sonia marialuce possentini
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Tornare nelle classi di ragazze e ragazzi dopo anni che non me la sentivo più, è stato come prendere una boccata di ossigeno, una gioia profonda, quasi una rinascita.
I loro volti interessati, i loro silenzi, le loro parole. Ho ritrovato una magia non del tutto dimenticata, accantonata come qualcosa di ormai irripetibile.
E’ successo per parlare della violenza contro le donne, della violenza in genere, ma di quella in particolare.
Le loro insegnanti – le fate di questo racconto – avevano già seminato.
Era stato il librino dei landai – poesie brevi per la libertà delle donne – che aveva acceso l’interesse.
Così sono tornata, li ho seguiti e ho capito che sarebbe successo qualcosa di davvero magico.
Hanno preparato lavori, scritto landai. Ci siamo ritrovati in teatro il 25 novembre a Sasso Marconi. Loro erano il cuore
e noi, le associazioni, le donne e i presenti, una cornice.
Hanno mostrato i loro video, hanno letto determinate/i, felici, commosse/i.
Poi, invitato, il pubblico ha iniziato a salire: si raccoglieva dal cesto il landai da leggere, lo si diceva forte e si andava.
Avevamo cominciato con le “litanie” dedicando il nostro giorno alle donne uccise: “…a Cristina Maioli, 62 anni accoltellata dal marito// a Giulia Lazzari 23 anni, strangolata dal marito…”
Ha chiuso il pomeriggio un giovane poeta leggendo questi landais:
Mi hai afferrato per la gola
Senti come urlano le mie sorelle
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Come un lupo ti aggiri
Io, coniglio o pecora senza scampo, cado
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Non dissi più parola, restai muta,
dentro di me divenni lingua segreta
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sonia marialuce possentini
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I landai, i piccoli serpentelli velenosi che appena nominati perdono il riferimento di chi li ha scritti.
Di seguito i landai delle terze medie (sez. B C D di Sasso Marconi) e piccole poesie brevi.
I landai fatti da ragazze e ragazzi della III A erano scritti sugli aquiloni che volevano rappresentare, sul palco del teatro, questa forma poetica: li recupereremo e li scriveremo su Cartesensibili prossimamente.
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO – SASSO MARCONI – 25 NOV. 2019
Classe III B
C’è una donna là fuori
C’è una donna
che non riesce a trovare il coraggio di cui ha bisogno
per ammettere con gli altri e con se stessa
che in fondo ha solamente paura
C’è una donna
che continua a nascondersi dietro una bugia
pensando che sia solo colpa sua
C’è una donna
che ha paura di guardare il calendario
e scoprire che domani è già oggi
e ancora non è cambiato niente
C’è una donna
che ha paura di uscire
sentendosi costantemente inadeguata e invisibile
Una donna
che continua a chiedersi disperatamente
qualcuno là fuori… Qualcuno c’è!
