Una preghiera- Delio Tessa, con incisione di Gaetano Bevilacqua

alejandro garcía

Alejandro García Restrepo1

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«O Signor, se t’ee decis
che tuttcoss vaga a patrèm,
così sia, Signor, amèn,
dal moment che t’ee decis!

Ma se gh’è ancamò on freguj
minimissem de speranza
de salvà quèll poch che vanza
de onestaa e de onor, mi vuij

supplicatt in genuggion
de salvall. Salvom, Signor,
l’ultem gott del desonor,
o Signor che te se bon».

*

«Oh signore, se hai deciso
che tutto vada in malora,
così sia, Signore, amen,
dal momento che hai deciso!

Ma se hai ancora una minima
briciola di speranza
di salvare quel poco che rimane
di onestà, io voglio

supplicarti in ginocchio
di salvarlo. Salvaci, Signore,
l’ultimo goccio del disonore,
oh Signore, tu che sei buono».

.

Franco Loi, nel suo libro Milano. Lo sguardo di Delio Tessa, edito dalle Edizioni Unicopli nel 2003, la chiama preghiera in versi. Scritta da Tessa forse nel 1939, poco prima della sua morte, è stata ripresa delle Edizioni dell’Ombra perché ritenuta ” ancora adatta”. Adatta  a cosa? Ci si può chiedere, visto che la religione o le religioni, in generale, sembrano essere segnate anch’esse da un declino e da una  rigenerazione, attraverso apparizioni e pianti della Vergine, miracoli e  canonizzazioni di persone che, spesso, avevano per ricchezza una profondissima umanità e un senso di pietà, unica forza in un mondo incapace di provare com-passione, attaccato e divorato com’è da una continua dose di male, di dolore, di angoscia, di ansia annichilenti.  In un mondo in cui onestà e senso del rispetto, verso il prossimo e verso se stessi, non abita più  chiunque, questa preghiera è sembrata capace di aprire un piccolo varco nella prima casa dell’uomo che è l’uomo stesso e l’altro, quel tu a cui la preghiera si rivolge, aprendo in lui la disposizione ad accogliere.
Gaetano Bevilacqua ci fa sapere che l’edizione è stata stampata in memoria di Luigi Longhi, Maestro tipografo in Calolziocorte.
Il testo è stato composto con caratteri mobili Bodoni: corpi 14 tondo chiaro e 24 corsivo in frontespizio; corpo 12 tondo chiaro per la poesia; corpo 10 tondo chiaro nel colophon.
L’incisione è una acquaforte-acquatinta su lastra di ottone. Margherita, moglie e collaboratrice speciale di Gaetano,  ha curato l’assemblaggio finale degli esemplari tirati.

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il golfo 13
UNA PREGHIERA
Una poesia di Delio Tessa con una acquaforte di Gaetano Bevilacqua
tirate a torchio su carte Amatruda di Amalfi (per il testo e l’incisione)
e Hahnemühle (per la copertina). Formato libretto: mm. 185×130.
Misure incisione: mm. 109×77. Tiratura: 35 esemplari legati a mano.
Salerno, 21 Aprile 2009.

Le immagini sono riprese dal blog di Gaetano Bevilacqua da cui, qualche tempo fa, ho ricevuto in dono questa plaquettes dell’anima. In essa, segno per segno, è visibile e  tangibile la sua orazione. La porto, con il suo permesso, alla visione di tutti, invitando a visitare anche le altre sue fatiche al torchio.- f.f.

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UNA PREGHIERA- Delio Tessa, EDIZIONI DELL’OMBRA 2009

Riferimento in rete:

http://gaetanobevilacqua.blogspot.com/

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