TRA LA PAROLA POETICA E LA MUSICA- Sergio Pasquandrea: Violeta e i diciassette anni

violeta parra

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La volta scorsa eravamo in Brasile, con Chico Buarque. Adesso spostiamoci sulla costa atlantica del continente sudamericano: in Cile.
Violeta del Carmen Parra Sandoval, meglio nota come Violeta Parra, è una delle personalità seminali della Nueva canción, quel vasto movimento artistico che negli anni anni Sessanta partì dal Cile e rivoluzionò la musica sudamericana, recuperando le radici popolari e introducendo forti elementi di critica politica e sociale.

Violeta nasce nel 1917 nella cittadina di San Carlos, terza di dieci figli, da una famiglia di modeste condizioni economiche. Suo padre è maestro elementare e insegnante di musica, sua madre una sarta di origini contadine; il fratello maggiore Nicanor (1914-2018) diventerà uno dei maggiori poeti cileni contemporanei e altri due fratelli, Eduardo e Luis Roberto, si dedicheranno alla musica. Comincia ad esibirsi giovanissima insieme ai fratelli, per aiutare il magro bilancio familiare.

A quindici anni, rimasta orfana di padre, si trasferisce a Santiago e si dedica alla carriera musicale, cantando in duo insieme alla sorelal Hilda. Ma è solo nei primi anni Cinquanta che arriva la svolta: stimolata dal fratello Nicanor, inizia ad interessarsi alla musica folklorica, girando per le campagne e raccogliendo canzoni dalla bocca stessa del popolo. 

In breve tempo diventa una celebrità in Cile, è ammirata da Pablo Neruda e ha l’occasione di viaggiare in Europa e in Unione Sovietica, vivendo a lungo a Parigi. Oltre che alla musica, si dedica alla pittura, alla scultura e alla tessitura di arazzi. Nel 1960 sposa in terze nozze l’antropologo e musicologo svizzero Gilbert Favre, che sarà l’amore della sua vita. Proprio la fine della relazione con Favre la getta in una profonda depressione, che la condurrà al suicidio il 5 febbraio 1967, a soli quarantanove anni.

Lascia quattro figli, dei quali due, Ángel e Isabel, seguono le orme artistiche della madre.
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Per chi voglia approfondire la sua figura, consiglio Corazon maldito (Bao Publishing, 2018), un bel fumetto scritto da Virginia Tonfoni e disegnato da Alessio Spataro. Esiste anche (ma non l’ho visto, e non mi risulta sia mai uscito in Italia), un film cileno del 2011 a lei dedicato, che si intitola Violeta se fue a los cielos ed è basato sulla biografia scritta dal figlio Ángel.

La canzone più celebre in assoluto di Violeta Parra è senza dubbio Gracias a la vida, portata al successo nel 1971 dall’argentina Mercedes Sosa, che lo adottò come una sorta di inno personale. Quella che vi propongo oggi è stata scritta nel 1966 ed è fra le sue ultimissime.

 

violeta parra- gracias a la vida

 

Volver a los diecisiete (“tornare ai diciassette anni”) è un grande inno alla vita e all’amore. È scritta secondo lo schema metrico della décima, una strofa di dieci versi ottonari a rima ABBAACCDDC, molto popolare nella letteratura sudamericana.

Qui di seguito, la traduzione del testo e la versione di Violeta. Seguono quella di Mercedes Sosa, con ospite speciale il grande cantautore brasiliano Milton Nascimento, e quella di un supergruppo argentino-brasiliano: Mercedes Sosa, Nascimento, Caetano Veloso, Gal Costa e Chico Buarque.

Buon ascolto.

Sergio Pasquandrea

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violeta parra – volver a los 17

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Tornare ai diciassette anni

 

Tornare a diciassette anni
Dopo aver vissuto un secolo
È come decifrare i segni
Senza essere saggio e competente
Tornare all’improvviso ad essere
Fragile come un secondo
Tornare a sentire pofondamente
Come un bambino davanti a Dio
Questo è ciò che sento io
In questo istante fecondo

Si va intricando
Come l’edera sul muro
E va germogliando
Come il muschio nella pietra
Oh sì sì sì

Il mio passo che indietreggia
Quando il vostro avanza
L’arco di alleanze
È penetrato nel mio nido
Con tutto il suo colore
Ha camminato nelle mie vene
E anche la catena dura
Con cui ci lega il destino
È come un diamante fino
Che illumina la mia anima serena

 

Si va intricando…

Ciò che può il sentimento
Non l’ha potuto il sapere
Né il più chiaro procedere
Non il più ampio pensiero
Tutto cambia il momento
Come mago condiscendente
Ci allontana dolcemente
Da rancori e violenze
Solo l’amore con la sua scienza
Ci rende così innocenti

 

Si va intricando…

L’amore è un turbine
Di purezza originale
Perino il feroce animale
Sussurra il suo dolce trillo
Ferma i viaggiatori
Libera i prigionieri
L’amore con le sue cure
Fa tornare il vecchio bambino
E il malvagio solo la tenereza
Lo rende puro e sincero

 

Si va intricando…

Spalancato alla finestra
Si è aperto come per incanto
L’amore è entrato con il suo manto
Come una tiepida mattina
Al suono della sua bella diana

Ha fatto germogliare il gelsomino
Volando come un serafino
Ha messo orecchini al cielo
E i miei diciassette anni
Li ha trasformati il cherubino

 

 

mercedes sosa con milton nascimento

mercedes sosa con caetano veloso gal costa

 

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