espiritu azul de la tierra
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Per la rubrica Cronache di poesia che Loredana Magazzeni ed io mettiamo su Facebook due volte al mese vorrei far conoscere questa volta alcune poesie di autori dell’America Latina.
Debbo dire che la scelta di queste poesie non risponde a nessun criterio di metodo, a nessuna metodicità, ma deriva sempre, in modo diretto o indiretto, da rapporti personali, nei quali, se si vuole, anche il caso ha svolto pesantemente la sua parte. Però c’è qualcosa che in qualche modo, al di là dello loro differenze di stile e della loro maggiore o minore qualità, unisce queste poesie, e questo qualcosa costituisce la ragione per cui ci tengo a farle conoscere : e cioè che, in parole povere, queste poesie hanno qualcosa di classico. Qualcosa di classico che noi non abbiamo più. Classicità, ovviamente, non classicismo. Che cosa significa questo? Che questi poeti credono ancora nelle parole.
Noi abbiamo perso la nostra classicità (stavo per scrivere la nostra verginità) a partire da Baudelaire, e da allora, da questa perdita di verginità, la poesia europea ha conosciuto stagioni grandissime. Noi non possiamo più essere classici; ce lo ha spiegato tra l’altro nel modo più chiaro Apollinaire. Ma io, pur riconoscendo la grandezza di queste stagioni gloriose, sono affascinato da questo essere ancora classici, dal credere cioè che la parola possa anche e ancora esprimere direttamente qualcosa, che non sia ancora usurata; e intendiamoci: i poeti qui pubblicati, alcuni dei quali costituiscono i vertici della poesia latinoamericana contemporanea, sono persone coltissime; conoscono perfettamente le vicende della poesia europea e delle sue numerose avanguardie; ma ancora sentono la forza e la ingenuità che caratterizza l’arte classica; hanno fiducia in una possibilità della parola di comunicare e di esprimere che noi, in gran parte, abbiamo già ormai perso.
Carlo Bordini
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adriano cinelli/ onio
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LÊDO IVO, BRASILE
BRUCIA
Brucia tutto ciò che puoi:
le lettere d’amore
le bollette telefoniche
la lista dei vestiti sporchi
le scritture e i certificati
le confidenze dei colleghi risentiti
la confessione interrotta
il poema erotico che ratifica l’impotenza e annunzia l’arteriosclerosi
i ritagli antichi e le fotografie ingiallite.
Non lasciare agli eredi famelici
nessun ricordo di carta.
Sii come i lupi: vivi in una caverna
e mostra alla canaglia delle strade soltanto i denti affilati.
Vivi e muori chiuso come una chiocciola.
Dì sempre di no alla scoria elettronica.
Distruggi le poesie interrotte, i bozzetti, le varianti e i frammenti
che provocano l’orgasmo tardivo dei filologi e dei glossatori.
Non lasciare ai raccoglitori della spazzatura letteraria nessuna briciola.
Non confidare a nessuno il tuo segreto.
La verità non può esser detta.
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VALZER FUNEBRE PER ERMENGARDA
Eccomi qui davanti al tuo sepolcro, Ermengarda,
per piangere la tua carne povera e pura, che nessuno di noi vide disfarsi.
Altri verranno lucidi e azzimati,
senza dubbio io vengo ubriaco, Ermengarda, io vengo ubriaco.
E se domani troveranno la croce della tua tomba caduta al suolo
non fu la notte, Ermengarda, né fu il vento.
Fui io.
Volli proteggere la mia ubriachezza con la tua croce
e rotolai sul suolo in cui riposi
coperta di margherite, ancora triste.
Eccomi qui davanti alla tua tomba, Ermengarda,
per piangere il nostro amore di sempre.
Non è la notte, Ermengarda, né il vento.
Sono io.
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alfredo ramos martinez
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MARCO ANTONIO CAMPOS, MESSICO
CITTA’ DEL MESSICO
…io nacqui qui, scrissi qui,
inseguito, non da demoni,
ma da folletti e fiere, crebbi
nella città illimitata,
e nonostante il suo orrore, la sua miseria e caos,
il suo fumo e il suo viavai senz’anima,
amai il suo sole, il suo enorme e dolce autunno,
le sue piazze come firmamenti,
le tiepide sere nel lieve marzo,
il profilo montagnoso a sud,
la maschera e il coltello della sua gente,
il suo ieri feroce, il suo oggi incerto,
e l’amai, l’amai sempre, l’amai,
l’amai come ama un figlio duro.
