paulette tavormina
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Essere in poesia è, per me, vivere una dimensione primariamente bioacustica dentro cui la propria ipersensibilità, non solo riceve ascoltando creato e creature, ma si dispone in una tensione interiore e tecnica in grado di cantarlo.
In questa mia premessa esistenziale mi consegno all’oralità, con massima attenzione, verso lo studio della corporeità della voce e, soprattutto, verso un’antichissima tradizione del canto nella sua funzione comunitaria e di ricerca interiore. Più volte, e in varie occasioni, ho espresso questa mia postura.
Qui, ora, narro un progetto che da molti anni desideravo si compisse. La situazione tremenda del virus, che per molti aspetti ha promosso iniziative digitali, virtuali, in qualche modo, l’ha suscitata e resa concretamente attraverso la mia collaborazione con Raffaella Polverini, titolare di Kabaedizioni, www.kabaedizioni.com . Con questa casa editrice, rivolta alla narrativa per bambini e ragazzi, pubblicai nel 2013 Caro diario azzurro. In questi ultimi temi di quarantena, Raffaella Polverini, accanto al sito della sua casa editrice, ne ha creato un altro www.leggimileggi.com dentro cui i piccoli lettori possono accedere e fruire di tante finestre tematiche: geometria, matematica, narrazione di favole, un vero e proprio giornale, disegno, giochi, video, e via di seguito. La modalità coinvolgente e suggestiva si offre in modo interattivo sollecitando suggestivamente la lettura e la partecipazione.
Una di queste stanze è abitata dalla poesia. Qui si apre il progetto da me curato: una partitura polifonica di più di cinquanta poeti e poete che offrono la loro voce su proprie poesie o di altri autori o autrici, accanto al testo scritto su cui seguire i versi e individuarne la fonte. Accanto a loro, il coro delle voci bianche, per così dire, composto dai bambini con le loro poesie del cuore o scritte da loro stessi. Si è creata, forse per la prima in Italia, un’orchestra di poesia rivolta al pubblico dell’infanzia e dell’adolescenza, ma non solo. Sappiamo quanto nella grana della voce ci siano essenze di lavoro e di ricerca, quanto sia preziosa l’interpretazione vocale. E quanto ascoltare il canto poetico sia significativamente emozionante per tutti. Qui, davvero, senza distinzione, tra grandi e piccini.
Visivamente la stanza, si apre con un tappeto di foglie, dentro cui accedere e entrare nel buio di un prato fiorito, visto che Raffaella Polverini ha consegnato un fiore a ciascun poeta. La corporeità della voce porta un vento lirico intenso e intimo, sensorialmente erotico, nel senso di accensione dei sensi all’ascolto.
Troppo spesso la poesia si compie soltanto sulla carta e, ancora di più, rivolgendosi ai bambini e ai ragazzi, tra gli abbagli della magnifica illustrazione.
Ho curato il progetto, chiamando ciascuna voce, spiegando loro l’intenzionalità, il raggio di portata, e la gioiosità di una creazione comunitaria vocale che con il tempo potrà estendersi maggiormente. Tra le adesioni solo alcuni dei tanti nomi: Mariangela Gualtieri, Silvia Bre, Antonella Anedda, Lidia Riviello, Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Sebastiano Aglieco, Stefano Guglielmin, Gian Mario Villalta, Mariano Baino, la compagnia sensibile delle nostre carte.
Tra le partecipazioni più care, Archivio Zeta che ha orientato e guidato le ospiti dell’Ospedale di Sant’Orsola con la dottoressa Lucia Polpatelli, dando un apporto particolare lirico e vocale a questo progetto.
Ci sono poesie dialettali con relativa traduzione: Alfredo Panetta, Marcello Marciani, Vincenzo Luciani tra quelli che firmano. E ci sono ninne nanne ancestrali: portate dal fondo documentaristico della tradizione grazie all’amico Leandro di Donato.
Di nuovo una piccola casa editrice, in un gesto femminile di cura e creazione gratuita, lavorato con massimo rigore e qualità, così come quello di Raffaella Polverini, ha posto una testimonianza sociale e artistica, contribuendo alla ricerca. Diversi autori, infatti, hanno fatto esperienza per la prima volta del lavoro di registrazione vocale, limandolo, ripetendolo, fino a renderlo pubblico. Una cosa è portare la poesia al pubblico in eventi di lettura, una cosa lavorarla in registrazione.
Ringrazio quindi ciascun artista. Soprattutto Raffaella Polverini che ha permesso questo dono plurale.
Nostra intenzione sarà evolvere il progetto, una volta usciti dalla quarantena, e portarlo a una fruizione teatrale dove ascolto e voce si incontreranno fisicamente. Intanto godiamoci la poesia di questa primavera.
Anna Maria Farabbi
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RIEFERIMENTO IN RETE
www.leggimileggi.com
L’ha ripubblicato su L'arme, gli amori.