antonio mora
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Brevissima presentazione ai nostri lettori di un nuovo e giovanissimo collaboratore di CARTESENSIBILI. Da tempo ci eravamo proposti di aprire il nostro spazio e queste lavagnette luminose ad autori e artisti giovani, davvero molto giovani, con il desiderio di creare un ponte tra diverse generazioni, per intrecciare un dialogo fatto di parole come fili o tralci in cui la percezione della vita, dei luoghi, la formazione dei sedimenti di memoria, le luci della fantasia creativa si mettessero vicendevolmente in relazione. Ora si è finalmente aperta questa opportunità. Michele sarà il nostro primo autore e anche il referente per questo ambito a cui abbiamo trovato un nome che chiarisse la sostanza di questi percorsi. TERRE DI INCIPIT è appunto indicativo di questo loro essere all’inizio del tragitto, in una navigazione affatto lineare o chiara, come ben tratteggia nel suo profilo il nostro redattore. Inizia con tre brevi testi…perché, ci ha scritto, tre è un bel numero! MA! Anche altre Terre di Incipit si affacciano in questo stesso mese…Buona lettura!
f.f. per cartesensibili
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antonio mora
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La Connessione Tecnologica ci suggestiona
………………………………………..ogni persona è in sé un’architettura
muri di sentimenti, pensieri, ambizioni,
abitati di persone e mobili immaginari
………………………………………..mentre li attravesto con lo sguardo
vedo nelle loro parole i luoghi, i paesaggi, frammenti di menti.
Che si possono sempre osservare come da finestre senza battenti.
………………………………………….come è diverso l’interno dall’esterno
Tra Pilastri di etica e leggi, com’è fragile l’animo dell’uomo.
Curvo nel chiacchiericcio ipnotico dei ninnoli sulle mensole.
…………………………………………quanti cadranno sotto le intemperie
…………………………………………nella solitudine del tempo che incede?
L’amore graffitato, sopra di un muro rosa di banca, non accende più
la luce, in nessuna casa e niente brilla e niente ha valore se non si vede
E continuiamo a inscatolare, tutto ciò che è importante davvero, per paura di perderlo.
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antonio mora
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e minuscolo io,
che cerco nella parola
il retino
per catturare il pensiero: fringuello fugace
piccolo bambino,
a(r)mato
cacciatore nella giungla
esploratore delle realtà
nei simboli
apprendista stregone
in-capace
di collezionare gli atomi comunicativi
porte dei mondi
creattrici
di forme dal vuoto colmo di energia
dopo aver cercato
di incelofanare così tanti pesci
mi lascio naufragare nella corrente del fiume,
provo a d e-
cantare il significato del significante
nella stratificazione
del tempo
come acqua
che scava costante la roccia
flusso di lettere e molecole
che decifra
che decompone
la materia
per attribuirle nuova altra forma.
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antonio mora
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Nella danza medito.
Colgo inconsciamente nella musica l’armonia matematica
atomizzata in lei
La esprimo nella libertà in ogni muscolo,
muto il movimento prima fragile e vuoto in una
sinestesia intensa e serafica.
Posso consciamente trasmutare la mia persona in strumento espressivo,
che sigilla nella materia ciò che la mia intuizione coglie.
Il mio corpo si fa tramite di forze immensamente più grandi di me,
un portale aperto tra il cielo e la terra.
Ogni passo è un codice,
ogni contrazione un collegamento,
all’infinito
dentro il vibrare della melodia.
Ogni arte ha un creatore e una creatura,
per la danza questa dualità non sussiste.
Il danzatore si trasmuta creatore e creatura contemporaneamente.
La danza è l’espressione organica e totale dell’uomo.
Immergendomi in essa, mi scopro sempre nuovo.
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MAM
La nascita di una rubrica aperta ai ‘novissimi’ è encomiabile. Però sarebbe interessante conoscere la storia di Michele. Chi è? Quanti anni ha? perché si è messo a scrivere poesia? Non è un’indagine fine a se stessa, ma per capire con chi mettersi in relazione, con chi comunicare,,,
si è presentato in chi siamo: https://cartesensibili.wordpress.com/about/
E comunque glielo si può chiedere, innescando quel dialogo che tanto attendiamo.
Interessante iniziativa, sempre ben gradite le aperture a nuovi poeti; bellissime le opere di morra che ben accompagnano le parole di Michele
Buon cammino a Terre di incipit 😊 e complimenti a Cartesensibili per l’impegno dinamico e la passione con cui si porta sempre avanti
Un saluto
.marta
Grazie Marta!
Il nostro giovanissimo collaboratore si è definito “spugnoso”, perché davvero assorbe con grande velocità e rielabora nel suo “digestore di parole”. “Attravesto”, che vedete tra le righe nel testo, è un verbo che indica questa spugnosità e la carica di un desiderio che vuole portare un’altra visione dei luoghi che comunemente abitiamo perché non cambia il mondo, ma il modo in cui l’uomo lo vive.E in effetti scrive:-
apprendista stregone
in-capace
di collezionare gli atomi comunicativi
porte dei mondi
creattrici
di forme dal vuoto colmo di energia
Quel “creattrice”, non è un errore ma un suggerito per indicare ancora un cammino.
ferni