mariko kusumoto
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Sembrano creature dei fondali marini, sembrano caramelle dei bambini, sembra piccole sfere di sottilissimo vetro in cui nuotano fiori o cavallini, anemoni, meduse. E queste composizioni sembrano appunto evocare la corporeità lievissima dei sogni, che al loro interno conservano simboli o elementi su cui soffermarsi, perché è da quegli oggetti nascosti che nasce l’emozione della percezione. I tenui colori pastello dei materiali, o i vivaci colori di acquerelli di altre composizioni non superano mai tonalità comunque soffici, morbide, come quelle delle forme liquide, o che vivono in habitat acquatici.
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Tutti sono sculture di tessuto sintetico che viene, attraverso il precedente riscaldamento per calore, modellato poi a mano. Le dimensioni sono variabili a seconda delle realizzazioni: grandi per le installazioni, a più piccola scala per configurare anelli, collane o spille. Mariko Kusumoto, questa l’artista artefice delle opere, è di origine giapponese e della sua terra porta le tradizioni che si contraddistinguono per grazia e armonia compositiva e formale ma anche i caratteri innovativi legate alle lavorazioni tecnologiche. Tuto legato, amalgamato con rara maestria, in una armonica sinestesia di emozioni che sempre ci colgono meravigliati. Nelle sue prime produzioni anche ,utilizzava il metallo che ha poi abbandonato per questa nuova produzione di trasparenti seduttive creazioni in cui il tessuto lucente e leggero si modella secondo la sua volontà e creatività ma sempre come una consequenziale sperimentazione dalle proprietà tipiche dei metalli a qualcosa che mostra caratteristiche estremamente diverse, quando addirittura completamente opposte.
Ecco allora che l’elemento primario con cui lavorava il metallo, il calore, resta lo stesso, ovviamente con una carica e una dissipazione diversa, ma la stessa componente che Mariko usa per lavorare lo scampolo di poliestere. I soggetti, sono spesso presi, come già ho detto, dagli ambienti naturali, sia terrestri che acquatici e le dimensioni con cui vengono realizzati offre loro una capacità di fascinazione e tenerezza, ad un tempo, che sono la base di una bellezza particolare e senza tempo che solo la natura propone con abbondanza. Non mancano comunque riferimenti alle mode contemporanee, quali quelli della società attuale e soprattutto delle figure che le produzioni cinematografiche realizzano in certi film tipicamente giapponesi. Ogni fenomeno appare riscritto in queste sue piccole sculture, reali gioielli contemporanei, come una ricreazione di elementi assolutamente naturali o fatti dall’uomo. E’ l’assemblaggio e la riorganizzazione dei componenti che fanno della presentazione di Mariko un elemento d’arte, a volte surreale, altre poetico, altre ancora inatteso e assolutamente futuristico.Moltissime delle sue opere sono ospitate in importanti collezioni sia pubbliche che private, tra queste la Mobilia Gallery di Cambridge. Altra curiosità è la modalità simpaticissima di preparare le pietanze come quadri, che Mariko presenta nella sua pagina facebook.



una meraviglia queste creazioni, leggere, colorate ma delicatissime. Sembra quasi di sentire il profumo di alcune fragranze.