dmitry kochanovich
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duende
la gener-azione è morta
o forse distorta o dissolta
da comunicazione facile virtuale
da una certa banalità globale
si pensa di esserci di essere
ovunque presenti moltiplicando
voci fotografie aforismi improvvisi
dibattiti della mente che non portano a niente
ma senza la pelle il cuore la mente vaga
ferma come una bandiera issata a forza
ingessata come un’eminenza contorta
ad evitare rigorosamente l’approdo
il confronto tra persone l’accensione il dubbio
la contamin-azione esorcismo da livore
invece di confronto di conoscenza
invece di conforto di presenza
la condanna all’autoreferenza
la corsa all’autopromozione
la glorificazione dell’edonismo
la celebrazione del becero controllo del potere
intraducibile duende
anche in letteratura ci sono
ancora poteri forti ed irrisolti
docet Lorca, Pasolini, Bodini
le donne poi neanche a parlarne
se non sono nobili o guerriere
rischiano l’infanticidio
o la prostituzione al potere
Maria Grazia Palazzo
Amara e condivisibile questa riflessione. E vi si intuisce quel senso di rivolta che contrasta efficacemente la rassegnazione e l’indifferenza così diffusi.
sono certa che se si smuovesse un granellino di quella rassegnazione e indifferenza accadrebbero miracoli…