emilio isgrò- agamennone, semi e cancellature
La scrittura di Maurizio Casagrande coincide con la personalità, il carattere, addirittura la fisiognomica del volto dell’autore, in un segno asciutto, scontroso, essenziale, fiero e eretico, se non intelligentemente blasfemo.
Dopo anni di saggistica in cui la sua lente d’ingrandimento ha acceso vie e vene di poesia con notevole passione e generosità, Casagrande sorge in poesia dialettale con libere affinità del basso padovano. Lo ritengo un gesto di continuità, per un canto che consacra il dialetto come lingua contaminata per eccellenza, sudata, popolare, impastata di terra e vino del territorio e soprattutto dentro una amatissima visceralità materna.
Questo libro esce dal Premio Renato Giorgi. Non è il primo riconoscimento: conferma una serie di apprezzamenti nazionali.
anna maria farabbi
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emilio isgrò
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a Jaime Saenz
Col scuro
E me taco sol caro
taco discorare
coa stea dei boàro
dea sorta ca toca
a noàntri poaréti
ca ogni biastema
xe mesa orasiòn
.
Di notte
….
e mi aggrappo al carro dell’Orsa
inizio il mio dialogo
con la stella dei solitari
sul destino riservato
ai poveri cristi come noi
che pregano
con le proprie bestemmie
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Maurizio Casagrande, Pa’ verghine ave (Per averne api)- Le Voci della luna 2015
Premio Renato Giorgi
Premio Renato Giorgi – Le Voci della Luna 2015