Tre poesie di Raymond Carver- Traduzione di Daniela Raimondi

jared joslin

Jared Joslin - 4.

An Afternoon

As he writes, without looking at the sea,
he feels the tip of his pen begin to tremble.

The tide is going out across the shingle.

But it isn’t that.
No,
it’s because at that moment she chooses
to walk into the room without any clothes on.

Drowsy, not even sure where she is
for a moment.
She waves the hair from her forehead.

Sits on the toilet with her eyes closed,
head down.
Legs sprawled.
He sees her
through the doorway.
Maybe
she’s remembering what happened that morning.
For after a time, she opens one eye and looks at him.
And sweetly smiles.

.

Pomeriggio

Mentre scrive, senza guardare il mare,
sente la punta della penna che trema.

La marea sale tra i ciottoli.

Ma non è quello.
No,
è che in quel momento lei decide
di entrare nella stanza senza niente addosso.

Assonnata, per un attimo
senza nemmeno capire dove si trovi.
Sposta una ciocca di capelli dalla fronte.

Siede sul water, gli occhi chiusi,
il mento abbassato.
Gambe aperte.
Lui la vede attraverso la porta.
Forse
sta ricordando quello che è successo di mattina.
Perché dopo un po’, lei apre un occhio e lo guarda.
E gli sorride.

 .

jared joslin

Jared Joslin - 3.

What the Doctor said

He said it doesn’t look good
he said it looks bad in fact real bad
he said I counted thirty-two of them on one lung before
I quit counting them
I said I’m glad I wouldn’t want to know
about any more being there than that
he said are you a religious man do you kneel down
in forest groves and let yourself ask for help
when you come to a waterfall
mist blowing against your face and arms
do you stop and ask for understanding at those moments
I said not yet but I intend to start today
he said I’m real sorry he said
I wish I had some other kind of news to give you
I said Amen and he said something else
I didn’t catch and not knowing what else to do
and not wanting him to have to repeat it
and me to have to fully digest it
I just looked at him
for a minute and he looked back it was then
I jumped up and shook hands with this man who’d just given me
something no one else on earth had ever given me
I may have even thanked him habit being so strong

.

Diagnosi

Il dottore ha detto la cosa non mi piace
mi ha detto è grave, anzi molto grave
ha detto ne ho contati trentadue su un solo polmone
prima di smettere
gli ho detto meno male, non avevo bisogno di sapere altro
mi ha detto sei un uomo che crede uno che si inginocchia
in un bosco e sa pregare
quando arrivi a una cascata
e un velo di pioggerellina che ti vola in faccia e sulle braccia
in quei momenti ti fermi a chiedere di trovare la forza
gli ho detto no ma da oggi voglio cominciare a farlo
ha detto mi dispiace molto ha detto
vorrei avere migliori notizie da poterti dare
ho detto Amen e lui ha aggiunto qualcosa
che non ho capito e non sapendo cos’ altro fare
per evitare che lui dovesse ripetersi
e io dovessi digerire del tutto la notizia
semplicemente l’ho guardato
per un minuto e lui ha guardato me ed è stato in quel momento
che sono balzato in piedi e ho stretto la mano a quest’uomo
che aveva appena finito di propinarmi qualcosa
che mai nessun’altro sulla terra aveva fatto.
Avrei potuto persino ringraziarlo, per pura abitudine.

.

jared joslin

jared joslin.

The Autopsy Room

Then I was young and had the strength of ten.
For anything, I thought. Though part of my job
at night was to clean the autopsy room
once the coroner’s work was done. But now
and then they knocked off early, or too late.
For, so help me, they left things out
on their specially built table. A little baby,
still as a stone and snow cold. Another time,
a huge black man with white hair whose chest
had been laid open. All his vital organs
lay in a pan beside his head. The hose
was running, the overhead lights blazed.
And one time there was a leg, a woman’s leg,
on the table. A pale and shapely leg.
I knew it for what it was. I’d seen them before.
Still, it took my breath away.

When I went home at night my wife would say,
“Sugar, it’s going to be all right. We’ll trade
this life in for another.” But it wasn’t
that easy. She’d take my hand between her hands
and hold it tight, while I leaned back on the sofa
and closed my eyes. Thinking of … something.
I don’t know what. But I’d let her bring
my hand to her breast. At which point
I’d open my eyes and stare at the ceiling, or else
the floor. Then my fingers strayed to her leg.
Which was warm and shapely, ready to tremble
and raise slightly, at the slightest touch.
But my mind was unclear and shaky. Nothing
was happening. Everything was happening. Life
was a stone, grinding and sharpening.

.

