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Questo mese avevo pensato di parlarvi del lied romantico, e già ponderavo se cominciare da un ovvio Scubert o se avventurarmi su un più delibato Hugo Wolf o Richard Strauss.
Poi mi è capitato di risentire, quasi per caso, una canzone che è una delle mie preferite di tutti i tempi. È un brano di Caetano Veloso, composto nel 1978 ma mai inciso in alcun suo disco ufficiale. Ce ne sono però parecchie versioni dal vivo disponibili online, oltre a diverse bellissime interpretazioni altrui.
Non commento – perché non hanno bisogno di commenti – la melodia struggente e il bellissimo testo, che nell’originale portoghese è ricco di raffinate rime al mezzo. Mi limito a raccontarvi brevemente l’aneddoto che pare abbia dato l’ispirazione a Veloso.
Dunque: nel 1978 Caetano incontrò, presso l’emittente brasiliana Rede Globo, il suo collega cantautore Roberto Carlos, una delle leggende della musica brasiliana (negli anni Sessanta piuttosto popolare anche in Italia: nel 1968 cantò a Sanremo in coppia con Sergio Endrigo, conquistando il primo premio con la bellissima Canzone per te, ed è sua L’appuntamento, grande successo di Ornella Vanoni nel 1970).
I due erano amici di vecchia data: quando, dieci anni prima, Caetano era stato costretto all’esilio dalla dittatura militare, Carlos gli aveva dedicato una canzone, intitolata Debaixo dos caracois dos seus cabelos (“Sotto i riccioli dei tuoi capelli”). Dopo i saluti di rito, si scambiarono qualche complimento, e pare che Roberto Carlos abbia osservato: “O artista nunca envelhece” (“L’artista non invecchia mai”).
Questa frase continuò a ronzare nella testa di Veloso e gli fornì il primo spunto per il testo.
Qui sotto la traduzione italiana, di seguito tre versioni: quella di Roberto Carlos, incisa proprio nel 1978; una del 2008 con Veloso e Roberto Carlos insieme; e infine una, sublime, di Gal Costa, che confesso essere la mia favorita in assoluto.
Buon ascolto.
Forza strana
(Caetano Veloso)
Ho visto un ragazzo che correva
ho visto il tempo
giocare attorno al cammino di quel ragazzo
ho messo i piedi nel ruscello
e forse non li ho mai tolti
e il sole ancora brilla sulla strada che non ho mai passato
Ho visto la donna che produceva
un’altra persona
e il tempo si è fermato perché io potessi guardare quella pancia
la vita è amica dell’arte
è la parte che il sole mi ha insegnato
il sole che attraversa la strada che non ha mai passato
Per questo una forza mi spinge a cantare
per questo questa forza strana nell’aria
per questo io canto
non posso smettere
per questo questa voce così grande
Ho visto molti capelli bianchi
sulla fronte dell’artista
il tempo non si ferma ma lui non invecchia mai
lui che conosce il gioco
del fuoco delle cose che sono
è il sole è il tempo è la strada è il piede è la terra
Ho visto molti uomini combattere
ho sentito le loro grida
sono stato nel fondo di ogni desiderio segreto
e la cosa più certa di tutte le cose
non vale una strada sotto il sole
e il sole sulla strada è il sole sulla strada
è il sole
Per questo una forza mi spinge a cantare
per questo questa forza strana nell’aria
per questo io canto
non posso smettere
per questo questa voce così grande
Sergio Pasquandrea
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