italo rondinella-tadao ando- punta della dogana-venezia
.
Le anime di Marco Polo, di Giancarlo Baroni, è un titolo che suggerisce molte vie di percorrenza. Le anime, prima di tutto, ci propongono una domanda non eludibile. Perché al plurale? Le anime di chi si tratta? Tutte le anime di Marco Polo? Non ne basta una? Una per ciascuno? La poliedricità si addice all’io, non all’anima, che per sua natura comprende in sé ogni cosa e non abbisogna di più caratteristiche che la differenzino. Si tratta allora dell’anima di altri, quelli cioè che Marco Polo nel suo viaggio ha incontrato?
La raccolta di poesie è forse l’anima dei luoghi attraversati e i riflessi in noi lasciati? Forse le anime di cui Giancarlo Baroni ci parla sono proprio quelle dei luoghi vicini, perché interiori e distanti, geograficamente, anime di paesi reali e posti immaginari, immaginati o immaginabili, di oceani e di deserti, ma anche di case degli uomini e delle loro chiese, dei loro labirinti, e tutto questo in un ventaglio di tempo che ha in sè la capacità di vedere oggi in tutti i giorni che appartengono a ieri, perché lo sguardo attraversa la dimensione tempo cogliendo nello spazio abitato le emozioni, le passioni e tutte le suggestioni che cavalcando spazio e tempo lo scavalcano superandolo.
Ogni ambito è la scena in cui si ambienta una storia ed è quella scena che poi interpreterà nella memoria, intimamente, le vicende dei diversi personaggi incontrati nel viaggio che snocciola la storia, assumendo in sé, metamorficamente anche le voci di quelle persone, le loro lunghe eco da un tempo antecedente fino al nostro quotidiano, viaggio comune attraverso i testi che ne riaccendono i colori. E nella raccolta tutto invita a riflettere più precisamente su cosa ci sta davanti, assumendo, attraverso il viaggio all’interno e all’indietro con la consapevolezza di un uomo acuto, aperto, che disarma l’inganno, ciò che anima il testo, il significato più profondo, che spesso ci sfugge nel racconto di questo o quell’evento nei libri di storia e nelle cronache.
Ciò che anima le anime dei viaggianti, che siamo noi tutti, anime discendenti di Marco Polo, è una lirica e una disanima che spoglia le storie, disarma i trionfalismi e la leggendarietà dei racconti di quei viaggi, sia che riguardino fatti religiosi o politici, per trarne la sostanza, la polpa umana, sempre travestita sotto ogni veste e foggia degli abiti e dei costumi, ma abitante di questa terra emersa e sommersa, che è la nostra storia comune come popolo del pianeta, che galleggia insieme agli altri astri e i pianeti, nel mare immenso di un cosmo continuo, contiguo al nostro. Da leggere certamente questa raccolta, ascoltando ogni passo e il suolo che percorre con mente aperta perché dentro ogni riga c’è tutta la mappa umana anche di questa storia, odierna e nostra ancora una volta, come ieri tragica e ricca.
fernanda ferraresso
.
particolare- muro esterno punta della dogana- venezia
.
Da Le anime di Marco Polo, di Giancarlo Baroni
.
sez. Americhe da Amerigo
La leggenda dell’Eldorado
(inventata dagli indigeni per depistare i conquistatori)
.
Distanti ma non troppo
oltre il confine in alto
sulle montagne e in mezzo alla foresta
coperti di gioielli come voi di ferro
cosparsi di polvere dorata
i corpi dei re vi abbagliano.
.
Incubo presentimento e contagio
*
Vittime di sacrifici
sui loro volti vediamo
i nostri lineamenti.
*
Arrivano su montagne galleggianti
in groppa ad animali maestosi
i corpi rivestiti di metallo:
ci strapperanno il cuore?
*
Anche i libri si ammalano
macchie grumi sbavature
sbiadiscono le figure i segni
di storie memorabili.
.
Conquistadores
*
Non miseri villaggi
ma campi coltivati pascoli palazzi
questa enorme città costruita sull’acqua.
La conquistiamo incendiandola
per conto della Spagna.
*
Basta rovine
con le pietre del tempio innalziamo
la prima cattedrale.
.
Il rifiuto dell’indiano ribelle
Gli chiedono se vuole
prima dell’esecuzione
convertirsi. A sua volta domanda
se in paradiso vivono
cristiani simili a loro.
.
Bartolomé
(e i misfatti dei conquistatori)
Si macchiano di peccati disgustosi
ne scrivo perché non si ripetano
stragi torture rapine crudeltà.
Come dei lupi sbranano
le spade al posto del Vangelo:
il sangue degli indiani innocenti
condanna le anime dei carnefici.
Quanto orrore commesso falsamente
nel nome del Signore
delle violenze racconto la più atroce
separano i bimbi dalle madri
e li massacrano.
.
sez. Fiandre
6
(il 16 maggio 1940 un bombardamento rade al suolo il centro di Tournai)
Nostra Signora dei Malati
in passato ci avete salvato dalla peste
e ieri avete lasciato che le bombe
incendiassero la città.
Vi abbiamo dedicato una basilica
e uno scrigno di pietre che perfino
le regine Vi invidiano. Dite
che cosa è mutato nel frattempo?
.
sez. Paesi reali luoghi immaginari
Le lenzuola di Nicosia
Un condominio tagliato a metà
nella scala A i turchi, in quella B i greci.
Sul terrazzo dove stendevano insieme
Corre un filo spinato:
quando il vento solleva le lenzuola
i lembi si sfiorano come delle dita.
.
Oasi
L’aria bollente; il vento
deposita sabbia sulle stuoie
nelle pieghe degli abiti
dentro le narici. Però sotto i piedi custodiamo
un tesoro inestimabile:
torrenti segreti sfidano leggi naturali
superano la fantasia. Nel profondo
al riparo dal sole e dall’arsura
un fiume sgorga da epoche distanti. Una volta
il deserto era un lago e i boschi
crescevano rigogliosi sulle coste.
Dai pozzi scavati nella terra
da queste bocche di polvere imploriamo
il sottosuolo di mantenersi generoso.
Zampilli e papiri, le chiome dei palmeti
proiettano ombre fresche sopra gli orti.
**
Giancarlo Baroni, LE ANIME DI MARCOPOLO- Book Editore 2015
.
Giancarlo Baroni è nato a Parma, dove abita, nel 1953. Ha pubblicato due romanzi brevi, qualche racconto, un testo di riflessioni letterarie e sei libri di poesia. Le ultime due raccolte di versi sono: I merli del Giardino di san Paolo e altri uccelli (Mobydick editore, 2009, prefazione di Pier Luigi Bacchini; di questo libro uscirà fra pochissimo una nuova edizione ampliata e illustrata) e Le anime di Marco Polo (Book editore, 2015).Nel 2009, 2010 e 2011 ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio 3) diverse sue liriche, alcune in occasione del Festival della Filosofia di Modena.Per quasi vent’anni ha collaborato alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”.