Sala Autopsie

Ero giovane allora, con la forza di dieci.
Pronto a tutto. Pensavo. Benché parte del mio lavoro
di notte fosse quello di pulire la sala delle autopsie
una volta che il medico legale avesse finito. Ma di tanto in tanto
se la svignavano prima del tempo, o a volte troppo tardi.
E, povero me, lasciavano in giro certe cose
sul loro tavolo di lavoro. Un neonato,
immobile come una pietra, freddo come la neve. Un’altra volta
un negro enorme, con i capelli bianchi e il petto
squartato. Tutti gli organi
in un vassoio accanto alla sua testa. L’acqua scorreva
dalla canna, le luci del soffitto accecavano.
E una volta c’era una gamba, una gamba di donna,
sopra il tavolo. Una gamba pallida e bella.
Sapevo quello che avevo davanti. Non era certo la prima volta.
Però quella gamba mi fece mancare il fiato.

Quando la notte tornavo a casa mia moglie mi diceva:
“Tesoro, andrà tutto bene. La smetteremo con questa vita
e cominceremo da capo.” Ma non era
così facile. Lei mi prendeva la testa fra le mani
e la stringeva, mentre io sprofondavo nel divano
e chiudevo gli occhi. Pensando … a qualcosa.
Non so bene a cosa. Ma lasciavo che lei conducesse
la mia mano sul suo seno. A quel punto
aprivo gli occhi e fissavo il soffitto, oppure
il pavimento. Poi le mie dita si spostavano sulla sua gamba.
Era calda e bella, pronta a fremere,
a sollevarsi appena al tocco più leggero.
Ma la mia mente era confusa e agitata. Non succedeva
niente. E tutto stava succedendo. La vita
era una pietra, che frammentava, che tagliuzzava.

 

Raymond Carver
Traduzione  a cura di  Daniela Raimondi

 

**

A PROPOSITO DELL’AUTORE

Raymond Carver nacque il 25 maggio 1938 nello stato di Washington, figlio di un operaio di segheria e di una cameriera. Appena finito il liceo iniziò a lavorare nella segheria con il padre, ma a 18 anni aspettava già un figlio dalla sua ragazza, di sedici anni. I due decisero di sposarsi. Carver si laureò dopo il matrimonio alla Chico State College. Cominciò a passare da una cittadina all’altra. Lavorava di notte e di giorno studiava. Frequentò lo Iowa Writers’ Workshop dove ottenne anche una borsa di studio di 500 Dollari. Più tardi andò in California dove per tre anni fece il portiere di notte in un ospedale.
I problemi di Carver con l’alcoolismo iniziarono a 29 anni. Dopo arresti, ricoveri, disintossicazioni, riuscì a liberarsi del problema nella data che lui ricorda come il 7 giugno 1977, quando viveva ormai separato dalla moglie in una cittadina della California.
Nel 1976 esce la sua prima raccolta di racconti “Will You Please Be Quiet, Please?”. L’alcoolismo non gli impedì di insegnare allo Iowa Writers’ Workshop nell’autunno del 1973 insieme a John Cheever, anche lui alcolizzato. Una volta disintossicato iniziò a insegnare in un College a El Paso dove, nel 1979, conobbe Tess Gallagher, una poetessa che insegnava letteratura all’Università di Syracuse. Da due anni Carver era separato dalla moglie, andò a convivere con Tess.
Carver rifiuta l’etichetta di “minimalista” attaccatagli dalla critica, ma il suo stile asciutto, oggettivo, freddo e preciso fa scuola tra i nuovi scrittori e una intera generazione di autori verrà associata a Carver col nome di “minimalisti”.
Poi la malattia. Un tumore lo stronca nel 1988.

6 Comments

  1. Come già ho avuto modo dirti siamo noi a ringraziare te per questa tua collaborazione, che ci consente, insieme con gli altri lettori, di conoscere caratteristiche e lavori magari non diffusi nel nostro paese, riguardanti autori di altra nazionalità. Alla prossima, perché l’aspettiamo naturalmente.
    ferni

  2. I testi di un maestro della letteratura americana che partono da presupposti diametralmente opposti a quelli nostrani.
    Famoso per la narrativa breve al punto da fare scuola per il suo stile asciutto ma fortemente evocativo (grazie anche al suo severissimo editor) con la poesia riusciva quotidianamente a tenere accesso il fuoco della creatività letteraria, utile per arrivare alle sue prose migliori, e allo stesso tempo trovare la forza per tirare avanti in una vita durissima. Lettura indispensabile. Grazie Daniela.

  3. Grazie, Nino. Condivido. Secondo me la letteratura anglosassone è di almeno una generazione più avanti della nostra, che ancora fatica a staccarsi da una liricità che, a mio parere, rischia di soffocare le nuove tendenze. Solo negli ultimi anni ho visto crescere autori finalmente nuovi, con una scrittura forte e all’avanguardia. Un saluto.

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