PASSAGGI CON FIGURE- Elianda Cazzorla: Bocca di pesce – Proposta di rilettura

elianda cazzorla- Avana- Museo Nazionale d’Arte Cubana

image1

.

Il pianto è straziante. Forse un neonato. Lei inizia a girare. Quella casa non l’ha mai vista, non sono sue quelle pareti, eppure le pare di conoscerla, ed è come se fosse sua. Quella casa. Stanza dopo stanza. Porta dopo porta. Cerca l’origine del pianto. Entra in una camera; due letti vicini e un armadio. Apre l’armadio.
– È qui, è qui la fonte! Dice.
Le pare di aver trovato il neonato. No! Non è carne, non sono ossa. È una bambola. La prende, la guarda, la ripone. Ora, sono singulti. Poi il silenzio. Poi di nuovo, il pianto disperato. Le sembra di sentirlo vicino, mentre cammina nel corridoio delle infinite stanze. Eccolo, sempre più distinto.
È nello sgabuzzino. Alza la testa. Il pianto proviene da lì. Da un punto preciso. C’è un taglio nel muro. È quasi finestra. Sporgono i piedini. Si agitano sul davanzale. E il neonato continua il suo pianto.
È troppo alto per prenderlo. Ci vuole una scala. Il bimbo si ferma. Poi torna il pianto, sempre più sommesso. Quasi rassegnato a non essere ascoltato. Cinque gradini d’alluminio. Eccolo, davanti ai suoi occhi. Solo un panno attorno alla pancia. Le gambe e le braccia nude. Lo tocca. Lo sente freddo. Le labbra livide, continua il suo pianto.
Scende veloce i gradini. Corre per le stanze.
– Mamma, mamma, c’è un bambino appena nato sul davanzale in alto. Che faccio?
La madre in cucina, taglia le zucchine a rondelle precise. La guarda.
– Hai visto di che sesso è?-
– No. Cosa devo fare? Lo prendo? –
– Guarda di che sesso è e poi decidiamo. –
Torna nello sgabuzzino. Sale sui cinque scalini d’alluminio. Il bimbo ora singhiozza.
Non riesce a spostare il panno. Sembra incollato. Non può sapere se è un bimbo o una bimba. Non può rispondere alla madre. Allora prova ad accarezzarlo sul viso,…

CONTINUA QUI: https://analfabetiere.wordpress.com/2015/01/30/bocca-di-pesce-elianda-cazzorla/

2 Comments

  1. Come hai scritto nel commento…il racconto ha un ritmo talmente calzante che ho dovuto rileggere e frenare il ritmo…
    Molto bello, un racconto descritto con suspense da “giallo” e non solo…

    buona giornata
    .marta

  2. Grazie .marta.
    Leggo solo ora il tuo commento e mi fa felice. Il racconto
    è aspro e forse troppo duro. Lo so. Ma le madri non sempre sanno come agire.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.