donatella violi
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Un libro prezioso, difficile da trovare se non ordinando in rete. E’ stato tolto dagli scaffali delle librerie, come le perle estratte dal deserto e gettate nel buio dei magazzini.
Gilberto Forti (1922/1999) è stato un grande traduttore dall’inglese e dal tedesco – cito solo due nomi stellari su cui ha lavorato: Auden e Marianne Moore. Ma anche narratore e poeta.
Qui si apre con straordinaria potenza esplosiva la sua poesia convocando nomi ignei come Rilke, Kraus, Wittgenstein, Alban Berg, Egon Shiele, Anton Weber, Kafka, Kokoscha, Musil, Trakl e molti altri. Siamo tra gli eccidi orribili della prima guerra mondiale. I geni conservano la scintilla nei propri corpi esangui e terminali. Il suo verso non ha bisogno di retoriche né di sublimazioni: canta, apparentemente in chiave cronachistica, occhielli della loro presenza. Notevole apporto di note che sostiene il lettore per eventuali approfondimenti bibliografici e di documentazione sulla veridicità dei fatti. Un capolavoro.
Una testimonianza magistrale, terapeutica, per la nostra decadenza.
anna maria farabbi
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Gilberto Forti, Il Piccolo Almanacco di Radetzky– 1983 Aldelphi
Che voglia di cercare il volume e leggerlo! Grazie.
bella e incisiva la nota a segnare un invito alla ricerca
grazie
elina
come sempre, indicazioni di luce di Anna Maria Farabbi, assolutamente da seguire. grazie
e altri hanno subito la medesima sorte e continuerà ancora la rapina di testi di poesia, percHè l’oscuramento continui e attesti vuoto là dove poesia ricrea vita.
ferni
apriamo una discussione allora, sulla manipolazione dell’informazione che si intrica anche sulla censura dei testi di poesia e di letteratura?