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Poetry Sound Library è un progetto nato per idea di Giovanna Iorio e Alan Bates. Una mappa in cui poter trovare i poeti e le proprie voci. Un planisfero aperto a tutti, nessun confine, nessun limite. Non si tratta di una competizione né di una classificazione tra poeti maggiori e minori, si tratta di perseguire con amore l’obiettivo di custodire la voce svincolandola dalla carta, rendendo alla parola la sua origine di suono. Attraverso questo link https://poetrysoundlibrary.weebly.com/ si potrà accedere alla mappa vocale, ogni colore rimanda ad una sezione: giallo per i poeti viventi, rosso per archivi e festival, blu per i poeti del passato, verde per quelli dialettali. Gli ideatori sono coadiuvati dagli ambasciatori delle voci sparsi in tutto il mondo.
Mi sono da subito innamorata del progetto, ho immaginato le unicità dei suoni tessute su un planisfero. La voce ha grandi poteri e dice degli uomini i misteri. La voce è l’impronta del respiro che risuona nel corpo e poi tutt’intorno. Sarà una vera emozione ascoltare un raro audio di Beppe Salvia, Whitman tra i rumori di sottofondo, Plath, Brecht, Pasternak, Joyce…
Poetry Sound Library è un’iniziativa preziosa; on line dagli inizii di novembre e in meno di un mese ha raggiunto più di 500 voci, vanta già prestigiose collaborazioni con riviste inglesi e francesi. Giovanna Iorio ha avuto un’idea straordinaria: merita di essere sostenuta, anche solo per tutta la magia che questo micromondo riesce a rimandare.
“Dobbiamo preservare la voce, tornare alla purezza del suono, togliere il fruscio della carta dalle parole, risvegliare i suoni primordiali del vento, restituire alla poesia la potenza della voce.” Giovanna Iorio
Buona voce!
Alessia Bronico
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Note sul progetto: