aimee perez
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E’ di nuovo il 25 novembre ed oggi più di sempre pensiamo alle tante donne nel mondo, vittime di violenza. Lo facciamo da privilegiate. Eppure le nostre vite ci sembrano già così complicate, difficili, segnate dalla violenza dentro e intorno e da una paura strisciante che a volte ci confonde la vita.
Pensiamo alla violenze e all’orrore cui sono sottoposti popoli interi, allo sgomento che ci prende davanti ai massacri più infami, pur essendone ai margini, ma in qualche modo dentro, memori della storia antica e recente, fatta di sopraffazioni ed inganni, di prove di forza, di violenze sui più deboli, di presunta insensata superiorità.
L’educazione alla nonviolenza non l’abbiamo ricevuta, stentiamo quindi a trasmetterla.
Non farò un elenco di quello che ci opprime. Su questo mi voglio concentrare oggi, sul positivo che ci permette di andare avanti, perché le nostre voci si sentano forti. Il dolore non ci annulla.
LANDAIS MIGRANTI
Avevamo invitato le donne, su Cartesensibili, a scrivere i loro ” landais migranti”: era un caldo settembre, nelle spiagge ancora i turisti, nel nostro mare, sotto, centinaia di bambini, donne, uomini morti per tentare di raggiungere un luogo sicuro, migliore, una vita possibile.
Ecco allora, in sequenza, i delicati “landais migranti”, scritti da amiche che hanno raccolto il mio invito fatto su Cartesensibili. Speriamo sia una fruttuosa lettura per tutti.
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aimee perez
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Giovanna Zunica
Ti ho lasciata alle spalle, madre
E tu non riesci ad augurarmi il ritorno
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Il futuro è oltre il mare
Nuvole rapide ci precedono in viaggio
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Ho messo radici nel guado
Il vento e la corrente mi torcono il fusto
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Il giorno della mia partenza
Ho portato il futuro nascosto nella pancia
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Femmes relais, ci chiamano così
Parliamo al passato, al presente, al futuro
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Mi chiedono se sono straniera
Aggiungono al mio nome una lettera esotica
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Sono partita in silenzio
Il mare mi ha presa in grembo e mi ha cullata
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Mio figlio avrebbe vent’anni
Ha fecondato alghe, coralli e ippocampi
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La mia bambina a mille miglia
Nell’orto della padrona irrigo un mandorlo
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Tre vestiti, un paio di foto
E voci care che sussurrano il mio nome
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Anna Santoro
Ti stringo forte piccino mio
ma arriva l’onda e ti strappa dalle braccia
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Fuggo torture guerre e morte
e a questa barca affido il tuo futuro
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Disperata cerchi il mio seno
ma ho solo veleno nel mio spossato corpo
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Sul mio viso vento e pioggia
sogno calore e riposo scrutando la notte
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aimee perez
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Paola Tosi
un flebile lamento
ad ogni costo vuoi vivere
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agiti per aria i piccoli pugni
la lotta per la vita continua
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anche quando tutto sembra perso
quella striscia ambrata di luce è sole
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esci dall’acqua incredula
s’intreccia il vestito al corpo secco
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Luisa Gastaldo
… e non poter pane impastare
se non di molte lacrime e acqua di mare
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scrivo del fare il pane – vieni:
qui ti attendono lievito e buona farina
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porti come dono lo sguardo
sull’orrore brucianti domande e coraggio
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aimee perez
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LANDAIS GIOVANI
In questo 25 novembre, con il gruppo Gimbutas, con le Donne di Sasso e le amiche di sempre, andiamo nelle scuole, organizziamo incontri. Parliamo con i ragazzi, perché sappiamo che da lì si deve cominciare.
Notiamo un fatto positivo: si sentono anche voci di uomini, si uniscono in gruppi, sono parte attiva.
Nelle scuole medie di Sasso ci incontreremo con i ragazzi oggi sul tema: “giochi di femmine, giochi di maschi”. Li ascolteremo, leggeremo per loro e con loro. Molte le associazioni che aderiscono, come ogni anno. Cercare di capire insieme, smontando le finzioni, i giochi di potere, che su questo discorso si sprecano, partendo dai giochi, dai ruoli che segnano spesso ancora le persone dalla nascita.
In questi giorni abbiamo portato i landais contro la violenza sulle donne in due scuole superiori, una di Bologna (quasi solo maschi), una di Vergato, perché ragazze e ragazzi i si possano esprimere liberamente, in modo anonimo o meno, seguendo i loro desideri, con loro scritti, dopo avere approfondito il senso del 25 novembre ed avere conosciuto le origini di questa forma poetica così appassionante.
Sono stati incontri importanti per noi, ma crediamo molto anche per loro. Per i ragazzi questo è un argomento difficile da trattare: le responsabilità riguardano principalmente i comportamenti degli uomini, che vanno modificati a partire dal linguaggio, dagli atteggiamenti. Vorremmo che si facessero portatori di una nuova consapevolezza . Parole nuove, discorsi nuovi, per costruire una possibile convivenza maschi/femmine: cercare di capirsi, mettere in relazione fatti e sentimenti , dire, chiedere, aprirsi all’altro/a…
Vale la pena continuare, certo.
Una tela che si allarga e parte da infiniti punti distanti che poi si trovano, si uniscono… umile lavoro giornaliero di tante donne.
http://festivalviolenzaillustrata.blogspot.it/2015/10/festival-la-violenza-illustrata-x.html
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LANDAIS CHE RESTANO- donne d’arte –
Nel nostro invito del settembre alle donne, scrivevamo tra l’atro:
“…Il landai di Marina Moretti fa parte di un’opera che Angela Marchionni ha presentato ad Ancona a fine giugno: landais scritti su gesso, esposti negli spazi della Mole Vanvitelliana. Li chiamo “i landais che restano”. Il tema: “Fatali calpestii”-
Angela Marchionni e Benedetta Jandolo fanno parte delle associazioni ADDA (Associazione donne d’arte) e Beatrix V.T., entrambe di Bologna. Di loro, delle loro opere, scriveremo prossimamente. A presto, allora.”
Ecco quanto scrive Angela Marchionni in una sua premessa a “Veleno – Fatali calpestii”
Pavimentazione in gesso realizzata in varie misure – cm. 60×80; 75×25; 80×15 – da Angela Marchionni e Roberta Ferrara coi landai di Antonella Barina, Elena Basile, Gabriella Cappelletti, Benedetta Jandolo, Marina Moretti, Rossella Ricci, Letizia Rostagno. Anno 2014/2015
“Veleno – Fatali calpestii”
TRA/DIRSI
Il titolo dell’opera non si riferisce solo alla violenza che operano i maschi sulle donne, ma a quella più profonda e terribile agìta dalle stesse donne, in una complicata quanto evidente complicità sotterranea che ha a che fare anche con la soggezione all’immaginario con cui si pensa a se stesse, deleteria quanto agli effetti mistificanti e irrazionali che generano e che perpetuano divenire vittime anche senza morire.
Di questa guerra s/conosciuta quanto negata, non si è ancora trovato il bandolo efficace a fermarne peso e consistenza secolare. Ma questo lo sappiamo già.
Quello che qui vorremmo trasmettere è l’aver saputo vivere con gioia la ribellione (capace di azioni che in silenzio sanno creativamente agire e far reagire), l’ostinazione (a reggere e domare le ostilità), la tranquilla ferocia nel controllare e s/fuggire il conflitto – ma non il confronto. Si impara presto a difendersi – anche se questo nessuno lo insegna – perché la nostra intelligenza è acuta, grande, versatile e diversa e trova le sue strade per esprimersi.
Per ora, ci siamo limitate a pensare (e creare) un piccolo “cimitero”, posto accanto ad una grande esposizione di mattonelle appositamente create da quarantaquattro artiste/i ed una alta stele in legno opera di Benedetta Jandolo dell’Associazione Donne D’arte di Bologna (ADDA) che arricchendo le nostre città del ricordo simbolico di alcune cadute per la libertà femminile, vorrebbe anche in/formare che la guerra è strategia, che la vita è sempre reale e che mai è un fatto privato.
Abbiamo imparato sulla nostra pelle a fare i conti con la generalizzata incuria del lavoro misconosciuto, paziente, svalutato, sotterraneo e invalidante di infinite donne le cui azioni esemplari in poche (se non nessuna) salvano, ricordano e diffondono.
