jack vettriano
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Cristina Peri Rossi, nata nel 1941 a Montevideo, dal 1972 è vissuta in esilio in Spagna. Poeta e scrittrice in prosa, soprattutto di racconti brevi, è molto conosciuta all’estero ma troppo poco in Italia. Due le pubblicazioni di suoi racconti in italiano: Il museo degli sforzi inutili (Einaudi, 1990) e Le Difficolta’ dell’amore (La Tartaruga, 2006)
Un suo piccolo racconto tradotto da me che ora la ripresentocome poeta è apparso in Cartensibili il 4 febbraio 2015. Questo il link: https://cartesensibili.wordpress.com/2015/02/04/la-natura-dellamore-daniela-raimondi-traduce-cristina-peri-rossi/
Le poesie che di seguito propongo in questa occasione sembrano tutte rispondere a quanto la poetessa scrisse: – Il lettore di poesia é il migliore lettore, perché non desidera che gli raccontino racconti.-
( El lector de poesía es el mejor lector, porque no quiere que le cuenten cuentos.)
Daniela Raimondi
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jack vettriano
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Poesie di Cristina Peri Rossi, traduzioni di Daniela Raimondi
Aquella noche
La noche en que nos conocimos
yo empecé a perder
La cerilla explotó
y me quemó los dedos
manché mi blusa con el vino
Olvidé por completo el nombre
del mes y del día
Tanta turbacióm
sólo podía ser la prueba
de un deseo muy grande
tan grande
que ni tú misma
podías satisfacer.
Quella Notte
La mia perdita iniziò
la notte in cui ci conoscemmo.
Il fiammifero esplose
e mi bruciò le dita
macchiai di vino la blusa
Dimenticai completamente il nome
del mese e del giorno.
Tanto turbamento
poteva solo essere la prova
di un desiderio molto grande
così grande
che nemmeno tu
potevi soddisfarlo.
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jack vettriano
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Afrodita
Y está triste
como una silla abandonada
en la mitad del patio azul
Los pájaros la rodean
Cae una aguja
Las hojas resbalan
sin tocarla
Y está triste
en mitad del patio
con la mirada baja
los pechos alicaídos
dos palomas tardas
Y un collar
sin perro
en la mano
Como una silla vacía.
“Diáspora” 1976
Afrodite
E se ne sta, triste
come una sedia abbandonata
nel centro del cortile azzurro.
Gli uccelli la circondano
Cade un ago
Le foglie le scivolano intorno
senza sfiorarla.
E se ne sta, triste
nel centro del cortile
lo sguardo basso
i seni avviliti,
due colombe pigri
E un collare
senza cane
nella mano.
Come una sedia vuota.
“Diáspora” 1976
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jack vettriano
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Babel desnuda
Babel, desnuda, acaba de nacer.
Babel, desnuda, es como un niño ciego,
no tiene ojos
y mira, horrorizada,
con los ojos del tacto
que descubren superficies
que no siempre es amable tocar.
Babel, desnuda,
palpa, toca, roza, empuja, oprime:
sus manos son las palabras
de un mudo
que en el terror del silencio
sabe que hay un secreto.
Babel nuda
Babel, nuda, appena nata.
Babel, nuda, è come un bimbo cieco,
non ha occhi
e guarda, con orrore,
con gli occhi del tatto
che scoprono superfici
non sempre piacevoli da toccare.
Babel, nuda,
palpa, tocca, sfiora, spinge, opprime:
le sue mani sono le parole
di un mondo
che nel terrore del silenzio
sa che esiste un segreto.
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jack vettriano
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Bitácora
No conoce el arte de la navegación
quien no ha bogado en el vientre
de una mujer, remado en ella,
naufragado
y sobrevivido en una de sus playas.
“Linguística general” 1979
Diario di Bordo
Non conosce lʼarte della navigazione
chi non ha vogato nel ventre
di una donna, remando dentro di lei,
naufragando,
e sopravvivendo in una delle sue spiagge.
“Linguística general” 1979