pierpaolo miccolis
Un percorso di disgregazione dell’Io tramite il verso. Ordine e mutilazione è la prima raccolta di poesie dell’autrice emergente Elena Zuccaccia (Pietre Vive, dicembre 2016), attraverso la quale si traccia una linea tutt’altro che immaginaria, ma consistente, nel tragitto che porta l’Io del poeta alla scoperta del suo corpo e del corpo dell’altro per poi giungere di nuovo alla materia che diviene spirito consapevole.
SINTAGMA
uno spavento a due teste
io e te
basta una sbavatura e
io è te
diluita e sparsa chissà dove tra la
………………………………………pelle
assorbita come sudore
ma io diversa da te
……………..io separata da te
se vuoi possiamo unirci
sovrapporci
…..combinarci
nelle infinite possibilità grammaticali
………………– io con te io tra di te io sopra sotto dietro davanti
………………………………….di a da in con su per tra fra tutte
ma non
….quella con la e –
succhiarci via tutti i liquidi
…………………….prosciugarci
e però poi, asciutti, staccarci – io da te,
……………………fino a che non ci sarà da succhiare
……………………di nuovo
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Estremamente esatta e analitica si fa l’arte della fiorente poetessa, la quale decide con coscienza di prendersi in mano, plasmarsi come fosse creta, plasmare sé e l’altro, curiosa e attenta, per poi sbriciolare quello che ne rimane e renderlo parte del tutto.
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pierpaolo miccolis
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ANDANDO E STANDO
vorrei di nuovo morire
(come la volta in cui sono già
morta
e – giuro – nata di nuovo)
ho voglia di morire
un desiderio spaventoso e
carnale e
vitale
del corpo e
della vita
e un magone mi prende
se solo potessi sempre
andare e tornare
quella sarebbe la vita
andando e
stando andando
e stando
.
Sette sezioni, sette tappe esperienziali, andando e stando, bava di lumaca, stanze, carne, battere e levare, mutilazione, fluttuazione. Un laboratorio della parola in un ritmo di singulti che a tratti ondeggia tra le immagini delicate che crea. La parola è analizzata come suono significante per poi diventare simbolo e significato, la stessa parola che poi arriva alla fluttuazione del sé in un andirivieni di momenti rallentati e osservati sotto la lente d’ingrandimento. Da suono al simbolo per raggiungere l’evanescenza che supera il suono stesso.
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pierpaolo miccolis
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[NEI MIEI VUOTI]
accade di avere tra le
mani un corpo e non saperne
davvero godere come se
/ ci fosse un limite
alla capacità di
toccare / come se
il toccare si realizzasse
nell’ansia stessa di
toccare
nell’ansia di / riempire tutti i
vuoti cercando di
toccarli
non riesco
a toccarli
non riesco
(la carne non
esaudisce il
pensiero)
«nei miei vuoti
io
ti penso»
Il lettore si fa studioso dell’esperienza che vive, tutt’altro che passivo. Il Tu sempre presente si fa simbolo dell’Io, del Noi, del Loro. Un Tu condiviso, l’altro che non vuole unirsi, l’altro compagno di viaggio verso l’ordine, passando per la mutilazione, per l’indefinita perdita delle linee. Un Io e un Tu verso la perdita del limite, passando per la consapevolezza della pelle, limite estremo del corpo. Un’inconsistenza raggiunta tramite la mutilazione di questo limite, per fa fuoriuscire il succo dei corpi, che dall’ordine del movimento arriva al disordine della fluttuazione, nel disgregarsi del verso, del suono della parola e dell’immagine che si fanno cornice e soggetto l’uno dell’altro.
IL CORPO LIQUIDO
mi sento tutta liquida
non ho mani
nessun organo prensile
si stende il corpo liquido
tra le scanalature delle
mattonelle
/ ora acqua che corre
nervosa
/ ora pigra lenta cera
o stagna informe fermo in una
pozza
/ gli occhi spalancati al soffitto
e una paralisi del corpo liquido
/ immobile
fino ad inghiottirsi
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Costanza Lindi
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Elena Zuccaccia, Ordine e mutilazione – Pietre Vive Editore 2016
“Nei miei vuoti
Io (ti)penso..”
L’ha ribloggato su comebavadilumacae ha commentato:
Ordine e mutilazione su Carte Sensibili