L’Isola Bellissima di Meg Rutherford
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Con magistrale semplicità della scrittura, perizia degli accostamenti e degli azzardi creativi, l’autrice de L’Isola Bellissima, Meg Rutherford, riesce a raggiungere livelli poetici di grande impatto utilizzando oggetti assolutamente domestici. Ritaglia soprattutto immagini, ottocentesche costruzioni e riproduzioni grafiche antiche dell’architettura occidentale e le trasferisce, con salti misurati dalla fantasia e dalla conoscenza, in luoghi il cui fascino esotico riesce a dare quel tocco di mistero che concede alla storia di mettersi in movimento all’interno del percorso innescato nella mente e nella copartecipazione dei lettori con poche ben mirate didascalie, dando vita, dentro questo mondo usato e usurabile, ad un mondo surreale e poetico dove la grazia, la poesia e la bellezza risultano i veri soggetti, non le cose inutili, sterili e vuote che costipano le nostre giornate, creando una esigenza di evasione sempre più crescente, perché sempre più insostenibile è l’ alienazione patita nella quotidianità e quindi asfittica materia della nostra esistenza.
Un messaggio, il suo, che chiama in causa la nostra più intima e profonda umanissima affettività nei confronti di tutto ciò che realmente è vita e che non disperde ma anzi recupera brani ed elementi della nostra storia. Fantasia del profondo mescolata ad una utopia poetica capace di risanare le tante infette ferite patite , per ricucire una azzurrità, come disse a suo tempo Maria Lai, del tempo, tutto il tempo che è già, nel qui dell’ancora, e in cui l’arte, nel prendere la parola, propone una conoscenza, per chi vuole intendere naturalmente, in pura co-scienza!
fernanda ferraresso
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L’Isola Bellissima di Meg Rutherford
Molto, molto lontano c’è un isola
di laghi incantati e verdi, sognanti pascoli.
Negli altri paesi, le case sono solitarie oppure affollate o paralizzate per mancanza di respiro.
Gli uccelli hanno udito i loro sospiri, e volano verso loro gridando:
Venite con noi sull’isola dell’appagamento.
Tre piccole torri per prime ebbero il coraggio
…poi due tristi memoriali
ed una solitaria chiesina di montagna.
Dall’Oriente all’Occidente
Si affrettano con emozione,
cattedrali e palazzi, manieri e villette… viaggiarono coraggiosamente attraverso il buio, passaggi tortuosi,
su vaste, gole spazzate dai venti
e deserti battuti dal sole
dove persone e mobili…
…a volte vennero smarriti.
Le case più pesanti si attardarono e rimasero mentre altre sui fiumi
andando alla deriva in fondo al mare, ahimé!
Poi , ahimè! il vento gonfiò le onde
ed il mare si riempì di macerie di case.
Quindi alcune attraversarono il tunnel…
…ed altre in pallone…
…finchè vi giunsero una alla volta
sull’Isola Bellissima,
dove finalmente le case trovarono sole e la pace
Qui sull’isola possono galleggiare sui fiumi.
vi sono pergolati per gli amanti
o luoghi appartati per i timidi…
e per chi è stanco di sole
l’ombra di fredde caverne…
e balli e felicità e GIOIA SENZA FINE.
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Traduzione di Massimo Cardellini
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RIFERIMENTO IN RETE:
http://www.fulltable.com/vts/aoi/r/ruth/d.htm
Che meraviglia! Lo voglio per sfogliarlo con i miei nipotini. Dove si ordina?
Io l’ho trovato in rete e dirti come ci sono arrivata ti assicuro che non ci riesco.Pratico sempre molte rotte dell’arte e dall’uno all’altro artista arrivo in luoghi che non sapevo esistessero. Il posto è questo, in rete,http://www.fulltable.com/vts/index2.htm, dove trovi molti altri artisti. In cartaceo non so se esista una pubblicazione, l’unico riferimento l’ho trovato in amazon http://www.amazon.com/Meg-Rutherford/e/B001HCYQHI. Dove dichiara di averne due copie, ma il prezzo è “sensibile”. Il testo è stato pubblicato nel 1969 da Allen & Unwin; First Edition edition (July 1969), in lingua inglese
Ne hanno fatto anche un breve film:http://youtu.be/5FZqmwklCIA
Altri riferimenti per l’acquisto: http://www.abebooks.it/beautiful-island-Rutherford-Meg-Allen-Unwin/9028803249/bd
Questo tutto il testo in inglese
Far, far away is a beautiful island
of enchanting lakes and green, dreaming pastures.
In other lands, the houses were lonely
or crowded or crippled or else could not breathe.
The birds heard their sighs, and flew to them crying:
‘Travel with us to the isle of contentment.’
Three little towers first had the courage
…..then two sad memorials
…..and a lone mountain church.
From the east and the west
they excitedly hurried,
cathedrals and palaces, manors and cottages…..
bravely they travelled
through dark, winding passes,
over vast, windswept gorges
and sun-beaten deserts
where people and furniture…..
…..were sometimes mislaid.
The heavier houses lingered and rested
while others on rivers
drifted down to the sea. Then, alas!
the wind whipped the waves
and the sea became strewn with
the wreckage of houses.
So some crossed by tunnel…..
…..and some by baloon…..
…..till they came one by one
to the Beautiful Island,
where at last the houses found
sunshine and peace.
There on the island
they can float on the rivers,
there are bowers for lovers
or nooks for the shy…..
and for the sun-weary
the shade of cool caverns…..
and dancing and happiness and
JOY WITHOUT END.
This is only the text of the marvelous collage novella that gave this blog its name. Meg Rutherford created splendid collages of old black and white prints. Miraculously, her book is still on the market. Published in hard cover in London by George Allen and Unwin Ltd in 1969.
la storia è deliziosa ma le dà smalto il fantastico apporto iconografico: senza di quello, non so come risulterebbe la storia nuda e cruda.
Grazie per la pubblicazione e la spiegazione. I tuoi posts non deludono mai!
ciò che mi interessava portare è il fatto che, spesso, ciò che non si utilizza è la bellezza che abbiamo a portata di mano e può essere ri-creata a seconda della nostra diversa sensibilità e memoria. Qui si tratta di un lavoro di assemblaggio, quando ancora la virtualità nella grafica non aveva le tecnologie di cui dispone adesso e si creavano comunque piccoli manufatti preziosi, spesso molto più “caldi” e accoglienti di libri fantastici e costosi.
La bellezza sta poi nel fatto che queste storie si possono produrre insieme, adulti e piccoli, donando il proprio tempo e la propria fantasia. Oggi i genitori lasciano i figli davanti a delle macchine e questo priva di sensibilità la relazione. Non si entra in relazione con una macchina,la si usa, e molto certo se ne può trarre, ma non c’è relazione, fondamentale situazione che ci rende presenze vive, attuali. Le parole sono solo un soffio per dirigere la vela nella navigazione…a vista.Aiuta il montaggio, ma non in catena!
ferni
Grazie, Fernanda!
Non so come mai nel 2014 mi sia sfuggito questo post, forse non ero ancora nel blog, ero nel bloob, non lo so.
Menomale che l’hai ripreso: è una meraviglia la tua perizia e la tua dedizione a spiegare e ad aprire gli occhi alla bellezza. Grazie Fernanda!
Ho pensato a tutto il tempo che non dedichiamo a quanto invece ci arricchirebbe creando una relazione tra grandi e piccoli tra noi e le cose tutte. Grazie della lettura