di ognuno di noi veniva condiviso con l’esterno non esterno, con un fuori incapsulato.
camomilla tremante ai piedi dell’etna 2020
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Ma grazie a Zoom e alla nostra determinazione non siamo stati schiavi del vivere nel terrore, contraddicendo Blade Runner, che nell’ultima scena del film e della sua esistenza, con gli occhi insanguinati e melanconici, monologa, e il tono è sacro, che tutti quei momenti sarebbero andati perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. Invece noi, giorno per giorno, abbiamo capito che, nella distopia dei giorni che si preannunciavano, potevamo trovare una via di scampo, una via che ci avrebbe permesso, in qualche modo, di sentirci liberi attraverso l’immaginario condiviso. E potevano noi continuare a sperare. Così è emerso un sentimento antico che nella furia del quotidiano correre era stato schiacciato e quel sentimento ne ha raccolti altri come pietre preziose di uno stesso diadema: solidarietà, responsabilità, attenzione.
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stelle nel mare lido di monopoli
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Se io ti do questo gratis, tu cosa mi dai? Riesci a donare a chi in questo momento ha bisogno di sostegno economico? Io ti do lezioni gratis per scrivere una grande storia, ti faccio capire il viaggio dell’eroe e anche dell’eroina verrà ti porto non solo a immaginare ma anche a vedere come altri hanno costruito mondi, scene e dialoghi.
Così due volte alla settimana un numero inverosimile di individui, dai quattrocento ai quattrocentocinquanta, donne e uomini, di età differenti, si sono ritrovati davanti al monitor, guidati da chi spingeva l’acceleratore nella sfida con se stessi, con la levità del Si può fare, non preoccupatevi, procedete, scrivete, leggete, ascoltate. Siate vivi nel silenzio delle vostre stanze e soprattutto donate quel che potete, l’Ibam ve lo invio con il nome dell’associazione che aspetta il vostro contributo.
Ma chi si nasconde nel corsivo? Chi si prodiga nel donare la sua competenza in cambio di donazioni in tempo di Corona virus? Chi è così carico di una vitalità straordinaria, di un entusiasmo così contagioso? Francesco Trento, scrittore e sceneggiatore che nel 2005 ha pubblicato con Einaudi, Venti sigarette a Nassirya, scrivendone la sceneggiatura per il film omonimo risultato vincitore del Controcampo del 67° Festival di Venezia. Non solo, ha ottenuto anche un Globo d’oro, tre Nastri d’argento e quattro David Donatello. Francesco Trento nel 2014 ha pubblicato, La guerra non era finita, Laterza, una rielaborazione narrativa della sua ricerca del dottorato in storia era alla guida dei Quattrocento.
stelle sul frigorifero blu
Quel che interessa evidenziare è come questo giovane artista sia riuscito a creare lungo le sponde del fiume Scrittura, con i post in FB [1], veri ponti, le relazioni necessarie per mettere in contatto il mondo di qua e quello di là, quello di chi è già scrittrice o scrittore con chi aspira ad esserlo, quello di chi sogna di entrare nel mondo del cinema con quello di chi lo pratica da tempo.
Ecco il lungo elenco di chi ha partecipato, donando le proprie competenze e conoscenze. La sceneggiatrice Lodovica Rampoldi, gli sceneggiatori: Stefano Sardo e Fabio Bonifacci, le scrittrici: Michela Murgia, Emanuela Valentini, Antonella Lattanzi, lo scrittore: Leonardo Patrignani, i registi e le registe: Marco Bechis e Paola Randi, il produttore Tommaso Fiacchino.
Così tra le lezioni di Francesco Trento, due volte a settimana, e gli interventi delle esperte e degli esperti, di venerdì o domenica, sono trascorsi i tre mesi del lockdown, nell’idea che la libertà non si dà, ma si conquista anche in tempi di segregazione, con l’impegno e la voglia di andare avanti. Senza essere troppo utopici, i 38.000 euro – e questa è già economia – raccolti per le associazioni che si sono dichiarate bisognose, sono la risposta a chi non ha smesso di credere che un mondo migliore sia possibile, senza mai perdere la Speranza.
E la scrittura aiuta a non essere indifferenti.
alberi ibridi zafferana etnea 2020
Note-
[1] https://www.facebook.com/scriveregrandistorie/posts/1896011697231017
Tutte le foto a corredo dell’articolo sono di Elianda Cazzorla
interessante grazie! si, ci sono stati molti salvagente in quel periodo, alcuni molto creativi, come questo che hai raccontato