elsa mora
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e per L’area di Broca partiamo da FUTURO- 96-97 XXXIX-XL, luglio ’12 -giugno’13, scaribile da qui:
http://www.emt.it/broca/broca97/indice.html
http://www.emt.it/broca/broca97/broca97.pdf
Quale futuro?
“Ducunt volentem fata,
nolentem trahunt”
Seneca, da Lettere a Lucilio
“Sii lieto, ché non sai dove andrai”
Omar Khayyam
“Il futuro ha un cuore antico”
p. Ernesto Calducci
Futuro. Quale futuro? Quale sarà il nostro futuro? (Individuale? Collettivo? Gene- razionale senz’altro, se è vero – com’è vero – che ogni generazione ha molto più o meno futuro rispetto alle generazioni precedenti e seguenti).
Domande. Interrogativi. Questioni. Rovelli. Inquietudini e di certo ansie sempre, ma specialmente, particolarmente in un tempo come questo, carico – sovraccarico, anzi – di problemi internazionali e personali, etici e politici, ambientali e culturali, economici ed esistenziali, e via di seguito.
E il sopravvento della tecnologia? Internet, i blog, i post, gli e-book, le e-mail, l’Web, i file, le APP, gli IPad, gli IPod?
Futuro tutto da indagare ed insieme da attendere, da paventare e tuttavia da ri-costruire, pre-vedendo, osservando, scrutando a fondo e senza sosta passato e presente, che del futuro sono pro-genitori e portatori, profeti e diremmo persino aruspici, per non dire malevoli auspici oppure precorritori benevoli, costruttori ed insieme possibili distruttori, ché ogni giorno è padre e madre del giorno seguente, e così via.
Tutto, però, dipende in primis dal futuro di questa nostra madre Terra, dal suo clima che a sua volta tanto dipende dal nostro sciagurato sfruttamento, dal nostro spreco, dall’abuso millenario che delle sue risorse abbiamo fatto, cui il clima – e quanto ne consegue – è strettamente legato. E dunque? Non paiono esserci soverchie speranze… Si dice che – di questo passo – nel 2050 saremo al collasso del Pianeta.
Se si guarda, poi, all’italica socio-politica situazione, che dire? Quale futuro ci è destinato? Ancora duri quesiti, portatori – ancora una volta – di profonda preoccupa-zione, di gravissima ansia.
Fatti questi brevi, sommari cenni al problema “Futuro”, tutto resta da definire, chiarire. E perché, allora, tentare di affrontare un tema (e un problema) di questa portata con le minime risorse di una rivista letteraria, letta da pochissimi, in un tempo totalmente “globalizzato”? Non cercheremo di rispondere. Proponiamo soltanto a
chi ci leggerà queste minime riflessioni in prosa e in versi, per continuare ad interrogarci, ad indagare minimamente – con i nostri piccolissimi mezzi – un tema ed un problema tanto “umani” quanto – certo – ineludibili.
Mariella Bettarini
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elsa mora
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Cinque haiku di un tempo verde
Nadia Agustoni
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Troppo il cielo
e in giorni di neve
cresce un mondo.
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I pini sono
nei rami… ma un tempo
verde comincia.
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La luce apre
il futuro, nel fiore
ogni petalo…
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Sui vetri segni
di dita, il pensiero
tempo di dopo.
*
Tovaglia piena
di briciole, formiche…
schiude stagione.
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elsa mora
E ancora si prosegue per incontrare altri autori, altri sguardi e voci in tutti gli altri numeri della rivista (http://www.emt.it/broca/)
C’è da ripetersi relativamente alla cura, ai tanti tagli prospettici e critici offerti dalla rivista e alla continuità dell’attenzione a quanto accade nella società per non offrire una parola fuori contesto. Questo, secondo me, il valore aggiunto di ogni proposta offerta da questo gruppo e dunque dalla rivista. Nuovamente un grande grazie a Mariella Bettarini che ha aperto le porte e ci ha consentito l’accesso e a tutte le collaboratrici e collaboratori del gruppo.
fernanda ferraresso
Mi piace moltissimo il fatto, cara Fernanda, che Cartesensibili continui a richiamare l’attenzione sull’opera e sull’operato culturale di Mariella Bettarini e di tutte le persone che sono state e vengono coinvolte; penso si tratti di una presenza fondamentale e seria sia nella vita culturale che civile del nostro paese.
di corsissima Antonio, sto preparando per sabato, questa sarà un SETTIMANA INFUOCATA,anche contro il tempo meteorologico che porta il diluvio universale nella nostra provincia….ma sto facendo le mie richieste per avere un po’ di tregua per quella che deve essere una fantastica sera.
Grazie per la condivisione di questa scelta, speriamo che anche altre riviste non soffrano di egocentrismi e offrano le loro pagine…in trasferta, è un modo per divulgare non certo per possedere, se non culturalmente, un lavoro che merita di non essere perduto.
ciao. f
Cara Fernanda e caro Antonio, davvero non so come ringraziare entrambi per l’accoglienza, la vivissima attenzione, la fiducia, la stima, e… e… Che dire? Sono quasi in imbarazzo per tutto questo…
Vi ringrazio infinitamente, anche a nome e da parte delle amiche ed amici della redazione de “L’area di Broca”, e vi saluto con gratitudine e grande amicizia,
Mariella
Noi t/vi aspettiamo ancora e ancora vi ringraziamo per l’impegno.fernanda
Grazie anche da me Fernanda.
Sono stata negli anni 90 redattrice de L’Area di Broca, ricordo la passione di costruire un numero della rivista, coi redattori e con Mariella.
Un saluto caro.
Ciao Nadia carissima, devo chiamarti, ti sto trascurando ma è un periodo febbricitante cn tutte le cartacce che devo ancora seguire e compilare e poi c’è l’evento questa settimana sul Venda e il tempo sembra proprio non voler aiutare. Un abbraccione. ferni
Grazie, Nadia carissima, del tuo affettuoso ricordo. Sempre una gioia rileggerti. Un augurio e un abbraccio da noi tutti,
Mariella