Ma anche continuiamo a celebrare un amore che per primo ha avuto come s/oggetto la vita più vicina: la propria. E qui concludo col gradito Landai Felice di Vittoria Ravagli: Ringraziamo il nostro cielo / per i giorni tranquilli di pace e tenerezza. (AM)
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Veleno “fatali calpestii”
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Da quando lavoriamo insieme in particolare sui landais, Antonella Barina mi ha spesso scritto e parlato di Angela Marchionni, Benedetta Jandolo, dei loro lavori, del loro impegno .
Nella vita che conduco molto ritirata nel mio posto ai margini del bosco, Angela mi ha fatto avere nel tempo – via mail – manifesti delle loro partecipazioni a mostre d’arte in vari luoghi, in anni diversi. Inviti, volantini, spiegazioni appassionate. Le loro opere, sempre geniali, bellissime, rendono vivi, parlanti, i temi che toccano, legati alla vita delle donne.
Nelle Associazioni ADDA e Beatrix V.T. ci sono donne d’arte che compongono, creano, scrivono; le loro opere esposte vengono impreziosite dalla danza, dalla musica. Scrive Angela: “… Non è solo un oggetto, è una creazione e come tale è insieme nel tempo e fuori tempo: sta a chi storicizza, raccontare, analizzare, ri/leggere, buttar via. Il fatto che siano creazioni nate dall’amore per la collettività, le rende solo più preziose o forse complicate…”
In questo novembre partecipano ad una mostra a Massalombarda di cui diamo alcune notizie
interessanti per chi voglia vederla: “L’amore è amore soltanto” – Massalombarda- nov. 2015 – Sala del Carmine – 21 – 29 Novembre 2015 – aperture pomeridiane
Un progetto collettivo contro la violenza sulla donna e il femminicidio.
FATALI CALPESTII 2.0 – Pavimenta 2015 Installazione a terra
Loredana Alberti Siniscalchi, Maria Agata Amato, Giovanna Andreis, Giuseppe Bedeschi, Alessandro Bertacchini, Paolo Berti, Anna Boschi, Mirella Buosi, Kami Marco Camilli, Bruno Capatti, Angela Caporaso, Antonio Caranti, Lamberto Caravita, Silvia Casavecchia, Natascia Conti, Barbara Cotignoli, Angela Dall’Olio, Roberta Ferrara, Fausto Ferri, Alessandro Giovannini, Lucia Govoni, Benedetta Jandolo, Alice Iaquinta, Alessandro Liotta, Mauro Malafronte, Luca Mantelli, Angela Marchionni, Gianni Mazzesi, Laura Medici, Pietro Meletti, Franca Minardi, Maria Giovanna Morelli, Fabrizio Pavolucci, Gregorio Prada Castillo, Nicolò Renda, Rossella Ricci, Davide Sapigna, Anna Scarcella, Giovanni e Renata Stradada, Andrea Tampieri, Marco Teodorani, Valentina Zanardi, Filippo Zoli. Ed ADDA 2015
FATALI CALPESTII – Landais 2014 Installazione su altare
Antonella Barina, Elena Basile, Gabriella Cappelletti, Roberta Ferrara, Benedetta Jandolo, Angela Marchionni, Marina Moretti, Rossella Ricci, Letizia Rostagno. Musica Fiorella Petronici . Ed. Beatrix V.T. 2014
Inseriamo alcuni manifesti che riguardano la loro partecipazione a importanti iniziative del passato.
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Il 28 novembre, a Sasso Marconi, il Gruppo Gimbutas presenterà un lavoro teatrale su Camille Claudel. Questo il nostro contributo al lavoro delle donne, spesso non riconosciuto, osteggiato a volte, punito nel passato anche con la reclusione a vita .
http://festivalviolenzaillustrata.blogspot.it/2015/10/festival-la-violenza-illustrata-x.html
Vittoria Ravagli
Le donne di Granada _La violenza sulle donne non si discute, si combatte e noi siamo pronte!_
https://www.youtube.com/channel/UCrT5AvQbmukptxYr4QZJwjw