ISTANTANEE- Anna Maria Farabbi: Note di lettura a proposito di “Sulla tenera pelle” di Farhad Ali Zolghadar

abbas kiarostami- roads

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Sono stata raggiunta da questa opera dopo il mio viaggio in Iran, fortunatamente, così da poterla meglio apprezzare al punto da volerla valorizzarla anche con queste poche righe.
L’autore è nato nella splendida Shiraz, in Iran appunto. Da parecchi anni vive qui in Italia, a San Donato in Poggio, in provincia di Firenze. Architetto poeta,  appartato, in una discrezione estranea alla mondanità letteraria febbrile, di una sensibilità che vibra ancora con un volto concentrato alla sua radice persiana. Le magnifiche citazioni di Abbas Kiarostami, di cui una qui è d’obbligo, 

E’ una bandiera di libertà
la mia camicia
nel filo della biancheria,
leggera e libera
dai legami del corpo.

scandiscono l’opera, annunciando la visione e il registro condiviso tra i due artisti. In questa luce leggerissima e al tempo impegnata, Zolghadar scrive con chiarezza espressiva che mantiene non solo attenzione ai dettagli della vita, nei suoi significati profondi e nodali, ma porge anche un’esposizione politica nei confronti delle condizioni sociali e storiche del suo Paese di origine. Mi ha sorpreso la forza civile del suo canto nell’indicare nomi e fatti, accusandoli. Portandosi dentro alla sua memoria familiare, ferita, mortificata per una dittatura distruttiva che ha, di fatto, cariato la grande natura del Paese.
Al di là di ogni retorica che consacra turisticamente le meraviglie dell’Iran, avvolte nel fascino di un passato, l’attraversamento di questo paese per me è stato doloroso in una tensione in certi momenti difficile da sostenere. In ogni momento della giornata, nella vastità geografica da me viaggiata, ho incontrato maschilismi esasperanti in modalità governative integraliste schiaccianti l’esuberanza calorosa, elegante e ospitale del popolo. 

Ho ritrovato in questi versi del poeta iraniano una poesia onesta, totalizzante, nuda, umilissima. L’affiancamento di Roberto Carifi, Rodolfo Tommasi, Elio Pecora sono meritati.
La foto che ritrae il poeta in copertina rivela già una semplicità disarmata della persona, affidata solo alla luce del canto. 

Anna Maria Farabbi

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abbas kiarostami- roads

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Testi tratti da Sulla tenera pelle di Farhad Ali Zolghadar

Pazzo chi non diventa pazzo
in questo mondo preda di pazzia
Pazzo chi legge pazzo chi scrive
pazzo chi ama la poesia
Pazzia che pazzia
spazza via. 

*

E’ finito il nero dell’inchiostro
mi resta solo 
un goccio di bianchetto.

I cancel the I dal mio Io.

Quel che resta sono io
lo zero, un “O”
nel cerchio dell’infinito.

 

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Farhad Ali Zolghadar, Sulla tenera pelle– Lietocolle 2017

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