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L’area di Broca- Semestrale di letteratura e conoscenza
Numero luglio -2014 giugno 2015
http://www.emt.it/broca/broca101/indice.html
http://www.emt.it/broca/broca101/broca101.pdf
Segnalo l’ultimo numero di questa storica rivista diretta da Mariella Bettarini, questa volta centrata tematicamente sul Mediterraneo come culla amniotica culturale ma anche bacino esplosivo per i fatti che sappiamo. Apprezzo la scelta del tema così come viene impostato nell’editoriale. Tra i testi poetici proposti, indico quelli di autori già noti e apprezzati dalle nostre carte: di Bettarini, Gabriella Maleti, Lucio Zinna, Giovanni Stefano Savino, Maria Grazia Cabras.
L’articolo di Valerio Zupo, biologo, specializzato in flora e fauna acquatica, completa. (pag.21- 22)
Ci piace aggiungere che il corpo della rivista è contenuto da due cardini, una citazione di Antonio Gramsci e un disegno di testa dalla mano di Leonardo da Vinci, come attestazione della propria identità.
anna maria farabbi
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Anna Ådén
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“Per tutto quel giorno il mare si era allisciato ancora alla grande
calmarìa di scirocco che durava senza mutamento alcuno sino dalla
partenza da Napoli: levante, ponente e levante, ieri, oggi, domani
e quello sventolio flacco flacco dell’onda grigia, d’argento o di ferro,
ripetuta a perdita d’occhio”
Stefano D’Arrigo, da Horcynus Orca
“Il Mediterraneo si sta trasformando in un cimitero, il più vasto
della regione. Un cimitero che non cessa di inghiottire nuovi
‘dannati della terra’ e di arricchire i mercanti di morte”
Tahar Ben Jelloun
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Residuo di un antichissimo oceano dall’area complessiva di quasi
tre milioni di chilometri quadrati, con la profondità media di circa millecinquecento
metri, mare che ha visto nascere le più antiche civiltà,
da quella minoica alla cartaginese, da quella greca all’islamica, dall’ottomana
alla romana, il Mediterraneo è un mare tra le terre, è mare
nostrum, luogo che unisce geologia a storia, zoologia a umana società,
scienza a filosofia, letteratura, e così via…
Aver deciso di dedicargli un fascicolo della rivista, specie in questo
periodo così drammatico e relativamente “inusuale” per l’immane
problema dell’immigrazione (quest’anno 2015, fino alla fine di maggio,
sono stati più di quarantaseimila i migranti arrivati via mare, e purtroppo
migliaia e migliaia i “defunti per acqua”); aver deciso di dedicare un
fascicolo a questo nostro mare è risultato assai impegnativo da molti
punti di vista, ma soprattutto sotto il profilo sociale ed etico, dato ciò
cui purtroppo stiamo assistendo e che stiamo attraversando.
Con Senofonte, dalla sua Anabasi, potremmo esclamare: “Thalatta!
Thalatta!” (“Mare! Mare!”), ben sapendo che il Programma Triton
(in atto dal 1° gennaio di quest’anno 2015), che comporta l’accordo tra
29 Paesi UE ed extra-UE a proposito del drammatico problema dell’immigrazione,
risulta essere, in realtà – nonostante le migliori “apparenze”
– un grave peggioramento rispetto al Programma Mare Nostrum (in atto
dal 18 ottobre 2013 al 31 dicembre 2014), il quale attribuiva alla sola
Italia tale durissimo impegno. Siamo, quindi, ben lontani da una sia pur
parziale, limitata soluzione…
Intanto, i testi che qui leggerete hanno i più vari aspetti, le caratteristiche
più disparate, il comun denominatore essendo il mare, questo
mare, appunto: il Mediterraneo, e quanto ad esso è legato, di cui è
composto, che esso comporta.
Mariella Bettarini
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Morte per acqua
(Due acrostici)
I
Morte – morte per acqua – per troppo
Oscuro mare – per troppa immensità di
Rovina e miseria – di distanza – di fame –
Troppa disperata indigenza – troppa disuguaglianza
Ed ingiustizia immane
Per loro che non son noi – loro che sono “gli altri”
E son complessi e semplici – pensatori e pensati – soprattutto
Restan altri da noi – dunque degni di morte
Ah sì – morte – morti per acqua – per indigenza – fame e noi
Colpevoli – mille volte colpevoli d’orrido
Qualunquismo – di distrazione immane – di
Umanità mancata – di buia distruzione – di
Alienata s-ragione
I
Mediterraneo – mare splendente (se splende)
Oppure no: non vorrei – non vorremmo
Ridire i morti – rivedere naufragi – rivivere
Tempestose tragedie – eppure…
Eppure – anche senza pensarci – quasi senza saperlo né –
Peraltro – senza affatto volerlo – son migliaia
Ed ancora migliaia i “defunti per acqua” – gli ex-vivi
Rimasti in mare – nello splendente Mediterraneo – nell’
Acqueo-azzurro Canale di Sicilia – verso la perigliosa
Costa d’Africa (Tunisia – Libia) – pervenuti da un
Qualunque altro africano Paese – a soffocare qui –
Urlanti o taciti – fraterne vite perdute
Accanto ad altre salve (innocenti? Insipienti?)
Mariella Bettarini
Cara Anna Maria, grazie di vero cuore, anche a nome e da parte della redazione de “L”area di Broca”, dell’amplissimo spazio dedicato al fascicolo sul tema “Mediterraneo”.
Un sentito augurio per il tuo/vostro prezioso lavoro e un grato saluto da
Mariella B.