jiang caiping
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Tra una moltitudine di pensieri, al calar del sole, finisce quel pomeriggio così simile a molti altri, tra bucce di frutta e incarti luccicanti di merendine di vario genere, uno tra tanti, acquista sapienza in quella scatola bizzaramente magica che è la mia testa.
Honoré de Balzac!
Più chiaro che mai, pronuncio tra me e me, quel nome, e subito con fare da definire automatico, le mie dita si mettono alla ricerca, in quel infinito mondo che è Internet, di informazioni, parole, o solo cenni, qualunque cosa per sfamare il desiderio di conoscenza perditempo; in realtà, era quello un altro buon motivo per distrarmi dai miei studi quotidiani, meno entusiasmanti e un po’ , lo ametto, anche per accreditare la mia insana idea che: nell’ istintuale, nell’ inaspettato, nella pazza spontaneità frutti la verità della vita!
Rido! Che ridere faccio! Rido di me stessa, perché chi ha mai trovato la verità della vita?!
All’ aprir di finestre, si sovrappongono annunci che ormai quasi abbaiano inferociti, io cerco di non perdere la concentrazione e con una da tanto conosciuta decisione fiondo la mia falangetta del pollice sinistro sulla voce “aforismi Honoré de Balzac”, sì perché sono una di quelle spregevoli persone che desiderano l’onda travolgente immediata, pillola antidolorifica istantanea, per poter solo in un momento successivo, mettersi a scomporre dati e rielaborare li stessi; poi cara falangetta vedi voci future:’biografia autore, opere scritte, critiche, etc’. Ora mi abbandono al totale obnubilamento mentale. Ecco qui, belle belle una dozzina di paroline bianche, su sfondo nero: “Se la luce è il primo amore della vita, l’amore non è forse la luce del cuore?”
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jiang caiping
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Nemmeno il tempo di godermi la frase principale (che in questo caso segue la subordinata), e il mio cervello o propriamente non so che cosa, questa volta fa scintille, ovvero mi ritrovo immersa, in un battibaleno, in un enorme pensiero dalla spaventosa chiarezza. Per analogia, (o non so, associazione mentale? attivazione ghiandola pineale?), questo di relativa importanza, penso che: La luce che vediamo alla nascita, fuori dal intimo abbraccio di nostra madre, sia solo una delle tante luci, un salto sulla campana disegnata con i gessetti, un passo di un lungo cammino, un battito contemporaneo dei due occhi, uno solo dei tanti respiri che anche ora stai facendo; sì, luci! Paradossi a parte, seguimi : Siamo nati, bene, ma siamo contemporaneamente ancora nel grembo attendiamo la prossima nascita, il prossimo salto sul asfalto rigato dal gesso, e in successione contingente bam! Si rinasce! Viviamo come il pulicino nel uovo, sempre in un ambiente pieno di principi nutritivi,e poi: BAM! (Che in realtà può anche essere SLAP! FLASH! O come si vuole se lo immagini) Si nasce! È luce! Siamo continuamente preparati in un grembo scuro, buio, per poi TZA! Luce! Nascita!
Ora, in questo momento di continua nascita e morte, posso dire che ogni cellula e parte di questo mio corpo materiale e anche di quello etereo è entusiasta e felice, solo che potrebbe darsi che questo sia un pensiero comunemente universale, che solo ora capisco! Quindi avvisami nel caso!
Ad ogni modo,
buona Nascita.
Milana Mitrovic
mi sono lasciata avvolgere dal filo ininterrotto delle tue parole, come in un bozzolo, mi ci sono crogiolata fino alla fine. Un BRRRivido lungo di piacere.
Anche per me é stato un flusso travolgente, un pensiero sfuggente, in continua metamorfosi che non mi ha permesso di mettere un numero soddisfacente di punti fissi!!