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pablo solari
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ALDO LUIS NOVELLI, ARGENTINA
CARONTE
detti al barcaiolo tre monete
perchè mi portasse
dall’altra parte del fiume.
era un vecchio taciturno e ingrugnato
con fosche rughe cadaveriche
nel viso.
durante il viaggio parlammo
delle oscure trappole dell’acqua
e dei tradimenti infiniti degli uomini.
mi raccontò di alcuni viaggiatori
che avevano una luce propria
“illuminavano la notte come la luna in cielo”
ricordava vagamente il nome di alcuni:
Socrate Hegel Nietzske Guevara Zapata Sandino Gandhi…
-Uno dei viaggiatori – mi disse
ritornò il terzo giorno
camminando sulle acque-.
alla metà del percorso
un’improvvisa turbolenza del fiume
fece girare la barca come un mulinello.
quando si calmò
il vecchio si sollevò grugnendo
e continuò a remare senza parlare.
improvvisamente scorgemmo la riva
era la stessa da cui eravamo partiti
il vecchio di cattivo umore mi disse:
-lei non era pronto anche se poetastro
non mi faccia perdere tempo
e se ne vada, e sappia bene
che gli oboli che mi pagò
sono miei
li ho guadagnati a buon diritto-.
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JUAN GELMAN, ARGENTINA
NOW
E il bambino che mendica?
E chi ha venduto la sua possibilità di anima?
E’ strano:
resti di idee umanitarie si ammucchiano
agli angoli di strada nel quartiere
caduti della dispassione. L’alba
esce sporca sulla città, non
sistema le furie della notte che
respirano con polmoni infuocati. Non
scissero mai la parola bontà
nel libro del mondo?
Vorrei restarmene nella mia coscienza
come fanno i cani, spaventare
la continua sventura,
i sogni magri, le paure,
la loro idiota irrealtà,
e amare la vita in un hotel di provincia,
tutto quel che non è.
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vito loli
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MIRA JARA, PERU’
Un animale nero e splendente
entra nel mare
è circondato da uccelli
che guardano il mio adattarmi
lo guardo nuda
e penso ad esso
con un suono di fame
le antiche zampe degli uccelli
lo circondano pensando a me
l’animale nero si evolve
senza crescere
senza nascere
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mario tapia
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GONZALO ROJAS, CILE
ENIGMA DELLA DESIDERANTE
Ragazza imperfetta cerca uomo imperfetto
32 anni, esige conoscenza
di Ovidio, offre: a) due seni di colomba,
b) tutta la pelle leggera
per baci, c) occhi
verdi per sfidare la sfortuna
delle tempeste;
……………non va a domicilio
non ha telefono, accetta
di magnetizzarsi tramite pensiero. Non è Venere;
ha la voracità di Venere
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pedro ruiz
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GONZALO ARANGO, COLOMBIA
RIVOLUZIONE
Una mano
più una mano
non son due mani
son mani unite
unisci la tua mano
alle nostre mani
perché il mondo
non stia in poche mani
ma
in tutte le mani
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Note –
Queste poesie sono state tradotte da me, tranne Now (tratta da Valer la pena, Guanda, traduzione di Laura Branchini, riportata nel mio Non è un gioco – Appunti di viaggio sulla poesia in America Latina, Sossella, editore e amico, che mi chiese di scrivere questo libro) e Città del Messico, tratta da Nessun luogo che sia mio, cura e traduzione di Emilio Coco, Gattomerlino.
La poesia di Myra Jara è pubblicata in Nuovi argomenti; quelle di Lêdo Ivo Sono tratte da Los murcelagos, Chilepoesia; Enigma della desiderante l’ho tradotta per Non è un gioco… pescandola dal web; Rivoluzione è presente in un grande pannello nella Casa de poesia Silva, Bogotà; Caronte mi è inviata dall’autore. (http://www.elortiba.org/aldonov.html http://aldonovelli.lalupe.com/).
Carlo Bordini
Poesia molto bella quelle “delle mani”….
Oltre alle altre, naturalmente
Grazie per la condivisione
.marta
Mi sono piaciute molto! Complimenti per la proposta di questi quaderni a Loredana Magazzeni, Carlo Bordini e sempre Ferni e con la gioia di queste immagini esplosive.
Se qualcuno avesse voglia di leggere altre poesie dell’indimenticabile Ledo Ivo segnalo il suo “Illuminazioni”, Multimedia edizioni 2002, traduzione di Vera Lucia de Oliveira. http://www.casadellapoesia.org/e-store/multimedia-edizioni/illuminazioni/introduzione
ringraziamo per i suggerimenti di lettura ma all’interno di questo percorso si tratta di festival e dunque il tema è la presentazione di eventi di quel genere.Se ne avesse da proporci penso che i curatori ne sarebbero grati. In altro caso i commenti e le proposte andranno magari persi. A risentirci.
f.f.
Grazie mille Carlo.
Abbraccio.
Desde el país del viento
Argentina – Patagonia – Neuquén
Ho come l’impressione che questi poeti vogliano soltanto illudersi che la loro parola non sia usurata.
Che dire ; a tutto vostro merito aver valorizzato voci che meritavano ; operazione ormai così rara anche nei blog più “accreditati”. Quindi un grazie e Buon Futuro !
leopoldo attolico –
ringrazio a nome di Loredana che credo impegnata e quindi con il tempo contato.