Amy Crehore
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Non basta aprire la finestra
per vedere i campi e il fiume.
Non basta non essere cieco
per vedere i fiori e gli alberi.
Occorre anche non avere nessuna filosofia.
Con la filosofia non ci sono alberi: ci sono solo idee,
C’è solo ognuno di noi, come un sottoscala.
C’è solo una finestra chiusa, e dall’altra parte il mondo;
E c’è un sogno che si vedrebbe, aprendo la finestra,
Che non è mai ciò che vediamo, quando alla fine si apre la finestra.- F. Pessoa
Dare un senso alla propria vita, alla propria storia, indagare sulla propria identità, risultato di molte storie e molte identità diverse: è questa necessità che, credo, fiorisca nei territori della Fabrica, di Fabio Franzin. Al suo libro ho fatto le orecchie, ho piegato cioè il foglio, in alto e in basso, e l’ho ripetuto per molte pagine, per segnare in me la piega o la piaga che in quei versi si mostrava intera e chiara, perché volevo sentire con nitidezza riaffacciandomi al suo mondo, dalla sua finestra, anche il mio, mondato anch’esso se pur in altro modo. Non è semplicemente la storia della fabbrica, secondo me, quella che sembra mostrarsi qui, come una bestia che si muove in tutte le direzioni e chiusa in un solo, comune tempo, come dentro un serraglio che è fatto d’ombre, le nostre. Non si tarda a scoprire, poco dopo l’ingresso e dopo aver girato per l’unico reparto che è questo libro, che è la storia di un’anima, e il racconto di una iniziazione alla vita, quella che avviene pagina per pagina in una foresta di impalcature, in una terra come tutte le altre segnata, dalla tragedia e dal dolore, ma è anche storia di una moltitudine di gente, di un popolo, gli operai, come lo sono stati prima i contadini a mezzadria, il cui destino si intreccia necessariamente, ineluttabilmente, con quello dei singoli, con quello dei presunti padroni e con una falsa emancipazione….
CONTINUA QUI: https://cartesensibili.wordpress.com/2011/07/02/fabio-franzin-fabrica-di-fernanda-ferraresso/
grazie per tutte le informazioni che mi inviate, sono una poetessa che dal 2000 fa una ricerca sulla poesia dialettale nellaparlata veneta di Caorle (VE), volevo chiedervi con questa mia e-mail l’indirizzo per poter spedirvi il mio libro “Gris de Luna” edito da Campanotto nel 2013 e vincitore del premio nazionale “Salva la tua lingua locale” 2015. Ho provato a scrivervi all’indirizzo del blog, ma non mi fa scrivere il testo.
Grazie
Rita Gusso
cartesensibili@live.it è l’indirizzo esatto a cui inviare la posta.
In privato le scriverò gli indirizzi a cui può inviare il testo.
f.f