richard oelze
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DALLA BARBARIE ALLA RESURREZIONE
Utøya 2011 – Garissa 2015
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Visioni di cercatori insonni
con un crivello per l’imperativo.
Come se la vita potesse scoccare verso un centro tendendo una fede e arcuando un’utopia. Come se, lungo le spiagge d’Eldorado, la vita non fosse un’approssimazione e Atlantide non disegnasse
ombre, naufraghe nel sudiciume quotidiano.
Come se tutto o niente, come se quello o niente e l’arma, strappata al flusso delle idee, potesse
concimare l’anima e la mano nel sottosuolo degli avvenimenti.
Come se infami atrocità potessero orientare la storia dalla barbarie alla resurrezione e la resurrezione fosse già affrescata
nei loro occhi di cemento
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VERSO NESSUNA PRIMAVERA
le greggi nel fango a inzaccherare il vello
le mandrie al passo sui ripidi sentieri
gli stormi stretti sotto la curva delle nubi
e gli uomini, gravati da argentei monoliti
nel tempo eretti senza più legami,
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inermi nel lampo potenziale,
come la vita fu
nel tuorlo d’uovo primordiale
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così la morte piegherà le dita
fino all’arcana miniera del rosso,
volteggerà tra i grigi fiocchi
perenne coltre sul pulsare effimero
che venne senza chiedere
e sfiorirà senza impedire
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sfiorire verso nessuna primavera,
garrire un’illusione santa
una qualsiasi fede fuori mano
……fuori sepolcro, fuori croce,
……ricusare il guscio delle idee più tremule
……la possibilità di lasciar sanguinare una ferita
……e attendere una parziale guarigione
Anna Bergna