CINEMA E DINTORNI- QUALE FILM POTRA’ MAI RACCONTARE QUESTO? – Adriana Ferrarini

massimo sestini

massimo sestini-World Press Photo.

WELCOME, MARE CHIUSO?

E se tra venti o trent’anni, davanti alle immagini e alle storie delle migliaia di migranti travolti nel loro tentativo di passare il Mediterraneo, i nostri nipoti o pronipoti ci chiederanno: “Voi c’eravate. Come avete potuto tollerare tutto ciò? Perché non avete fatto niente contro questo olocausto?”
Cosa potremo rispondere?

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.Sono di ritorno da una bella esperienza di scambio con una scuola di Copenaghen. La città danese mi ha affascinato con la bellezza dei suoi antichi palazzi così armoniosamente accostati ad ardite costruzioni contemporanee che sempre si inseriscono con grazia e rispetto nel paesaggio. Ho ammirato l’efficienza del welfare di quel paese che si preoccupa dei giovani e del loro futuro, la pulizia, l’ordine e il rigore che sono un abito mentale oltre che una prassi politica. Mi ha incantato il profondo sentimento della natura che anima i danesi e li porta a creare gradinate dalle quali ammirare come il quadro più bello mai creato lo spettacolo di un giardino, un laghetto, un corso d’acqua.
Ho provato vergogna e pietà per il mio paese in cui la natura è invece così massacrata, la corruzione dilaga, i giovani non trovano lavoro.
Poi subito dopo il mio rientro in Italia, la terribile tragedia in mare degli 800 migranti.
E allora non è più dell’Italia che mi sono vergognata, ma di tutta questa Europa, anche di quella bella e ordinata, intenta a badare al suo benessere, ma così indifferente a quanto avviene in quel mare – ormai cimitero per migliaia di migranti – che la separa dall’Africa, dal Medio Oriente, dalle terre dove divampano conflitti sempre più cruenti, così sorda davanti alle storie disperate che spingono masse di persone a sottoporsi a un viaggio spaventoso solo per mettere piede sulla avara terra europea.
Due anni fa con le mie classi avevamo visto e discusso il documentario di A. Segre MARE CHIUSO, sugli oltre duemila migranti africani che tra maggio 2009 e settembre 2010 vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla Marina e dalla Polizia italiana;  in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, infatti, le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove i richiedenti asilo non godevano di alcun diritto e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze.
L’anno prima ci aveva emozionato il bel film del regista francese P. Lioret , WELCOME, sul ragazzino curdo che dopo aver attraversato l’Europa nascosto in un camion, è costretto come altri clandestini a nascondersi a Calais, sotto il duro controllo delle leggi di Sarkozy che prevedevano sanzioni per chiunque aiutasse i clandestini. Ma niente può fermare la su determinazione di raggiungere l’Inghilterra dove vive la ragazza che ama.
Ora mi chiedo quale altro film può ancora raccontare questa tragedia che non è più ascrivibile a un governo di destra e alle sue leggi severe contro l’immigrazione, ma a un’Europa così chiusa nei suoi incantevoli palazzi di vetro?
Quale risposta daremo tutti noi europei alle generazioni a venire?
Purtroppo non riesco a non pensare alle terribili parole di H. Arendt, “La triste verità è che molto del male viene compiuto da persone che non si decidono mai ad essere buone o cattive”.

Adriana Ferrarini

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RIFERIMENTI IN RETE-

per MARE CHIUSO
http://www.zalab.org/progetti.it/14/?utm_source=newsletter_54&utm_medium=email&utm_campaign=come-un-uomo-sulla-terra-il-sangue-verde-mare-chiuso#.VTYimSHtmko

MARE-CHIUSO-p

per WELCOME
http://scriveredicinema.mymovies.it/premi/dallapartedelpubblico/vota/?id=57999

affiche-cine-du-film-welcome

3 Comments

    1. Non so se hai visto il film che qui si nomina Welcome, guardalo Vittoria e avrai un quadro di ciò che hanno fatto e fanno ancora i civilissimi paesi e comprenderai come quanto hanno detto sia vero : http://libertacivili.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/04/25/triton-la-vita-degli-africani-vale-meno-della-nuvola-di-fuxsas/

      e anche questa è una lezione che ci impartiscono: http://video.corriere.it/preghiere-lacrime-silenzio-sans-papier-montecitorio-le-vittime-mediterraneo/6cec440c-e9cc-11e4-8a77-30fcce419003
      E condivido pienamente le osservazioni, pacate ma fendenti, di lama che taglia, di Adriana Ferrarini.
      ferni

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