C’è una donna
che non smette di pensare che un cambiamento sia possibile
NON MI LASCI LIBERTA’
INFATTI SEI LA MIA PRIGIONE
MI TRATTAVI DA ANIMALE, MI CALCIAVI
ORA SONO SOLO UN RICORDO
SE IL MIO CORPO FOSSE
UNA TELA DA DIPINGERE, SAREI PIENA DI COLORI
MI RIFUGIO SULLE PAROLE
GLI UOMINI NON MI DEVONO SENTIRE
TU MI RUBI LA VITA
MI REGALI LA MORTE
SONO UNA DONNA NON UNA SERVA
SMETTILA DI USARMI COME UNA COSA
UOMO, LE TUE PAROLE
MI HANNO FERITA COME UN PUGNALE
SOLO GRAZIE AI MIEI SOGNI
RIESCO A RESISTERE A QUESTO STRAZIO
MI HAI OFFESA E USATA
VOGLIO ESSERE LIBERA COME L’ARIA
NON HO SCELTA DI VITA
POSSO SOLO SERVIRE A PULIRE
QUALUNQUE COSA FACCIA
I MIEI SOGNI CONTINUANO AD ESSERCI
UOMO, LE TUE PAROLE
SONO COME MILLE PROIETTILI NEL MIO CUORE
NON VORREI DIVENTARE GRANDE
SE POI DEVO DIVENTARE UNA DONNA CHE NON SONO
LA PAURA DI TORNARE A CASA
E’ QUELLA DI NON USCIRNE PIU’ COME PRIMA
TI SEMBRA UNA LEGGERA CAREZZA
MA PER ME E’ COME UNA PUGNALATA NEL CUORE
GLI OCCHI MIEI AZZURRI COME IL MARE
ORA ROSSI COME IL SANGUE
HAI CERCATO DI DARMI L’AMORE
NON PENSAVO CHE IL PREZZO FOSSE LA MIA VITA
MI GUARDO ALLO SPECCHIO,NON SONO
PIU’ IO, TU MI HAI CAMBIATA PER SEMPRE
SEI STATO UN VECCHIO, UN UOMO E UN BAMBINO,
ORA SEI SOLTANTO IL MIO ASSASSINO
COPRIRE I LIVIDI NON SERVE A NIENTE
LE CICATRICI RIMANGONO TUTTA LA VITA
SIAMO FOGLIE IN INVERNO
CI AVETE FATTO CADERE
HAI CONSUMATO LE MIE SCARPE
CON CUI CERCAVO DI CORRERE VIA
MI TUFFAI NEI TUOI OCCHI
PERSI DEFINITIVAMENTE IL RESPIRO E TU MI CALPESTASTI L’ ANIMA
RAGGI FORTI DI SOLE COLPIRONO I MIEI PETALI
E ROSA APPASSITA, SENZA SPINE DIVENTAI
ERO UNA DOLCE MELODIA
MA TU HAI CANCELLATO LE MIE NOTE FACENDOMI TACERE
CHE INGENUO DA PARTE MIA
RIPORRE NEL TUO CRUDELE CUORE
LA MIA FIDUCIA
LA PRIMA VOLTA CHE LA TUA MANO SI LANCIO’ SUL MIO VOLTO
SOLO UN AMARO RIMORSO MI RIMASE, DEL NOSTRO INFELICE,MALATO AMORE
SFOGLIO LE NOSTRE LACRIME
PER SCEGLIERE LE PIU’ AZZURRE
SONO VENUTI A PRENDERMI
AD APRIRE LA PORTA E’ STATO MIO PADRE
NON E’ IL VENTO DOVE MORIRE
NON E’ SCRITTO L’ ABBRACCIO CHE MI CANCELLA
TI AMO DA MORIRNE
MUORI PERCHE’ TI AMO
UN FIOCCO ROSA SUL PORTONE DI UNA CASA.
E’ NATA! UNA NUOVA VITA, UNA NUOVA DONNA, UNA NUOVA SPERANZA.
SONO FELICE CHE TU SIA FINALMENTE NATA, PERO’ MI RATTRISTO
RICORDANDO CHE I TUOI DIRITTI SARANNO MINORI DI QUELLI DELL’ UOMO
E TU DOVRAI LOTTARE PER CONQUISTARLI.
SO CHE CE LA FARAI, SPERO CHE TU E QUELLE RAGAZZE CHE COME TE
VIVRANNO IN UN’ EPOCA DI DIRITTI RINNEGATI, RIUSCIRETE A COMBATTERE.
QUANDO NON CI SARO’ PIU’ POTRO’ AVERE UNA MORTE FELICE
PERCHE’ SAPRO’ CHE DAL MIO VENTRE SARA’ USCITA UNA VINCITRICE
E UNA COMBATTENTE.
TESORO MIO, TI LASCIO QUI NASCOSTA,
SEI AL SICURO,
TI PROMETTO CHE TORNERO’.
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sonia marialuce possentini
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CLASSE III C
Io sono il tuo sangue, colpiscimi
E morirai anche tu
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Trattandomi come un oggetto
non colmerai il vuoto che possiedi.
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Dovresti proteggermi, non uccidermi come fai
con le tue mani piene di ira
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Lividi e graffi sono i segni delle parole
con cui ti esprimi con le tue mani
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Costringo la notte a chiedere perdono
per le urla che le attribuisco
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La violenza che mi imponi mi fa soffrire
più di una grande perdita.
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Perché non vuoi cambiare
con un piccolo davanti agli occhi
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Dato che mi vieti di studiare e diventare medico
Come ti curerò il cancro?
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Tu che mi rinchiudi sempre in una stanza
Ti maledicono i miei piedi a passo di danza
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Ma anche io un giorno potrò
comprendere il significato di vita?
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Cercavo la dolcezza dei suoi occhi,
ho trovato la cattiveria del suo cuore
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Mi hai tolto la vita
ma la mia anima combatte ancora
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A forza di botte
mi hai resa nera come questa notte
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Facevi finta di amarmi
ma il mio ricordo rimarrà nella mente
delle persone chi amano davvero
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Se un giorno mi avessero chiesto di scegliere la mia vita
certo non avrei voluta questa
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Mi ha rovinata la vita
Non avrò mai la ragione delle mie parole
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Io sono già sposata, mi ritengo una donna
ma ho solo nove anni
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Mi dimenticherò i graffi fuori
ma non i tagli dentro
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Mentivi nel tuo amore
hai creato nel mio profondo il più grande dolore
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Sono stata venduta a un uomo
che non mi amava e che mi utilizzava
come un giocattolo
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Mio padre non vuole che impari a scrivere,
l’unica parola che sa leggere è il suo nome.
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sonia marialuce possentini
CLASSE III D
Uomo, tu che ci fai soffrire
ti perdoneremo quando sarai pentito.
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Rimango immobile,
provo dolore e paura.
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Non credevo che l’amore potesse provocare malessere
avevo bisogno di dolcezza, ma hai usato la violenza.
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La voglia di rinascere,
dopo essere stata soffocata dalla solitudine.
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I pianti nascosti
la finta felicità.
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Non parlo, guardo fisso,
ma nella mia testa grido.
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Lei grida e chiede aiuto,
ma non ha voce se la gente non ascolta.
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Ci trattano come oggetti
ma dentro di noi abbiamo comunque dei sentimenti.
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Ho la pelle ricoperta di lividi,
ho il viso sporco di lacrime.
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Puoi isolarmi, puoi controllarmi, puoi umiliarmi,
ma io, in qualche modo, presto o tardi, me ne andrò.
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Con la violenza
non si ottiene niente in cambio.
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Il primo passo per la libertà
è esprimere la propria opinione.
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Non tenerti dentro tutto ciò che ti senti di dire,
grida, senza avere paura.
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Non bisogna arrendersi alle prime difficoltà,
solo credendo in se stessi si riesce a superare tutto.
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Maschere di felicità
davanti a persone che non sapevano la verità.
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Vorrei avere la faccia sporca
Del rossetto consumato…
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Mi hai privato della mia dignità
mi hai costretto ad essere quello che non sono.
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Ho bisogno di essere me stessa
non quello che vuoi tu
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Tu puoi tagliarmi le mie ali,
ma non puoi togliermi la voglia di volare.
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Lei grida e chiede aiuto,
ma non ha voce se la gente non ascolta.
Non smettere mai di brillare
solo la luce che è in te, darà speranza.
Non arrenderti mai davanti alle difficoltà
dentro te troverai la forza.
Non accumulare silenzi
Ogni tanto grida.
L’arma che è in te
può portarti avanti
Soltanto una cosa può rendere impossibile
un sogno: la paura di fallire
Impara a sognare
solo chi sogna può volare
sonia marialuce possentini
Bellissimo articolo! Grazie, Vittoria.